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Calcio
"L'angolo del capitano", puntata numero 19: Savino Daleno commenta Barletta-Avellino
La vecchia bandiera biancorossa analizza il pazzesco 2-3 del "Puttilli"
Barletta - martedì 12 febbraio 2013
11.09
E' composto da volti "storici" del Barletta Calcio il gruppo di editorialisti sportivi di Barlettalife.it. Oltre all'ex presidente Francesco Sfrecola, al quale è affidato il commento sul pre-partita di ogni match del sodalizio di via Vittorio Veneto, oggi, come si verifica da settimane e per tutti i post partita fino al termine del campionato, tocca ad un ex-capitano storico della formazione biancorossa, Savino Daleno. Molto legato all'ambiente biancorosso, Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso; quest'estate si era anche allenato con il club, prima di firmare con il Terlizzi, formazione di Eccellenza. Ora sulle colonne virtuali di Barlettalife.it esiste un appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". Un commento che prosegue in un momento complicato, nel quale al calciatore nato 38 anni fa a Barletta è contestato un tentativo di illecito sportivo, poi fallito, messo in atto durante l'esperienza a Matera (Viribus Unitis-Irsinese Matera 0-0), che ha portato alla squalifica per 3 anni di Daleno e a 2 punti di penalizzazione per il club lucano. In attesa che la giustizia completi il suo corso passando per il TNAS, Daleno commenta l'incredibile ko subito sabato scorso contro l'Avellino, maturato in maniera strana e imprevista:
«Contro l'Avellino, sul più bello ci siamo persi. Era una partita che poteva darci tanto sotto diversi punti di vista, soprattutto per quel che riguarda il morale. Una partita che aveva più valore dei 3 punti. Perderla così, comporta l'esatto contrario, perché venivamo da una brutta batosta a Nocera. Perdere una partita così con 2 gol di vantaggio a 20 minuti dalla fine, credo che sia una brutta botta da digerire. Spero che questa settimana passi in fretta, che si possa arrivare subito alla partita di domenica, anche se ci aspetta una partita comunque proibitiva. Dobbiamo fare di tutto per fare diventare anche la gara di domenica una partita importante. È difficile, ma non dobbiamo fermarci, c'è subito da ripartire. Tornando alla partita contro l'Avellino, sul 2-1 è subentrata la paura di vincere, che è quasi normale in ragazzi così giovani. Con il secondo gol, pensavamo di aver già vinto la partita. La squadra ha peccato di inesperienza: se vediamo cosa è successo dopo il terzo gol dell'Avellino, non si è più giocato, si è verificato quel che dovrebbe fare una squadra esperta. Siccome l'Avellino è una squadra attrezzata per vincere il campionato, ha utilizzato tutto il potenziale, sia tecnico che d'esperienza per difendere il vantaggio».
«Ieri è arrivato a Barletta Schulmeister, che si aggregherà alla squadra per dare nuove opportunità offensive, ma viviamo ormai di speranze. Nessuno conosce questo calciatore, dobbiamo solo sperare che sia il giocatore giusto per il Barletta. Abbiamo avuto più di un mese per sopperire alle mancanze tecniche (e non solo di questa squadra), non siamo riusciti a prendere nessun attaccante di valore. Speriamo che questo ragazzo ceco che arriva dall'Olanda possa darci quel qualcosa che la società non è riuscita a portare a casa durante il mercato. Non credo nei miracoli, credo che bisognerà lottare fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata per garantirsi i playout. Il Sorrento domenica ha vinto, la Carrarese è una squadra viva, considerando che perde sempre con un gol di scarto e combatte sempre. Credo che fino all'ultima giornata ci sarà da lottare tra noi e la Carrarese per evitare la retrocessione diretta e provare a raggiungere la salvezza attraverso i playout».
«Domenica il Barletta andrà a Latina. Indipendentemente da quel che sarà il risultato e dai punti che possono arrivare, spero soltanto che i ragazzi dimostrino di essere una squadra, così come hanno fatto nei primi 70 minuti sabato contro l'Avellino. Non ci piace vedere in campo una squadra già abbattuta in partenza come quella "apprezzata" a Nocera. Se si combatte così, credo che ci sia da ben sperare per il futuro. Se invece si verificano nuovamente episodi come quelli di Nocera, dobbiamo cominciare a preoccuparci, vuol dire che la squadra sta perdendo fiducia».
«Novelli a rischio esonero? È vero che gli allenatori incidono e possono dar qualcosa, ma i miracoli nel calcio non li ha fatti mai nessuno. Abbiamo già cambiato un allenatore e forse è stato anche peggio. Adesso se arriva qualcuno con la bacchetta magica, che ben venga. È meglio continuare con questa squadra, sperando di arrivare ai playout. Se c'era da fare un investimento, era preferibile scegliere un attaccante. Credo che gli allenatori difficilmente fanno i miracoli. Per questo mi affido alla professionalità dei calciatori, che mostrino un vero attaccamento alla maglia, sperando che, come già avvenuto contro Perugia e Pisa, possiamo portare a casa un altro "miracolo"».
Savino Daleno
«Contro l'Avellino, sul più bello ci siamo persi. Era una partita che poteva darci tanto sotto diversi punti di vista, soprattutto per quel che riguarda il morale. Una partita che aveva più valore dei 3 punti. Perderla così, comporta l'esatto contrario, perché venivamo da una brutta batosta a Nocera. Perdere una partita così con 2 gol di vantaggio a 20 minuti dalla fine, credo che sia una brutta botta da digerire. Spero che questa settimana passi in fretta, che si possa arrivare subito alla partita di domenica, anche se ci aspetta una partita comunque proibitiva. Dobbiamo fare di tutto per fare diventare anche la gara di domenica una partita importante. È difficile, ma non dobbiamo fermarci, c'è subito da ripartire. Tornando alla partita contro l'Avellino, sul 2-1 è subentrata la paura di vincere, che è quasi normale in ragazzi così giovani. Con il secondo gol, pensavamo di aver già vinto la partita. La squadra ha peccato di inesperienza: se vediamo cosa è successo dopo il terzo gol dell'Avellino, non si è più giocato, si è verificato quel che dovrebbe fare una squadra esperta. Siccome l'Avellino è una squadra attrezzata per vincere il campionato, ha utilizzato tutto il potenziale, sia tecnico che d'esperienza per difendere il vantaggio».
«Ieri è arrivato a Barletta Schulmeister, che si aggregherà alla squadra per dare nuove opportunità offensive, ma viviamo ormai di speranze. Nessuno conosce questo calciatore, dobbiamo solo sperare che sia il giocatore giusto per il Barletta. Abbiamo avuto più di un mese per sopperire alle mancanze tecniche (e non solo di questa squadra), non siamo riusciti a prendere nessun attaccante di valore. Speriamo che questo ragazzo ceco che arriva dall'Olanda possa darci quel qualcosa che la società non è riuscita a portare a casa durante il mercato. Non credo nei miracoli, credo che bisognerà lottare fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata per garantirsi i playout. Il Sorrento domenica ha vinto, la Carrarese è una squadra viva, considerando che perde sempre con un gol di scarto e combatte sempre. Credo che fino all'ultima giornata ci sarà da lottare tra noi e la Carrarese per evitare la retrocessione diretta e provare a raggiungere la salvezza attraverso i playout».
«Domenica il Barletta andrà a Latina. Indipendentemente da quel che sarà il risultato e dai punti che possono arrivare, spero soltanto che i ragazzi dimostrino di essere una squadra, così come hanno fatto nei primi 70 minuti sabato contro l'Avellino. Non ci piace vedere in campo una squadra già abbattuta in partenza come quella "apprezzata" a Nocera. Se si combatte così, credo che ci sia da ben sperare per il futuro. Se invece si verificano nuovamente episodi come quelli di Nocera, dobbiamo cominciare a preoccuparci, vuol dire che la squadra sta perdendo fiducia».
«Novelli a rischio esonero? È vero che gli allenatori incidono e possono dar qualcosa, ma i miracoli nel calcio non li ha fatti mai nessuno. Abbiamo già cambiato un allenatore e forse è stato anche peggio. Adesso se arriva qualcuno con la bacchetta magica, che ben venga. È meglio continuare con questa squadra, sperando di arrivare ai playout. Se c'era da fare un investimento, era preferibile scegliere un attaccante. Credo che gli allenatori difficilmente fanno i miracoli. Per questo mi affido alla professionalità dei calciatori, che mostrino un vero attaccamento alla maglia, sperando che, come già avvenuto contro Perugia e Pisa, possiamo portare a casa un altro "miracolo"».
Savino Daleno