Calcio
Intervista a Georgios Pelagias, lo Yepes del Barletta Calcio
Il nazionale cipriota analizza il momento dei biancorossi
Barletta - sabato 10 dicembre 2011
12.53
Arriva da Cipro lo Yepes del Barletta Calcio. La sua somiglianza con il colombiano ex PSG e Chievo Verona, attualmente in forza ai campioni d'Italia è spaventosa. Così come il difensore del Milan, Pelagias ha risolto una partita difficile per il Barletta, mettendo a segno un gol pesante che ha steso la Cremonese. Georgios Pelagias, 26enne nazionale cipriota, sta vivendo un'importante escalation di emozioni. Arrivato infatti a Barletta nelle vesti di oggetto misterioso del mercato biancorosso, Georgios ha prima recuperato progressivamente la forma, poi ha ricevuto la "chiamata" del tecnico della nazionale maggiore cipriota. A distanza di qualche mese arriva anche la prima apparizione dal 1' con la gloriosa maglia biancorossa, al "Picco" contro lo Spezia. Contro la Cremonese Giorgio, come lo chiamano i compagni, ha disputato una partita sontuosa, coronata da un gol pesante come un macigno. Al termine di una settimana per lui "quasi" perfetta, approfondiamo con Georgios il momento suo e del Barletta Calcio, in un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Barlettalife.
Georgios, analizziamo il momento del Barletta in vista delle ultime due sfide del girone d'andata contro Carrarese e Piacenza. Come state vivendo questo momento?
Sono due partite difficili come tutte le altre che abbiamo giocato sinora. Noi dobbiamo andare là a fare il nostro, spero che riusciremo a fare un buon risultato.
Domenica scorsa contro la Cremonese è arrivato il tuo primo gol con la maglia del Barletta dopo un periodo iniziale non propriamente positivo con una serie di infortuni che ti hanno bloccato..
Sono felice per questo. All'inizio avevo tantissimi infortuni. Sono contento perché mi serviva una cosa del genere per riprendere la mia fiducia e andare avanti.
In questa stagione è arrivata anche la soddisfazione per te della prima convocazione in nazionale. Come hai vissuto questa nuova esperienza con la maglia della tua nazione?
Per noi giocatori è un sogno giocare nella nazionale del proprio paese. E per me è lo stesso. Avevo già giocato nelle selezioni Under 21 e Under 19, ma per la Nazionale maggiore si trattava del mio esordio. Sono molto contento perché la convocazione è arrivata in un momento in cui ero in difficoltà, e mi ha aiutato tanto a ripartire.
Per il prosieguo del campionato, il mister Cari sembra propenso ad utilizzarti come terzino. Sappiamo che in passato hai già giocato in quella posizione, ma ti trovi meglio lì o nel ruolo di difensore centrale?
Negli ultimi tre anni ho giocato pochissimo come terzino. Ma il calcio è il calcio. Per me o centrale o sinistro, sono contento di fare quello che mi chiede il mister..
Per quanto riguarda l'ambiente biancorosso, parliamo del tuo e del vostro rapporto con i tifosi, considerando che a Barletta la piazza è abbastanza calda.
Il calcio è una festa, ed è bello quando ci sono i tifosi, che ti danno una mano in più, motivazioni in più per giocare meglio. Nello spogliatoio siamo tutti bravi ragazzi, abbiamo fatto gruppo, ed è una cosa che si vede al di fuori..
Come gruppo avete anche superato il momento delle due sconfitte consecutive. Cosa ha portato in più il ritiro di Sturno per il morale, per il gioco che sembra migliorato, ma anche dal punto di vista dei risultati, considerando che la sorte sembra stia girando dalla vostra parte?
Non sono andato in ritiro perché stavo facendo le cure per recuperare dal mio infortunio, ma sentivo i ragazzi ogni giorno. Sapevamo che doveva cambiare qualcosa, anche se ognuno ha sempre dato il 100% in campo. In questi momenti difficili tutti devono provare a dare qualcosa in più. Credo che i ragazzi sono tutti intelligenti, e la squadra è uscita pian piano da questa situazione.
Guardando la tua esultanza di domenica contro la Cremonese, a molti hai ricordato il milanista Mario Yepes. Come ti senti ad assomigliare almeno fisicamente a questo grande giocatore del Milan?
Dall'anno scorso mi dicono che assomiglio a lui. Lui per me è un grandissimo giocatore, che a 35 anni quando viene chiamato in causa si fa sempre trovare pronto. Non è mica facile. Vorrei essere come lui, è un grande.
Analizziamo la prossima partita. Avete già affrontato la Carrarese in Coppa Italia, ma la squadra toscana ora sembra una formazione totalmente diversa, molto più compatta, con una società solida alle spalle. Cosa ti aspetti dalla Carrarese?
Sarà una partita difficile. È una squadra che corre tanto, che perde difficilmente. Credo che sarà una partita abbastanza chiusa, perché anche loro non lasciamo mai tanti spazi. Credo che vincerà la squadra più concentrata e più fortunata. Serve un po' di fortuna..spero che riusciremo a vincere questa partita. Se riusciremo a fare risultato, ci darà una forza diversa. Sarò contento lo stesso per chiunque riesca a segnare. A noi servono i punti, e poco altro.
La rincorsa alle posizioni ambite passa anche per la fame di vittorie, elemento che certamente non manca allo Yepes biancorosso…
Georgios, analizziamo il momento del Barletta in vista delle ultime due sfide del girone d'andata contro Carrarese e Piacenza. Come state vivendo questo momento?
Sono due partite difficili come tutte le altre che abbiamo giocato sinora. Noi dobbiamo andare là a fare il nostro, spero che riusciremo a fare un buon risultato.
Domenica scorsa contro la Cremonese è arrivato il tuo primo gol con la maglia del Barletta dopo un periodo iniziale non propriamente positivo con una serie di infortuni che ti hanno bloccato..
Sono felice per questo. All'inizio avevo tantissimi infortuni. Sono contento perché mi serviva una cosa del genere per riprendere la mia fiducia e andare avanti.
In questa stagione è arrivata anche la soddisfazione per te della prima convocazione in nazionale. Come hai vissuto questa nuova esperienza con la maglia della tua nazione?
Per noi giocatori è un sogno giocare nella nazionale del proprio paese. E per me è lo stesso. Avevo già giocato nelle selezioni Under 21 e Under 19, ma per la Nazionale maggiore si trattava del mio esordio. Sono molto contento perché la convocazione è arrivata in un momento in cui ero in difficoltà, e mi ha aiutato tanto a ripartire.
Per il prosieguo del campionato, il mister Cari sembra propenso ad utilizzarti come terzino. Sappiamo che in passato hai già giocato in quella posizione, ma ti trovi meglio lì o nel ruolo di difensore centrale?
Negli ultimi tre anni ho giocato pochissimo come terzino. Ma il calcio è il calcio. Per me o centrale o sinistro, sono contento di fare quello che mi chiede il mister..
Per quanto riguarda l'ambiente biancorosso, parliamo del tuo e del vostro rapporto con i tifosi, considerando che a Barletta la piazza è abbastanza calda.
Il calcio è una festa, ed è bello quando ci sono i tifosi, che ti danno una mano in più, motivazioni in più per giocare meglio. Nello spogliatoio siamo tutti bravi ragazzi, abbiamo fatto gruppo, ed è una cosa che si vede al di fuori..
Come gruppo avete anche superato il momento delle due sconfitte consecutive. Cosa ha portato in più il ritiro di Sturno per il morale, per il gioco che sembra migliorato, ma anche dal punto di vista dei risultati, considerando che la sorte sembra stia girando dalla vostra parte?
Non sono andato in ritiro perché stavo facendo le cure per recuperare dal mio infortunio, ma sentivo i ragazzi ogni giorno. Sapevamo che doveva cambiare qualcosa, anche se ognuno ha sempre dato il 100% in campo. In questi momenti difficili tutti devono provare a dare qualcosa in più. Credo che i ragazzi sono tutti intelligenti, e la squadra è uscita pian piano da questa situazione.
Guardando la tua esultanza di domenica contro la Cremonese, a molti hai ricordato il milanista Mario Yepes. Come ti senti ad assomigliare almeno fisicamente a questo grande giocatore del Milan?
Dall'anno scorso mi dicono che assomiglio a lui. Lui per me è un grandissimo giocatore, che a 35 anni quando viene chiamato in causa si fa sempre trovare pronto. Non è mica facile. Vorrei essere come lui, è un grande.
Analizziamo la prossima partita. Avete già affrontato la Carrarese in Coppa Italia, ma la squadra toscana ora sembra una formazione totalmente diversa, molto più compatta, con una società solida alle spalle. Cosa ti aspetti dalla Carrarese?
Sarà una partita difficile. È una squadra che corre tanto, che perde difficilmente. Credo che sarà una partita abbastanza chiusa, perché anche loro non lasciamo mai tanti spazi. Credo che vincerà la squadra più concentrata e più fortunata. Serve un po' di fortuna..spero che riusciremo a vincere questa partita. Se riusciremo a fare risultato, ci darà una forza diversa. Sarò contento lo stesso per chiunque riesca a segnare. A noi servono i punti, e poco altro.
La rincorsa alle posizioni ambite passa anche per la fame di vittorie, elemento che certamente non manca allo Yepes biancorosso…