Calcio
“Il Barletta visto dalla curva”: prospettive diverse in salsa biancorossa dopo Barletta-Latina
Barlettalife racconta in maniera insolita e pittoresca la partita di ieri
Barletta - lunedì 8 ottobre 2012
21.07
Barletta vuole giustizia: il primo coro della curva barlettana è stato dedicato a Matilde, Tina, Antonella e Maria, le cinque donne morte nel crollo di Via Roma. E' passato ormai un anno, tra i silenzi omertosi di chi ci governa e il genuino cordoglio di una città ferita che chiede giustizia.
Dopo aver osservato il minuto di raccoglimento, il Barletta va subito all'attacco sia sugli spalti che in campo. In curva si vedono sempre le solite facce, le presenze sono diminuite sensibilmente e la società farebbe bene a rivisitare i tariffari al fine di produrre qualche incasso in più. I giovani biancorossi sul terreno di gioco hanno bisogno del sostegno dei loro tifosi, pagare 12 euro (più i diritti di prevendita ndr) per "gustarsi" la partita in quello stadio è segno di totale menefreghismo nei confronti di tutti gli appassionati. Cori e battimani si susseguono per tutta la durata del match nonostante il risultato, ma la curva intera sembra aver perso ogni speranza dopo il terzo gol del Latina segnato da Cottafava. Il gol del 3 a 1 messo a segno da Andrea La Mantia sembra far riaccendere le speranze, il pezzo centrale prova a suonare la carica, ma i ragazzi in campo sembrano non crederci e non danno segni di reazione dopo il gol. C'è chi ha abbandonato anzitempo gli spalti del Cosimo Puttilli e si è sentito umiliato dalla prestazione dei giovani calciatori che con quelle maglie rappresentano una città intera
Il prezzo dei biglietti elevato, il diniego sui ridotti, il prezzo degli abbonamenti, quei pochi tifosi biancorossi presenti in curva continuano a chiedersi perché il presidente abbia fatto queste scelte. I silenzi continui di Roberto Tatò fanno paura e in molti si chiedono che fina abbia fatto l'uomo che solo due anni fa prometteva la Serie B. L'allenatore e i giocatori sembrano essere abbandonati al loro destino, ma hanno saputo prendersi le dovute responsabilità a differenza di chi non rilascia dichiarazioni dal lontano luglio.
La trasferta di domenica a Gubbio sarà un'altra lotta, magari arriverà qualche sorriso in più. E nessuno si meravigli se tra 7 giorni qualche tifoso invaderà la cittadina Umbra. Per l'orgoglio della maglia, onorando la città. In ogni stadio, sempre e comunque, a prescindere dal risultato, perchè il Barletta è una fede, e non si discute, nè dopo le sconfitte, nè dopo le delusioni.
[Massimiliano Dipasquale]
Dopo aver osservato il minuto di raccoglimento, il Barletta va subito all'attacco sia sugli spalti che in campo. In curva si vedono sempre le solite facce, le presenze sono diminuite sensibilmente e la società farebbe bene a rivisitare i tariffari al fine di produrre qualche incasso in più. I giovani biancorossi sul terreno di gioco hanno bisogno del sostegno dei loro tifosi, pagare 12 euro (più i diritti di prevendita ndr) per "gustarsi" la partita in quello stadio è segno di totale menefreghismo nei confronti di tutti gli appassionati. Cori e battimani si susseguono per tutta la durata del match nonostante il risultato, ma la curva intera sembra aver perso ogni speranza dopo il terzo gol del Latina segnato da Cottafava. Il gol del 3 a 1 messo a segno da Andrea La Mantia sembra far riaccendere le speranze, il pezzo centrale prova a suonare la carica, ma i ragazzi in campo sembrano non crederci e non danno segni di reazione dopo il gol. C'è chi ha abbandonato anzitempo gli spalti del Cosimo Puttilli e si è sentito umiliato dalla prestazione dei giovani calciatori che con quelle maglie rappresentano una città intera
Il prezzo dei biglietti elevato, il diniego sui ridotti, il prezzo degli abbonamenti, quei pochi tifosi biancorossi presenti in curva continuano a chiedersi perché il presidente abbia fatto queste scelte. I silenzi continui di Roberto Tatò fanno paura e in molti si chiedono che fina abbia fatto l'uomo che solo due anni fa prometteva la Serie B. L'allenatore e i giocatori sembrano essere abbandonati al loro destino, ma hanno saputo prendersi le dovute responsabilità a differenza di chi non rilascia dichiarazioni dal lontano luglio.
La trasferta di domenica a Gubbio sarà un'altra lotta, magari arriverà qualche sorriso in più. E nessuno si meravigli se tra 7 giorni qualche tifoso invaderà la cittadina Umbra. Per l'orgoglio della maglia, onorando la città. In ogni stadio, sempre e comunque, a prescindere dal risultato, perchè il Barletta è una fede, e non si discute, nè dopo le sconfitte, nè dopo le delusioni.
[Massimiliano Dipasquale]