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I segreti di una campionessa: intervista a Vincenzo Lionetti, allenatore di Pia
Conosciamo meglio chi allena da anni l'arciera olimpica barlettana
Barletta - venerdì 12 ottobre 2012
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E' trascorso circa un mese e mezzo dal rientro a casa per Pia Lionetti, fresca del quinto posto olimpico, autentico motivo d'orgoglio per la città di Barletta, fiera della sua seconda partecipante ai Giochi Olimpici di Londra 2012 nella storia dopo un "certo" Pietro Mennea. Tappi di spumante che saltavano, un ricco buffet, sorrisi smaglianti e sincera gioia avevano suggellato a fine agosto il ritorno di Pia Il modo migliore per onorare la sua cavalcata non premiata dal podio, ma comunque esaltante nella spedizione britannica: in via Manzoni, dove abita la sua famiglia, per vivere la festa del ritorno in città c'erano amici, famigliari, parenti più stretti e condomini. Tra i parenti più stretti c'è anche il fratello di Pia, Vincenzo Lionetti, suo "storico" allenatore e fautore degli ottimi risultati dell'arciera nata all'ombra di Eraclio. La Lionetti è stata recentemente protagonista dei campionati italiani Targa outdoor di Tiro con l'Arco in quel di Cherasco (Cuneo), dove ha conquistato l'oro di classe nell'individuale, e un argento di classe nella prova a squadre unitamente alla Polisportiva Arcieri del Sud con le compagne Sabrina Scommegna e Chiara Filannino. Con il suo allenatore abbiamo tracciato in un'esclusiva intervista passato, presente e futuro di Pia, parlando anche della situazione dell'arco a Barletta:
Vincenzo Lionetti, allenatore di Pia. Quanto è complicato e quanto tempo comporta ogni giorno allenare una campionessa come tua sorella?
"Il mio impegno quotidiano è di circa 8 ore, divise tra 4-5 ore al giorno in palestra e 3-4 ore di esercitazione al tiro. A questo ci aggiungiamo una periodica fase di studio attraverso i video, che ci permettono di interpretare e valutare i risultati ottenuti".
Tu alleni tua sorella, una situazione certo non usuale. Quanto è difficile dividere il ruolo di fratello da quello di allenatore?
"All'inizio è stato molto complesso. Fortunatamente, siamo però sempre riusciti a improntare il rapporto lavorativo sui binari di una certa professionalità. Lei si è sempre fatta guidare, dando vita a un gioco di squadra molto professionale e ritengo fruttuoso".
Pia in una recente intervista ci ha spiegato che la sua passione per il tiro con l'arco è nata proprio grazie a te. E' una dichiarazione che ti onora?
"Non so se è una colpa (ride, ndr). In realtà mi inorgoglisce davvero tanto questa cosa, sono fiero di aver contribuito in parte alla sua scelta, che si è poi rivelata più che azzeccata".
Quanto Pia può ancora migliorare a livello personale? Dopo Londra 2012, l'obiettivo a Rio 2016 è la vittoria?
"Mancano 4 anni a Rio 2016, sembrano tanti ma per aumentare l'elevato livello già ottenuto stiamo già lavorando. Stiamo operando concretamente per le prossime Olimpiadi: Pia ha tanti margini di miglioramento, ma molto dipende anche dalle prossime evoluzioni personali. Il matrimonio ti cambia (la Lionetti si sposerà a giorni, ndr) e bisognerà conciliare le scelte di vita con quelle lavorative".
Il tiro con l'arco remunera molto dal punto di vista professionale. E sul lato economico?
"Si sta evolvendo, diciamo così. La federazione sta cercando di renderlo maggiormente spettacolare e lentamente gli sponsors si stanno avvicinando. Il prossimo passo sarà quello di renderlo più presente nelle tv nazionali e internazionali".
Dai recenti campionati italiani di Cherasco sono arrivati ottimi risultati per le due società che rappresentano Barletta. A che punto è la situazione delle società di tiro con l'arco barlettano nel panorama regionale e nazionale?
"Siamo molto stimati, tanto in Puglia quanto in Italia: negli ultimi 10 anni sono arrivate tante conferme. Gli "Arcieri del Sud" hanno fatto bene a Cherasco anche nella squadra Seniores Femminile, ed è stato un grande traguardo visto il poco tempo che avevamo avuto a disposizione per lavorare tutti insieme. Mi piacerebbe menzionare anche Gigia Mariotti, quarta componente della squadra che ha contribuito al successo in Piemonte".
Pia sta entrando nell'età della maturità per il tiro con l'arco: dietro la Lionetti, quali talenti stanno crescendo?
"Ci sono ottime speranze sia tra le componenti degli "Arcieri del Sud" che nell'Archery Team Barletta. Ci sono delle atlete giovani ma già di ottimo livello: devono però lavorare tanto, con volontà, sacrifici e diventa difficile nei tempi attuali che le ragazze possano fare scelte così coraggiose e sin qui poco remunerative. E' quella la remora che ho: ci sono i talenti, ma è dura che tanti possano proseguire facendo tanti sacrifici verso determinati obiettivi".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Vincenzo Lionetti, allenatore di Pia. Quanto è complicato e quanto tempo comporta ogni giorno allenare una campionessa come tua sorella?
"Il mio impegno quotidiano è di circa 8 ore, divise tra 4-5 ore al giorno in palestra e 3-4 ore di esercitazione al tiro. A questo ci aggiungiamo una periodica fase di studio attraverso i video, che ci permettono di interpretare e valutare i risultati ottenuti".
Tu alleni tua sorella, una situazione certo non usuale. Quanto è difficile dividere il ruolo di fratello da quello di allenatore?
"All'inizio è stato molto complesso. Fortunatamente, siamo però sempre riusciti a improntare il rapporto lavorativo sui binari di una certa professionalità. Lei si è sempre fatta guidare, dando vita a un gioco di squadra molto professionale e ritengo fruttuoso".
Pia in una recente intervista ci ha spiegato che la sua passione per il tiro con l'arco è nata proprio grazie a te. E' una dichiarazione che ti onora?
"Non so se è una colpa (ride, ndr). In realtà mi inorgoglisce davvero tanto questa cosa, sono fiero di aver contribuito in parte alla sua scelta, che si è poi rivelata più che azzeccata".
Quanto Pia può ancora migliorare a livello personale? Dopo Londra 2012, l'obiettivo a Rio 2016 è la vittoria?
"Mancano 4 anni a Rio 2016, sembrano tanti ma per aumentare l'elevato livello già ottenuto stiamo già lavorando. Stiamo operando concretamente per le prossime Olimpiadi: Pia ha tanti margini di miglioramento, ma molto dipende anche dalle prossime evoluzioni personali. Il matrimonio ti cambia (la Lionetti si sposerà a giorni, ndr) e bisognerà conciliare le scelte di vita con quelle lavorative".
Il tiro con l'arco remunera molto dal punto di vista professionale. E sul lato economico?
"Si sta evolvendo, diciamo così. La federazione sta cercando di renderlo maggiormente spettacolare e lentamente gli sponsors si stanno avvicinando. Il prossimo passo sarà quello di renderlo più presente nelle tv nazionali e internazionali".
Dai recenti campionati italiani di Cherasco sono arrivati ottimi risultati per le due società che rappresentano Barletta. A che punto è la situazione delle società di tiro con l'arco barlettano nel panorama regionale e nazionale?
"Siamo molto stimati, tanto in Puglia quanto in Italia: negli ultimi 10 anni sono arrivate tante conferme. Gli "Arcieri del Sud" hanno fatto bene a Cherasco anche nella squadra Seniores Femminile, ed è stato un grande traguardo visto il poco tempo che avevamo avuto a disposizione per lavorare tutti insieme. Mi piacerebbe menzionare anche Gigia Mariotti, quarta componente della squadra che ha contribuito al successo in Piemonte".
Pia sta entrando nell'età della maturità per il tiro con l'arco: dietro la Lionetti, quali talenti stanno crescendo?
"Ci sono ottime speranze sia tra le componenti degli "Arcieri del Sud" che nell'Archery Team Barletta. Ci sono delle atlete giovani ma già di ottimo livello: devono però lavorare tanto, con volontà, sacrifici e diventa difficile nei tempi attuali che le ragazze possano fare scelte così coraggiose e sin qui poco remunerative. E' quella la remora che ho: ci sono i talenti, ma è dura che tanti possano proseguire facendo tanti sacrifici verso determinati obiettivi".
(Twitter: @GuerraLuca88)