Altri sport
Giù le mani dalla pista d’atletica
I guru dell’atletica barlettana chiedono solo un impianto dove allenarsi
Barletta - lunedì 13 giugno 2011
In una strana e afosa giornata di giugno, con un clima quanto meno bizzarro, raggiungiamo un folto gruppo di ragazzi con i loro istruttori che si allenano regolarmente presso lo stadio Puttilli. Sono stati ultimamente colti, quasi sommersi dalla polemica di gran parte della tifoseria del Barletta Calcio, che chiede a gran voce uno stadio nuovo, all'altezza delle aspettative e delle prerogative della nuova dirigenza. L'unica richiesta che questo gruppo di atleti rivolge alle autorità competenti, alla dirigenza del Barletta Calcio e a tutta la tifoseria è una struttura in cui allenarsi per raggiungere i propri obiettivi, paradossalmente idee e richieste uguali a quelle del Barletta Calcio. Abbiamo intervistato in merito il decano dell'atletica leggera barlettana, Mimmo Ostuni, presidente dell'atletica Barletta.
Come mai a Barletta l'atletica vive questi momenti oscuri nonostante ha sfornato e continui a sfornare elementi di assoluto valore?
Noi veramente non riteniamo di attraversare momenti oscuri. Basta dire che negli ultimi anni abbiamo conquistato 6-7 titoli italiani grazie ai ragazzi che frequentano questa pista. Posso citare Veronica Inglese che ci rappresenta meglio, Napoletano, Cascella e Mimmo Ricatti. Poi c'è l'ultima scoperta del professor Montenero, Vito Incantalupo, primatista italiano della staffetta 4x4, in procinto di partecipare agli Europei come la stessa Inglese. Perciò non pensiamo di attraversare momenti bui. Stiamo forse avendo qualche problema per l'utilizzo della pista, però stiamo chiedendo solo di poterci allenare. Infatti con il Barletta Calcio abbiamo sempre avuto un buon dialogo, ci siamo anche adattati alle loro esigenze con gli orari da loro stabiliti, abbiamo disciplinato l'ingresso dei soli atleti Top che devono necessariamente stare sulla pista tutti i giorni. Con il Barletta Calcio abbiamo raggiunto questi accordi per poter convivere tranquillamente con chi gioca a calcio. L'aspetto giovanile delle nostre attività viene disciplinato in due giorni alla settimana in orari in cui non ci sono rischi per nessuno. Barletta è rappresentata al meglio a livello nazionale ed internazionale, senza nulla togliere al calcio. A livello nazionale stiamo andando alla grande, abbiamo apprezzamenti in tutta Italia, non ci siamo fermati all'episodio di Mennea. I nostri atleti primeggiano dappertutto, e questo deve far piacere a tutta la città e anche ai tifosi biancorossi. Cerchiamo solo di mantenere viva l'attività a Barletta considerando il valore dei nostri ragazzi. Abbiamo grosse difficoltà con i bambini, è difficile e improbabile spostare bambini di 8-10 anni in città limitrofe. Noi chiediamo solo di poterci allenare tranquillamente. Le proposte dei tubolari potrebbero anche essere "trasferite" sugli spalti attuali che potrebbero essere abbattuti togliendo anche le vetrate. Ci sono in tutta Italia stadi in cui si vede molto bene nonostante la presenza della pista d'atletica: Roma, Torino e Bari sono esempi importanti. Non sono certo i 6 metri della pista a diminuire la visuale. Si tratta di avere solo un po' di buona volontà. Tutti i soldi che in 40 anni sono stati spesi per il calcio a Barletta sarebbero stati spesi meglio per uno stadio nuovo, oppure per creare una struttura riservata all'atletica come accade in tante altre città. Ma al momento come facciamo a non allenarci o a spostarci in un periodo di piena attività nazionale e intellettuale? Mi auguro che in ogni caso prevalga il buon senso e la buona volontà. Non vogliamo pestare i piedi a nessuno. Tutti devono vedere e constatare la grandezza del movimento d'atletica che ha Barletta.
Cosa non va secondo voi del Puttilli?
Questa pista, resiste da tanti anni, è regolamentare per le gare di corsa, ci sono alcune pedane rovinate. Ma la pista è tuttora valida, tant'è vero che si svolgono qui i Giochi della Gioventù, svolgiamo la gara del ragazzo più veloce di Barletta. Nonostante ci siano delle imperfezioni, per noi la pista di Barletta è tuttora valida ed è l'ideale per gli allenamenti, e perché no, anche per le gare.
Se davvero il Barletta Calcio riuscisse nel progetto dei tubolari sulla pista d'atletica, che conseguenze ci sarebbero per il vostro sport? E come reagireste in tal caso?
Ci auguriamo che non accada. Dobbiamo essere in condizione di allenarci. È un peccato mortificare il movimento e questa gente. Spero che prevalga il buon senso da parte di tutti. A Barletta ci sono quasi 500 persone che praticano atletica e non è un movimento minore. Mi auguro che il presidente possa trovare una soluzione che sia adatta per tutti. Non siamo qui per fare polemica ma solo per difendere i nostri giovani, il loro talento. Un appello al buon senso di tutti per trovare una soluzione che accontenti tutti quanti.
Sulla stessa lunghezza d'onda del prof. Ostuni raccogliamo il parere del professor Pietro Corcella, portacolori dell'Atletica Sprint Barletta che conta su un vivaio di 15 ragazzi prevalentemente di scuola media che rimpiazzeranno i ragazzi più grandi che stanno prendendo il volo a livello nazionale.
Professor Corcella, alla luce delle diatribe tra il Barletta Calcio e l'atletica e considerate le richieste dei tifosi, vuole rivolgere un appello alla cittadinanza ed in particolare ai tifosi?
Non voglio rispondere alle provocazioni, perché di provocazioni ne abbiamo subite abbastanza. I toni di tutto il mondo dell'atletica sono pacati. Abbiamo sempre cercato il dialogo, la tranquillità. Insegno atletica e frequento questo stadio dall'87 quando il Barletta era in serie B e i problemi che stiamo avendo adesso non li abbiamo mai avuti. Nemmeno il Barletta di serie B, che era una grande e gloriosa squadra di calcio, ci ha mai creato tanti problemi. Quest'anno addirittura ci siamo visti le porte chiuse in faccia. A parte le polemiche, che ci interessano poco, noi cerchiamo un impianto sul quale allenarci e portare avanti i nostri programmi e questi ragazzi. Si sa che un ragazzo che pratica sport, potenzialmente viene tolto dalla strada. Oltre allo sport svolgiamo una funzione sociale. Il nostro appello è questo: vogliamo soltanto un impianto dove poter mantenere i nostri obiettivi e i nostri programmi agonistici, di salute, di crescita morale e psicofisica senza schiacciare i piedi a nessuno. L'atletica è la regina degli sport e non abbiamo mai avuto problemi con gli altri sport, che nascono dall'atletica. Immaginiamo il calcio, il basket, per esempio, che senza la corsa sarebbero ben poco.
Come mai a Barletta l'atletica vive questi momenti oscuri nonostante ha sfornato e continui a sfornare elementi di assoluto valore?
Noi veramente non riteniamo di attraversare momenti oscuri. Basta dire che negli ultimi anni abbiamo conquistato 6-7 titoli italiani grazie ai ragazzi che frequentano questa pista. Posso citare Veronica Inglese che ci rappresenta meglio, Napoletano, Cascella e Mimmo Ricatti. Poi c'è l'ultima scoperta del professor Montenero, Vito Incantalupo, primatista italiano della staffetta 4x4, in procinto di partecipare agli Europei come la stessa Inglese. Perciò non pensiamo di attraversare momenti bui. Stiamo forse avendo qualche problema per l'utilizzo della pista, però stiamo chiedendo solo di poterci allenare. Infatti con il Barletta Calcio abbiamo sempre avuto un buon dialogo, ci siamo anche adattati alle loro esigenze con gli orari da loro stabiliti, abbiamo disciplinato l'ingresso dei soli atleti Top che devono necessariamente stare sulla pista tutti i giorni. Con il Barletta Calcio abbiamo raggiunto questi accordi per poter convivere tranquillamente con chi gioca a calcio. L'aspetto giovanile delle nostre attività viene disciplinato in due giorni alla settimana in orari in cui non ci sono rischi per nessuno. Barletta è rappresentata al meglio a livello nazionale ed internazionale, senza nulla togliere al calcio. A livello nazionale stiamo andando alla grande, abbiamo apprezzamenti in tutta Italia, non ci siamo fermati all'episodio di Mennea. I nostri atleti primeggiano dappertutto, e questo deve far piacere a tutta la città e anche ai tifosi biancorossi. Cerchiamo solo di mantenere viva l'attività a Barletta considerando il valore dei nostri ragazzi. Abbiamo grosse difficoltà con i bambini, è difficile e improbabile spostare bambini di 8-10 anni in città limitrofe. Noi chiediamo solo di poterci allenare tranquillamente. Le proposte dei tubolari potrebbero anche essere "trasferite" sugli spalti attuali che potrebbero essere abbattuti togliendo anche le vetrate. Ci sono in tutta Italia stadi in cui si vede molto bene nonostante la presenza della pista d'atletica: Roma, Torino e Bari sono esempi importanti. Non sono certo i 6 metri della pista a diminuire la visuale. Si tratta di avere solo un po' di buona volontà. Tutti i soldi che in 40 anni sono stati spesi per il calcio a Barletta sarebbero stati spesi meglio per uno stadio nuovo, oppure per creare una struttura riservata all'atletica come accade in tante altre città. Ma al momento come facciamo a non allenarci o a spostarci in un periodo di piena attività nazionale e intellettuale? Mi auguro che in ogni caso prevalga il buon senso e la buona volontà. Non vogliamo pestare i piedi a nessuno. Tutti devono vedere e constatare la grandezza del movimento d'atletica che ha Barletta.
Cosa non va secondo voi del Puttilli?
Questa pista, resiste da tanti anni, è regolamentare per le gare di corsa, ci sono alcune pedane rovinate. Ma la pista è tuttora valida, tant'è vero che si svolgono qui i Giochi della Gioventù, svolgiamo la gara del ragazzo più veloce di Barletta. Nonostante ci siano delle imperfezioni, per noi la pista di Barletta è tuttora valida ed è l'ideale per gli allenamenti, e perché no, anche per le gare.
Se davvero il Barletta Calcio riuscisse nel progetto dei tubolari sulla pista d'atletica, che conseguenze ci sarebbero per il vostro sport? E come reagireste in tal caso?
Ci auguriamo che non accada. Dobbiamo essere in condizione di allenarci. È un peccato mortificare il movimento e questa gente. Spero che prevalga il buon senso da parte di tutti. A Barletta ci sono quasi 500 persone che praticano atletica e non è un movimento minore. Mi auguro che il presidente possa trovare una soluzione che sia adatta per tutti. Non siamo qui per fare polemica ma solo per difendere i nostri giovani, il loro talento. Un appello al buon senso di tutti per trovare una soluzione che accontenti tutti quanti.
Sulla stessa lunghezza d'onda del prof. Ostuni raccogliamo il parere del professor Pietro Corcella, portacolori dell'Atletica Sprint Barletta che conta su un vivaio di 15 ragazzi prevalentemente di scuola media che rimpiazzeranno i ragazzi più grandi che stanno prendendo il volo a livello nazionale.
Professor Corcella, alla luce delle diatribe tra il Barletta Calcio e l'atletica e considerate le richieste dei tifosi, vuole rivolgere un appello alla cittadinanza ed in particolare ai tifosi?
Non voglio rispondere alle provocazioni, perché di provocazioni ne abbiamo subite abbastanza. I toni di tutto il mondo dell'atletica sono pacati. Abbiamo sempre cercato il dialogo, la tranquillità. Insegno atletica e frequento questo stadio dall'87 quando il Barletta era in serie B e i problemi che stiamo avendo adesso non li abbiamo mai avuti. Nemmeno il Barletta di serie B, che era una grande e gloriosa squadra di calcio, ci ha mai creato tanti problemi. Quest'anno addirittura ci siamo visti le porte chiuse in faccia. A parte le polemiche, che ci interessano poco, noi cerchiamo un impianto sul quale allenarci e portare avanti i nostri programmi e questi ragazzi. Si sa che un ragazzo che pratica sport, potenzialmente viene tolto dalla strada. Oltre allo sport svolgiamo una funzione sociale. Il nostro appello è questo: vogliamo soltanto un impianto dove poter mantenere i nostri obiettivi e i nostri programmi agonistici, di salute, di crescita morale e psicofisica senza schiacciare i piedi a nessuno. L'atletica è la regina degli sport e non abbiamo mai avuto problemi con gli altri sport, che nascono dall'atletica. Immaginiamo il calcio, il basket, per esempio, che senza la corsa sarebbero ben poco.