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Gibilisco: «Pietro Mennea aveva la furia in corpo, doveroso l'accoglimento nella Hall of Fame»
La "Freccia del Sud" ricordata dal campione su "Avvenire"
Barletta - giovedì 9 gennaio 2014
10.48
«Anche a 60 anni il suo sguardo emanava energia, chissà quanta ne aveva da giovane. Dagli occhi si vedeva la furia che aveva in corpo. Peccato non fosse stato reclutato come dirigente o uomo immagine, ai funerali è stato omaggiato dagli stessi che lo biasimavano. Almeno l'hanno ammesso alla Hall of fame dell'atletica.». L'omaggio riguarda Pietro Paolo Mennea, la Freccia del Sud barlettana scomparsa il 21 marzo 2013 all'età di 60 anni, le parole sono di Giuseppe Gibilisco, l'ultimo italiano campione del mondo nell'atletica leggera. L'intervista al campione del mondo del 2003 in quel di Parigi e al bronzo del 2004 alle Olimpiadi di Atene è stata pubblicata da "Avvenire".
Gibilisco, ora in ritiro in Sudafrica, si sta allenando per quella che potrebbe essere la sua stagione finale in carriera, lavorando agli ordini del suo allenatore Maurilio Mariani, ai suoi tempi astista da 5,70: obiettivo, arrivare al meglio agli Europei di Zurigo 2014. Il suo legame con Pietro Mennea parte da lontano, tanto che oggi è rimasto l'unico a battersi per far porre nel centro federale di Formia, dove l'immenso talento di Mennea ha trovato una casa "sportiva", una statua del campione barlettano. Un omaggio che arriva da uno degli ultimi italiani sul tetto del mondo nel mondo dell'atletica leggera. Da allora in poi solo due ori olimpici per l'Italia: Stefano Baldini, alla maratona di Atene 2004, e Alex Schwazer (marciatore ora squalificato per doping) a Pechino 2008.
Pietro è stato sempre un'icona per Barletta: dal 31 ottobre il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista sono diventati protagonisti sempiterni del Lungomare di Ponente a Barletta. Un legame che sarà ribadito dalla "Half Marathon" del 23 febbraio: la mezza maratona tornerà a Barletta, dove nel 1980 Pietro Mennea conquistò sulla pista del "Puttilli" 1980 la miglior prestazione mondiale dei 200 metri a livello del mare. Il suo respiro mondiale, con 2 primati mondiali, 8 primati europei e 33 record nazionali, invece, resta sempre vivo nei cuori dell'atletica leggera italiana.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Gibilisco, ora in ritiro in Sudafrica, si sta allenando per quella che potrebbe essere la sua stagione finale in carriera, lavorando agli ordini del suo allenatore Maurilio Mariani, ai suoi tempi astista da 5,70: obiettivo, arrivare al meglio agli Europei di Zurigo 2014. Il suo legame con Pietro Mennea parte da lontano, tanto che oggi è rimasto l'unico a battersi per far porre nel centro federale di Formia, dove l'immenso talento di Mennea ha trovato una casa "sportiva", una statua del campione barlettano. Un omaggio che arriva da uno degli ultimi italiani sul tetto del mondo nel mondo dell'atletica leggera. Da allora in poi solo due ori olimpici per l'Italia: Stefano Baldini, alla maratona di Atene 2004, e Alex Schwazer (marciatore ora squalificato per doping) a Pechino 2008.
Pietro è stato sempre un'icona per Barletta: dal 31 ottobre il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista sono diventati protagonisti sempiterni del Lungomare di Ponente a Barletta. Un legame che sarà ribadito dalla "Half Marathon" del 23 febbraio: la mezza maratona tornerà a Barletta, dove nel 1980 Pietro Mennea conquistò sulla pista del "Puttilli" 1980 la miglior prestazione mondiale dei 200 metri a livello del mare. Il suo respiro mondiale, con 2 primati mondiali, 8 primati europei e 33 record nazionali, invece, resta sempre vivo nei cuori dell'atletica leggera italiana.
(Twitter: @GuerraLuca88)