Gianni Cefola
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Gianni Cefola: «La stagione dell’ASD Volley Barletta è stata fantastica»

Il presidente del sodalizio biancorosso fa un bilancio di un’annata super

Termina con il sorriso sulle labbra la stagione sportiva 2012/2013 per l'ASD Volley Barletta. La compagine barlettana è infatti reduce da un'annata importante, culminata con una serie record di successi. In una sola stagione sportiva, il sodalizio guidato dal presidente Cefola ha conquistato la promozione in serie C e la Coppa Puglia con la Prima Squadra, la promozione in serie D con la Prima Divisione Giovani, il titolo di vice-campione provinciale Under 14 e di campione provinciale Under 13. A fare un bilancio di questa avventura è proprio il primo dirigente biancorosso. Tra presente e futuro, Cefola espone i suoi piani per un'ASD Volley Barletta che punta sempre più in alto.

Presidente Cefola, è doveroso cominciare quest'intervista dalla promozione della Prima Squadra. Le sue ragazze hanno conquistato l'ammissione alla serie C. Siete soddisfatti di quanto fatto? State già pensando al futuro?
«Quest'anno è stato veramente un anno importante per questo aspetto. Penso che questo risultato raggiunto ci impegni anche a fare una squadra competitiva in serie C. Sicuramente, non vogliamo fare solo la comparsa. Già ci stiamo guardando attorno. Ho confermato in linea di massima l'organico dell'anno scorso, ma andremo ad integrarlo con 2, forse 3 elementi. Abbiamo già dei contatti, qualcuna è venuta già a provare, altre sono impegnate nel beach volley in ambito nazionale. Sotto questo punto di vista, siamo già a buon punto».

Avete anche altre ragazze che sono state mandate in prestito in categorie superiori. È possibile che qualcuna torni a giocare con la maglia dell'ASD Volley Barletta?
«Per le ragazze che sono andate in prestito, se dovessero tornare tutte, risolveremmo tutti i problemi della squadra (ride ndr). Comunque sto mantenendo dei contatti, conto e mi auspico che almeno una rientri. Per quel che riguarda le altre, penso che sia difficile a livello logistico, visto che sono impegnate altrove per motivi lavorativi o di studio. Stiamo valutando anche questo».

Sul punto di vista del gioco, la squadra si è espressa sempre ad alti livelli, considerando che la rosa può contare sul giusto mix tra l'esperienza delle veterane come la Valente, ma anche sulla freschezza atletica di giovani talenti come la Ceci. Punterete ancora su questi ingredienti per la prossima stagione?
«Sicuramente, infatti abbiamo da subito confermato l'esperienza e le giovani che si sono messe più in luce. Però approfitterei per fare un grosso ringraziamento a Fabiana Lupo e Ilaria Attolico, che per vicissitudini particolari si sono ritrovate ad essere disponibili da gennaio in poi, che hanno dato un grosso contributo per compattare il gruppo, dando anche un grande apporto dal punto di vista morale. Ci sarebbe anche la possibilità di confermare queste ragazze. Anche loro potrebbero essere dei jolly da integrare nella rosa della prossima stagione. L'obiettivo è quello di creare una squadra competitiva».

Non c'è, quindi, un obiettivo prefissato per il prossimo campionato?
«L'obiettivo è di non allestire una squadra che lotti per la salvezza, ma di renderla competitiva. Poi durante la stagione, non si può mai dire: allestisci una squadra per vincere, e poi ti ritrovi a lottare per non retrocedere. Sarà abbastanza difficile arrivare sesti per evitare sia i playoff che i playout. Non è da trascurare il problema degli sponsor, di imprenditori che ci possano dare una mano. Gli impegni sono notevoli, stiamo lavorando anche in questo senso».

Un fiore all'occhiello della società è sicuramente il Settore giovanile. A partire dall'Under 18, fino all'Under 13, sono arrivati tanti risultati positivi, molte ragazze sono "esplose". Anche lì, i sorrisi non mancano. Proseguirete su questa via?
«Continueremo in questo senso. Colgo l'occasione per ringraziare chi si occupa del mini-volley. Penso che il nostro successo sia dovuto agli anni di lavoro nelle scuole elementari. Grazie agli allenatori, Rocco Lancellotti, Mariella Bruno, Gianni Guaglione, che si affiancano a Sossio Rotondo e a Giacinto Dinoia, ci ritroviamo a toglierci delle soddisfazioni: con il loro lavoro abbiamo avuto più ampia scelta nel selezionare il nostro settore giovanile. Continueremo su questo aspetto, cercando di allargare la base, perché così abbiamo più scelta. In Under 13 siamo campioni provinciali e alle regionali siamo stati sfortunati nell'accoppiamento, visto che in finale ha poi trionfato il Terlizzi vice-campione provinciale; in Under 14 siamo arrivati alle finali regionali, ma non abbiamo potuto sfoderare tutte le nostre armi visto l'infortunio dell'atleta di spicco, Sara Binetti. Sono aspetti rocamboleschi che hanno contribuito a non rendere i nostri risultati ancora più eclatanti. Penso però che abbiamo fatto troppo: in tutti i livelli siamo arrivati ai primi posti. In virtù della promozione in serie D, saremo concentrati a valorizzare anche quelle ragazze. Perciò, penso che punteremo tutto su un campionato, cercando di costruire una squadra all'altezza della situazione e per raggiungere un risultato più alto di quelli già raggiunti».

Il risultato più importante del Settore giovanile è stato la promozione della Prima Divisione Giovani in serie D. C'è più rammarico per non aver conquistato la D sul campo, o c'è più soddisfazione per aver visto migliorare le atlete sottorete partita dopo partita?
«La delusione, almeno da parte mia, è stata relativa, perché ho visto la squadra giocare bene durante tutta la stagione. È vero, abbiamo perso i playoff, ma erano spareggi modellati sull'esigenza. Esistevano ufficialmente solo 5 posti in serie D. Avendo 6 gironi, si è cercato un motivo per trovare 5 squadre. La federazione ha usato questo stratagemma per selezionare le 5 promozioni "dirette". Anche qui, siamo stati sfortunati nel sorteggio, visto che abbiamo incontrato la squadra più forte in assoluto. Sicuramente in questo doppio incontro abbiamo un po' sofferto l'emozione. La Prima Divisione Giovani è composta da ragazze Under 16 a cui è possibile aggregare due fuori quota Under 18. Noi nel sestetto titolare abbiamo schierato una ragazza di 12 anni e una di 14. L'emozione ha giocato un brutto scherzo».

Va notato che questo regolamento vi ha sfavoriti, considerato che le ragazze hanno disputato una stagione interminabile. Probabilmente tutti questi sforzi si potevano evitare. Da questo punto di vista, il Consiglio Federale ha pensato ad un cambio di regolamento?
«Certamente, in campo federale, c'è più crisi in ambiti maschile che in quello femminile. Posso già confermare che per la prossima stagione ci saranno 3 promozioni. Nel settore maschile, invece, ci saranno addirittura delle agevolazioni per chi forma squadre in Prima Divisione Giovani».

Che voto si potrebbe dare a questa stagione così piena di soddisfazioni, che però poteva essere ancora più importante?
«Questa è una domanda difficile (ride ndr). Penso che non si poteva fare più di quello che abbiamo fatto. Anche perché con il senno del poi, è difficile pensare ad una promozione diretta, come era nelle nostre capacità. Si è creato un forte spirito di squadra proprio nella poule promozione. Secondo me quest'esperienza "negativa" della prima squadra e le ultime sconfitte della Prima Divisione Giovani ci aiuteranno tantissimo per il prosieguo. Il massimo sarebbe stato conquistare le due promozioni senza passare per le poule. Ma se dobbiamo essere sinceri, alcuni risultati sono stati inaspettati: mi riferisco alla promozione della Prima Divisione Giovani, ma anche alla Coppa Puglia. Se poi parliamo anche dell'Under 14 e dell'Under 13, ci accorgiamo che a Barletta nessuno mai è arrivato a questi livelli. È un risultato eccezionale, penso che sarà difficile ripetere una stagione più importante. È chiaro che noi ci poniamo sempre degli obiettivi. Il mio sogno, l'ho sempre dichiarato, è cercare di riportare la serie B a Barletta, conquistandola sul campo. Dopo aver constatato che abbiamo le capacità per primeggiare anche a livello giovanile, mi piacerebbe arrivare alle fasi nazionali. È un sogno, significherebbe tanto».

A proposito di palazzetto, ci sarà la possibilità di vedere l'ASD Barletta disputare le gare interne al "PalaDisfida"?
«Non vorrei accendere l'ennesima polemica. È bene che chi legge quest'intervista lo sappia. Nell'ambito di una società dilettantistica, spendiamo circa 7000 euro per i ticket che paghiamo al Comune. Questa è una grossa anomalia, non credo che il Comune con questi soldi riesca a coprire i costi di gestione di questi impianti. Permettere di poter sfruttare queste strutture pagando ticket ridotti, ci garantirebbe la possibilità di sviluppare ulteriormente questa disciplina. Inoltre, ho sempre proposto al Comune di "premiare" le società più longeve che sono presenti sul territorio da più tempo. Tutto sommato, teniamo alto il nome di Barletta in giro per la Puglia, e non solo. Sarebbe bello poter sfruttare queste strutture a prezzi ridotti. Abbiamo fatto le finali della Coppa Puglia e dell'Under 13 con grosse difficoltà per ottenere i permessi e con un patrocinio che ci negava la gratuità delle strutture. Speriamo adesso che, con la nuova giunta, si possa essere più sensibili a queste tematiche».

In chiusura, guardando al futuro, quando ripartirà la nuova stagione? Avete già in mente qualcosa?
«Senza dubbio, non rimaniamo fermi. Abbiamo preso una piccola pausa sia per il settore giovanile che per la prima squadra, ma a luglio ci alleniamo per programmare. Le ragazze hanno sempre bisogno di allenarsi. Ad agosto ci prenderemo altri giorni di pausa, e poi riprenderemo spostandoci sulla spiaggia. Il settore giovanile passerà luglio al mare, ad allenarsi sulla sabbia. Dobbiamo essere pronti per affrontare al meglio i prossimi campionati».
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