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Calcio

Ghirelli: un'unica Lega Pro da 60 squadre

Il direttore spinge sulla riforma dei campionati.

In tempi di ristrettezze economiche come questi appare sempre più difficile fare calcio a buoni livelli. Da anni le estati sono diventate un'ecatombe di società che non riescono a sopportare i costi delle iscrizioni ai campionati e che di conseguenza sono costrette a rifondare da zero la loro storia. Francesco Ghirelli, direttore della Lega Pro, ha denunciato il problema in una recente intervista al sito Tuttolegapro.com , auspicando quanto prima una riforma dei campionati che vedrebbe la diminuzione dei gironi (da 3 a 2) quantomeno in Seconda Divisione.
Le squadre ammesse sono di gran lunga inferiori al normale ormai da anni e anche quest'anno sono in parecchi ad attendere che si attivi la girandola dei ripescaggi. Salernitana, Gela e Lucchese le nobili decadute per problemi di bilancio. Rimini, Monza e Ternana alla finestra per sperare nel jolly ripescaggio.

Per Ghirelli però le risultanze sulle quali decidere su ripescaggi ed esclusioni non sono ancora definitive: "Dopo i controlli Covisoc e sugli impianti sportivi solo il 18 avremo un quadro preciso della situazione. Comunque, la previsione di un campionato da 76 squadre credo sia stata percepita dal presidente Macalli e dalla Lega Pro. Questo segnale ci dice che dobbiamo spingere sulla riforma"
Ma Ghirelli va oltre e prospetta una modifica ancor più radicale dei campionati: "la nostra prospettiva è di avere in futuro 60 squadre, tre gironi e un'unica Lega Pro. Occorre avere tra i punti cardine, un equilibrio finanziario, un'organizzazione aziendale"
Sulle possibilità di ripescaggio: "Allo stato attuale i ripescaggi sono fermi a quota zero, è troppo presto per decidersi in merito. Sicuramente posso dire che avranno la precedenza le squadre che hanno perso i play-out di Prima Divisione"
E sul prossimo campionato di Prima Divisione afferma: "Bisognerà prima vedere che cosa accadrà con la vicenda del calcio scommesse: potrebbero verificarsi dei problemi, ma il dato generale è che è un bel campionato con nuove società che entrano e altre che ritornano. Quelle che salgono dalla D hanno grandi interessi, come Perugia e Mantova, quindi è un torneo che mantiene il suo fascino".

Marco Bruno
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