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Football Americano: la grinta e la classe di Spencer Banks per i Mad Bulls BT
Intervista esclusiva all'ex star, oggi nello staff tecnico del team barlettano
Barletta - venerdì 25 gennaio 2013
10.06
Meno di un mese e per i Mad Bulls Bt si apriranno le danze del Campionato di Football Americano a 9: l'esordio è fissato il 24 febbrario a Bari contro i quotati Patriots, in un girone completato da Eagles Salerno e Dragons Salento, avversari importanti quanto storici. In panchina per il team barlettano sulla side line vi sarà l'ex arbitro Alessandro Grieco a ricoprire l'oneroso compito di head coach, assistito da uno degli uomini che ha scritto la storia del Football Americano Italico, l'orso ballerino Spencer Banks. Nato negli Usa ma trapiantato ormai da anni a Bisceglie, Banks ha giocato anche nella massima serie italiana, e nel campionato tricolore ha difeso i colori di Roma, Bari e Trani. Un'autentica icona per chi ama il football americano, un personaggio genuino e positivamente sopra le righe al tempo stesso. Siamo andati a vedere gli allenamenti dei Mad Bulls in un piovoso mercoledì, nel quale Spencer Banks si è concesso ai nostri microfoni per raccontarci la preparazione del team al prossimo campionato in una esclusiva intervista:
Spencer, partiamo dalla composizione del calendario: un girone a dir poco impegnativo. Quanta carica c'è in te di fronte a questi avversari e quanta emozione, visto che si tratta di concorrenti storici per voi?
"Rispetto tutti e non temo nessuno. I ragazzi stanno lavorando bene: se si accende la famosa lampadina nel loro cervello, possiamo fare grandi cose a patto di tenere elevata la concentrazione, evitare gli errori fatti nel test-match contro i Goblins. Così ci toglieremo qualche soddisfazione".
Manca un mese all'inizio. I ragazzi sono già pronti mentalmente per il campionato?
"No, ci serve ancora almeno un test: dopo penso che saranno pronti".
Ti abbiamo visto giocare a giugno: hai superato il traguardo dei 50 anni, ma avevi una carica e un furore di gran lunga superiore a tanti ventenni in campo. Se non ci fossero limiti di età dettati dalle regole federali, giocheresti volentieri?
"Auz (risponde con il suo slang, ndr). Sarei già in campo, altrochè: magari giocherei maggiormente in difesa e meno in attacco, invece di prendere botte preferisco darle. I giovani di oggi, secondo me, non hanno la pelle dura come noi di un tempo. Alcuni di loro non hanno ancora capito che questo è uno sport fisico: se riescono a entrare in quell'ottica possono fare cose importanti".
Hai parlato della vecchia guardia: quanto è stata importante la loro presenza in società quest'anno per farti tornare operativo?
"Molto, perchè hanno delle esperienze notevoli che compensa le lacune tecniche che alcuni ragazzi comprensibilmente hanno. Nel football la tecnica è il 90%, la forza è 10".
C'è qualcuno del roster in cui vedi stoffa o addirittura rivedi qualcosa dello Spencer Banks giocatore?
"Mi piace molto il linebacker Daniele Seccia, è magro come me ma picchia duro sul campo, mi piacciono i piccolini che si fanno rispettare sul campo. Mi piace anche Pietro "Blues" Bruno: si è fatto le ossa l'anno scorso, e quest'anno potrebbe affermarsi; dei nuovi arrivati è davvero positivo Andrea Dell'Aira, il quarterback che arriva da Foggia, si sacrifica tanto, ha il carattere del leader e si è inserito bene nel gruppo. Il bello del football è che non esistono gerarchie prestabilite, la parola che vale è quella del campo. Un altro ragazzo che sta rendendo bene è Romeo Pedone..."
Si interrompe per alzarsi durante l'intervista e rimproverare energicamente qualche suo allievo che stava sbagliando un movimento in allenamento. Anche questo è Spencer Banks.
Spencer, nel giornalismo diremmo che sei sempre sul pezzo. Qual è il tuo motto quest'anno? E che invito vuoi fare al vostro pubblico?
"Il motto per quest'anno non l'ho ancora studiato, mi verrà d'istinto, ne sono certo. Per il pubblico dico che se vuole divertirsi con uno sport diverso e fatto di sana competizione, veniteci a vedere, ci sarà da imparare tanto e divertirsi altrettanto. Anche perchè, diciamo, sono un allenatore...pazzo".
Con la sua energica risata chiudiamo questa bella intervista. Grazie Spencer, se i ragazzi metteranno la tua grinta in campo, tante soddisfazioni saranno assicurate.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Spencer, partiamo dalla composizione del calendario: un girone a dir poco impegnativo. Quanta carica c'è in te di fronte a questi avversari e quanta emozione, visto che si tratta di concorrenti storici per voi?
"Rispetto tutti e non temo nessuno. I ragazzi stanno lavorando bene: se si accende la famosa lampadina nel loro cervello, possiamo fare grandi cose a patto di tenere elevata la concentrazione, evitare gli errori fatti nel test-match contro i Goblins. Così ci toglieremo qualche soddisfazione".
Manca un mese all'inizio. I ragazzi sono già pronti mentalmente per il campionato?
"No, ci serve ancora almeno un test: dopo penso che saranno pronti".
Ti abbiamo visto giocare a giugno: hai superato il traguardo dei 50 anni, ma avevi una carica e un furore di gran lunga superiore a tanti ventenni in campo. Se non ci fossero limiti di età dettati dalle regole federali, giocheresti volentieri?
"Auz (risponde con il suo slang, ndr). Sarei già in campo, altrochè: magari giocherei maggiormente in difesa e meno in attacco, invece di prendere botte preferisco darle. I giovani di oggi, secondo me, non hanno la pelle dura come noi di un tempo. Alcuni di loro non hanno ancora capito che questo è uno sport fisico: se riescono a entrare in quell'ottica possono fare cose importanti".
Hai parlato della vecchia guardia: quanto è stata importante la loro presenza in società quest'anno per farti tornare operativo?
"Molto, perchè hanno delle esperienze notevoli che compensa le lacune tecniche che alcuni ragazzi comprensibilmente hanno. Nel football la tecnica è il 90%, la forza è 10".
C'è qualcuno del roster in cui vedi stoffa o addirittura rivedi qualcosa dello Spencer Banks giocatore?
"Mi piace molto il linebacker Daniele Seccia, è magro come me ma picchia duro sul campo, mi piacciono i piccolini che si fanno rispettare sul campo. Mi piace anche Pietro "Blues" Bruno: si è fatto le ossa l'anno scorso, e quest'anno potrebbe affermarsi; dei nuovi arrivati è davvero positivo Andrea Dell'Aira, il quarterback che arriva da Foggia, si sacrifica tanto, ha il carattere del leader e si è inserito bene nel gruppo. Il bello del football è che non esistono gerarchie prestabilite, la parola che vale è quella del campo. Un altro ragazzo che sta rendendo bene è Romeo Pedone..."
Si interrompe per alzarsi durante l'intervista e rimproverare energicamente qualche suo allievo che stava sbagliando un movimento in allenamento. Anche questo è Spencer Banks.
Spencer, nel giornalismo diremmo che sei sempre sul pezzo. Qual è il tuo motto quest'anno? E che invito vuoi fare al vostro pubblico?
"Il motto per quest'anno non l'ho ancora studiato, mi verrà d'istinto, ne sono certo. Per il pubblico dico che se vuole divertirsi con uno sport diverso e fatto di sana competizione, veniteci a vedere, ci sarà da imparare tanto e divertirsi altrettanto. Anche perchè, diciamo, sono un allenatore...pazzo".
Con la sua energica risata chiudiamo questa bella intervista. Grazie Spencer, se i ragazzi metteranno la tua grinta in campo, tante soddisfazioni saranno assicurate.
(Twitter: @GuerraLuca88)