Calcio
Foggia Calcio, Zeman in silenzio stampa
Prosegue la protesta del club dauno dopo la partita di domenica
Barletta - martedì 5 aprile 2011
Dopo le dichiarazioni furenti del presidente del Foggia, Matteo Biancofiore, al termine del match perso per 1-0 contro il Siracusa domenica pomeriggio al "De Simone", e il comunicato stampa rilasciato sul proprio sito ufficiale nella serata del 3 aprile, i Satanelli proseguono la propria protesta contro la direzione di gara del signor Barbiero nella gara contro gli aretusei. Tra le presunte "colpe" del fischietto veneto, un rigore negato alla squadra rossonera, l'eccessiva distribuzione di cartellini gialli a carico di giocatori del Foggia e in particolare un atteggiamento intimidatorio e volgare nei confronti dei calciatori dauni. Ecco il testo della denuncia effettuata dal club dauno attraverso un comunicato ufficiale diffuso sul proprio sito questo pomeriggio:
1) Dopo aver denunciato il non corretto comportamento del direttore di gara, sig. Barbiero Gianluca reo, a dire dei giocatori in campo, di avere, nel corso dell´intera partita, additato, con epiteti irripetibili, diversi calciatori della U.S. Foggia SpA, configurante, ipotesi che se non si versasse in tema sportivo, sarebbe già oggetto della Magistratura penale, sono stati escussi dalla Procura Federale, nell´ordine: il calciatore Salvatore Burrai, il direttore di gara (sig. Barbiero) ed il calciatore Karim Laribi;
2) A seguito di tanto, il direttore di gara ha refertato al Giudice Sportivo quanto accaduto durante la partita e alla conclusione della stessa;
3) In data odierna, il calciatore Salvatore Burrai è stato sanzionato dal detto Giudice sportivo con due giornate di squalifica per "comportamento irriguardoso e minaccioso verso l´arbitro al termine della partita, in particolare, stringendo la mano in modo palesemente ironico, diceva al mio indirizzo: complimenti ti distruggo";
4) Sorge, subito e spontaneo un primo interrogativo: la escussione del calciatore Burrai, avvenuta prima del direttore di gara ha determinato, o meno, l´arbitro a proporre una squalifica così grave e per episodi che restano solo nell´immaginario collettivo o, al più, in quello dell´arbitro stesso? La risposta è facile a darsi. Nessuno può giurare che il contenuto di quanto dichiarato dal calciatore Burrai, escusso quale teste di riferimento per quanto denunciato dal compagno di squadra, Laribi, circa l´uso di frasi spregevoli da parte dell´arbitro nei suoi confronti, sia stato messo a disposizione del detto direttore di gara all´atto della sua escussione dinanzi all´Organo federale ma nessuno può, però, giurare il contrario, soprattutto quando è in gioco la credibilità dell´arbitro che viene fortemente minata da calciatori leali e ligi ad un comportamento sportivo nei confronti del direttore di gara e degli avversari; soprattutto quando la credibilità, o meno, dell´arbitro potrebbe essere fonte di sanzioni nei confronti di quest´ultimo, ritenuto, a torto o a ragione, dagli addetti ai lavori, uno dei migliori arbitri della Lega Pro;
5) Resta però l´interrogativo: come mai, se Burrai ha avuto comportamenti irriguardosi nei confronti del direttore di gara, questi non ha notificato il provvedimento di esplusione a fine gara limitandosi a refertare tale situazione solo dopo la sua escussione dinanzi alla Procura federale?
6) La U.S. Foggia SpA denuncia, in maniera forte e decisa, la ricorrenza di episodi sistematici e sfavorevoli, ai limiti dell´inverosimile, che continuano a penalizzarla.
Questa società comunica che la sanzione applicata al calciatore Burrai è stata già impugnata dinanzi agli organi competenti ma, a questo punto, sorge spontaneo un altro interrogativo: quale provvedimento potrà essere emesso dalla Corte di Giustizia federale, chiamata a giudicare sul caso specifico, atteso che la parola del direttore di gara vale mentre non vale quella di un calciatore? Anche la eventuale riduzione della sanzione non sarà assolutamente satisfattiva, in quanto resterà, comunque, la prova (o meglio la "non prova") che il calciatore ha mantenuto il comportamento irriguardoso.
Ciò vale però a "salvare" il direttore di gara dalla precisa accusa a lui mossa dai calciatori Laribi e Burrai, in quanto si potrà mai credere alla parola del calciatore? A questo punto siamo noi a chiedere che la sanzione sia mantenuta nei termini, così come comminata;
7) Si manterrà una situazione giuridicamente iniqua per mantenere uno status quo (quello di arbitro). L´arbitro continuerà a fare l´arbitro e, forse, questa società avrà deciso di alzare "bandiera bianca": bandiera candida nel suo colore, come la coscienza di chi ha il coraggio di denunciare tali episodi e mettersi contro un ordine costituito, ma inerme come il condannato a morte che decide di morire fucilato senza la benda sugli occhi per non piegarsi nemmeno di fronte alla morte;
8) Una certezza, comunque, questa società ce l´ha: nessuno, almeno quest´anno, potrà farci retrocedere, in quanto i punti accumulati, rispetto alle partite da giocare (anche se tutte perse) non basteranno a farci disputare i play-out;
9) Si specifica, inoltre, che questa società non lascerà nulla di intentato; non lascerà solo a se stesso il calciatore Laribi che, unitamente ai dirigenti, ha già chiesto l´autorizzazione alla F.I.G.C. a sciogliere la clausola compromissoria per procedere dinanzi all´Autorità Giudiziaria Ordinaria nei confronti del sig. Barbiero per tutti i reati ravvisabili nei fatti, oggetto della denuncia alla Procura federale, con riserva di azione civile per i danni subiti e subendi;
10) La diade Zeman-Casillo, nonostante i quarant´anni di onorata carriera nel calcio, continua a rappresentare un ostacolo per chi vuole che questo sport resti ad appannaggio di pochi eletti, tutti attori di quel famoso romanzo "Il Gattopardo", dove il motto "cambiare tutto per non cambiare niente" ben si attaglia al caso di specie;
11) In ultimo, di concerto con l´allenatore, si è deciso di adottare un obbligato silenzio stampa, al fine di evitare che lo stesso tecnico rossonero possa essere squalificato per le opinioni che potrebbe esprimere.
Con la lealtà di sempre.
Inevitabile ora una risposta ufficiale da parte dei rappresentanti della Lega Pro. Nei prossimi giorni si attendono nuovi sviluppi nella querelle Foggia-classe arbitrale. Un querelle che include episodi "dubbi", tra i quali anche quelli che la società di via Napoli ritiene di aver subito nella gara giocata lo scorso 6 febbraio allo "Zaccheria" contro il Barletta, nel derby vinto dai biancorossi per 2-0 grazie alle reti di Innocenti e Ischia.
1) Dopo aver denunciato il non corretto comportamento del direttore di gara, sig. Barbiero Gianluca reo, a dire dei giocatori in campo, di avere, nel corso dell´intera partita, additato, con epiteti irripetibili, diversi calciatori della U.S. Foggia SpA, configurante, ipotesi che se non si versasse in tema sportivo, sarebbe già oggetto della Magistratura penale, sono stati escussi dalla Procura Federale, nell´ordine: il calciatore Salvatore Burrai, il direttore di gara (sig. Barbiero) ed il calciatore Karim Laribi;
2) A seguito di tanto, il direttore di gara ha refertato al Giudice Sportivo quanto accaduto durante la partita e alla conclusione della stessa;
3) In data odierna, il calciatore Salvatore Burrai è stato sanzionato dal detto Giudice sportivo con due giornate di squalifica per "comportamento irriguardoso e minaccioso verso l´arbitro al termine della partita, in particolare, stringendo la mano in modo palesemente ironico, diceva al mio indirizzo: complimenti ti distruggo";
4) Sorge, subito e spontaneo un primo interrogativo: la escussione del calciatore Burrai, avvenuta prima del direttore di gara ha determinato, o meno, l´arbitro a proporre una squalifica così grave e per episodi che restano solo nell´immaginario collettivo o, al più, in quello dell´arbitro stesso? La risposta è facile a darsi. Nessuno può giurare che il contenuto di quanto dichiarato dal calciatore Burrai, escusso quale teste di riferimento per quanto denunciato dal compagno di squadra, Laribi, circa l´uso di frasi spregevoli da parte dell´arbitro nei suoi confronti, sia stato messo a disposizione del detto direttore di gara all´atto della sua escussione dinanzi all´Organo federale ma nessuno può, però, giurare il contrario, soprattutto quando è in gioco la credibilità dell´arbitro che viene fortemente minata da calciatori leali e ligi ad un comportamento sportivo nei confronti del direttore di gara e degli avversari; soprattutto quando la credibilità, o meno, dell´arbitro potrebbe essere fonte di sanzioni nei confronti di quest´ultimo, ritenuto, a torto o a ragione, dagli addetti ai lavori, uno dei migliori arbitri della Lega Pro;
5) Resta però l´interrogativo: come mai, se Burrai ha avuto comportamenti irriguardosi nei confronti del direttore di gara, questi non ha notificato il provvedimento di esplusione a fine gara limitandosi a refertare tale situazione solo dopo la sua escussione dinanzi alla Procura federale?
6) La U.S. Foggia SpA denuncia, in maniera forte e decisa, la ricorrenza di episodi sistematici e sfavorevoli, ai limiti dell´inverosimile, che continuano a penalizzarla.
Questa società comunica che la sanzione applicata al calciatore Burrai è stata già impugnata dinanzi agli organi competenti ma, a questo punto, sorge spontaneo un altro interrogativo: quale provvedimento potrà essere emesso dalla Corte di Giustizia federale, chiamata a giudicare sul caso specifico, atteso che la parola del direttore di gara vale mentre non vale quella di un calciatore? Anche la eventuale riduzione della sanzione non sarà assolutamente satisfattiva, in quanto resterà, comunque, la prova (o meglio la "non prova") che il calciatore ha mantenuto il comportamento irriguardoso.
Ciò vale però a "salvare" il direttore di gara dalla precisa accusa a lui mossa dai calciatori Laribi e Burrai, in quanto si potrà mai credere alla parola del calciatore? A questo punto siamo noi a chiedere che la sanzione sia mantenuta nei termini, così come comminata;
7) Si manterrà una situazione giuridicamente iniqua per mantenere uno status quo (quello di arbitro). L´arbitro continuerà a fare l´arbitro e, forse, questa società avrà deciso di alzare "bandiera bianca": bandiera candida nel suo colore, come la coscienza di chi ha il coraggio di denunciare tali episodi e mettersi contro un ordine costituito, ma inerme come il condannato a morte che decide di morire fucilato senza la benda sugli occhi per non piegarsi nemmeno di fronte alla morte;
8) Una certezza, comunque, questa società ce l´ha: nessuno, almeno quest´anno, potrà farci retrocedere, in quanto i punti accumulati, rispetto alle partite da giocare (anche se tutte perse) non basteranno a farci disputare i play-out;
9) Si specifica, inoltre, che questa società non lascerà nulla di intentato; non lascerà solo a se stesso il calciatore Laribi che, unitamente ai dirigenti, ha già chiesto l´autorizzazione alla F.I.G.C. a sciogliere la clausola compromissoria per procedere dinanzi all´Autorità Giudiziaria Ordinaria nei confronti del sig. Barbiero per tutti i reati ravvisabili nei fatti, oggetto della denuncia alla Procura federale, con riserva di azione civile per i danni subiti e subendi;
10) La diade Zeman-Casillo, nonostante i quarant´anni di onorata carriera nel calcio, continua a rappresentare un ostacolo per chi vuole che questo sport resti ad appannaggio di pochi eletti, tutti attori di quel famoso romanzo "Il Gattopardo", dove il motto "cambiare tutto per non cambiare niente" ben si attaglia al caso di specie;
11) In ultimo, di concerto con l´allenatore, si è deciso di adottare un obbligato silenzio stampa, al fine di evitare che lo stesso tecnico rossonero possa essere squalificato per le opinioni che potrebbe esprimere.
Con la lealtà di sempre.
Inevitabile ora una risposta ufficiale da parte dei rappresentanti della Lega Pro. Nei prossimi giorni si attendono nuovi sviluppi nella querelle Foggia-classe arbitrale. Un querelle che include episodi "dubbi", tra i quali anche quelli che la società di via Napoli ritiene di aver subito nella gara giocata lo scorso 6 febbraio allo "Zaccheria" contro il Barletta, nel derby vinto dai biancorossi per 2-0 grazie alle reti di Innocenti e Ischia.