
Calcio
Focus biancorosso: attacco, Barbuti e La Mantia, alla ricerca della porta perduta
I due centravanti biancorossi non trovano la rete da mesi, quali soluzioni?
Barletta - mercoledì 3 aprile 2013
01.00
Polveri bagnate
18 reti messe a segno in 25 partite da tutta la squadra, appena 6 dai suoi interpreti d'attacco. Con questi numeri il Barletta Calcio si presenta all'ultimo mese e mezzo del campionato di Prima Divisione, girone B, che ha visto i biancorossi caratterizzati dalle polveri bagnate del proprio reparto avanzato. Tre reti di La Mantia, una a testa per Barbuti, Simoncelli e Carretta sono i poco confortanti numeri in saccoccia: dati che acuiscono la loro gravità, se pensiamo che La Mantia non va a segno da 17 turni e Barbuti da ben 22, un ruolino poco gratificante per un centravanti di professione. La lacuna è stata evidente sin dall'estate, quando nel ruolo Novelli aveva spesso testato Castellani, poi inspiegabilmente mai impiegato in campionato. Stiamo entrando nel rush finale del campionato, urge quanto prima ritrovare la vittoria per non sprecare quanto di buono prodotto con l'arrivo di mister Orlandi.
Acquisti mancati
La lacuna di nome "centravanti" è apparsa evidente sin dalle prime battute del mercato estivo: tanti, troppi nomi sono stati fatti per la maglia numero "9", senza mai materializzarsi: da Sy a Ripa, passando per Sinigaglia e Noselli. Tutti utili, nessuno acquistato, nè durante l'epoca-Pavone tantomeno sotto la direzione di Gabriele Martino. Una pecca grave, che ci si augura non diventi letale. E' mancato il costante riferimento in avanti, l'uomo capace di fare reparto e qualche gol, per intenderci. Il "marzo nella Bat" (tre impegni al "Puttilli" oltre a quello ad Andria) è stato emblematico in tal senso: ha reso appena tre punti, certo meno di quanto fosse stato preventivato nelle "stanze dei bottoni" biancorosse. Fortuna e doti tecniche hanno voluto che Sorrento e Carrarese, dirette avversarie biancorosse per evitare l'ultima posizione nel torneo, rendessero ancor meno: 3 punti negli ultimi 7 incontri per i lunigiani, 5 per i costieri. Per evitare l'ultimo posto occorrerà cambiare ancora una volta marcia: il Barletta è in lenta crescita, ma soprattutto dall'attacco si attende il guizzo determinante. Perchè, come recitava un antico motto, "nel calcio c'ha ragione, chi fa gol…". E spesso, si salva pure.
Punte adattate: una costante
In partenza fu il 4-3-3 di Novelli, con i prodromi di tridente composti da Carretta-Castellani-Franchini. Persi "per strada" e motivi diversi gli ultimi due e accantonato il primo, sono saliti sulla stantìa giostra del gol (?) o presunta tale a tinte bianche e rosse i vari La Mantia, Ferreira, Barbuti, Molina e Simoncelli. Del brasiliano si sono perse le tracce, dopo gli esperimenti da seconda punta nel 3-5-2 di Stringara e la sua "saudade" invernale, mentre gli altri hanno reso al di sotto delle aspettative, fino all'attuale coppia "titolare" composta da Barbuti e Simoncelli. Un attaccante alla prima esperienza in Lega Pro e un'ala reinventata punta (come successo già anche con Carretta), non proprio un reparto di prima scelta, e non ce ne vogliano gli interpreti. Ma quando si hanno dei mesi per colmare una lacuna e si persevera, non si può far finta di niente e tirare avanti.
Vicolo cieco
L'ultima speranza biancorossa era riposta in Vojtěch Schulmeister, attaccante ceco 30enne ex-AGOOV Apeldoorn, arrivato l'11 febbraio nella città della Disfida per un breve periodo di prova con il gruppo, con la società di via Veneto che il 28 febbraio aveva comunicato ufficialmente l'intenzione di tesserarlo in attesa del transfer internazionale. Un documento mai arrivato: secondo la Federazione olandese l'AGOOV Apeldoorn è fallito il 22 febbraio, rendendo di fatto non tesserabile Schulmeister fino a giugno, mentre per il Barletta- difeso nel caso dall'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, la squadra della nazione dei tulipani è fallita il 18 di gennaio, rendendo così possibile il tesseramento dell'attaccante. Lunedì 25 marzo un fax inviato dalla FIFA in società aveva materializzato la richiesta ufficiale della documentazione per esprimersi sulla fattibilità dell'ingaggio. La Federazione Italiana Giuoco Calcio fissa al 31 marzo la scadenza per il tesseramento di calciatori comunitari svincolati già tesserati all'estero, il caso di Schulmeister appunto: la pista che portava all'attaccante ceco si è quindi rivelato un "vicolo cieco" per le mire del sodalizio biancorosso. E dire che il ds Martino aveva anche parlato di "lodo-Barletta", mentre ora da lodare resta ben poco. A meno di clamorose novità dell'ultim'ora, dovrebbe essere così saltata l'ultima pista plausibile per rimpolpare le bagnate polveri del reparto avanzato a disposizione di mister Orlandi. Schulmeister è ancora a Barletta, ma non sappiamo se lo vedremo mai vestire di biancorosso su un rettangolo di gioco.
(Twitter: @GuerraLuca88)
18 reti messe a segno in 25 partite da tutta la squadra, appena 6 dai suoi interpreti d'attacco. Con questi numeri il Barletta Calcio si presenta all'ultimo mese e mezzo del campionato di Prima Divisione, girone B, che ha visto i biancorossi caratterizzati dalle polveri bagnate del proprio reparto avanzato. Tre reti di La Mantia, una a testa per Barbuti, Simoncelli e Carretta sono i poco confortanti numeri in saccoccia: dati che acuiscono la loro gravità, se pensiamo che La Mantia non va a segno da 17 turni e Barbuti da ben 22, un ruolino poco gratificante per un centravanti di professione. La lacuna è stata evidente sin dall'estate, quando nel ruolo Novelli aveva spesso testato Castellani, poi inspiegabilmente mai impiegato in campionato. Stiamo entrando nel rush finale del campionato, urge quanto prima ritrovare la vittoria per non sprecare quanto di buono prodotto con l'arrivo di mister Orlandi.
Acquisti mancati
La lacuna di nome "centravanti" è apparsa evidente sin dalle prime battute del mercato estivo: tanti, troppi nomi sono stati fatti per la maglia numero "9", senza mai materializzarsi: da Sy a Ripa, passando per Sinigaglia e Noselli. Tutti utili, nessuno acquistato, nè durante l'epoca-Pavone tantomeno sotto la direzione di Gabriele Martino. Una pecca grave, che ci si augura non diventi letale. E' mancato il costante riferimento in avanti, l'uomo capace di fare reparto e qualche gol, per intenderci. Il "marzo nella Bat" (tre impegni al "Puttilli" oltre a quello ad Andria) è stato emblematico in tal senso: ha reso appena tre punti, certo meno di quanto fosse stato preventivato nelle "stanze dei bottoni" biancorosse. Fortuna e doti tecniche hanno voluto che Sorrento e Carrarese, dirette avversarie biancorosse per evitare l'ultima posizione nel torneo, rendessero ancor meno: 3 punti negli ultimi 7 incontri per i lunigiani, 5 per i costieri. Per evitare l'ultimo posto occorrerà cambiare ancora una volta marcia: il Barletta è in lenta crescita, ma soprattutto dall'attacco si attende il guizzo determinante. Perchè, come recitava un antico motto, "nel calcio c'ha ragione, chi fa gol…". E spesso, si salva pure.
Punte adattate: una costante
In partenza fu il 4-3-3 di Novelli, con i prodromi di tridente composti da Carretta-Castellani-Franchini. Persi "per strada" e motivi diversi gli ultimi due e accantonato il primo, sono saliti sulla stantìa giostra del gol (?) o presunta tale a tinte bianche e rosse i vari La Mantia, Ferreira, Barbuti, Molina e Simoncelli. Del brasiliano si sono perse le tracce, dopo gli esperimenti da seconda punta nel 3-5-2 di Stringara e la sua "saudade" invernale, mentre gli altri hanno reso al di sotto delle aspettative, fino all'attuale coppia "titolare" composta da Barbuti e Simoncelli. Un attaccante alla prima esperienza in Lega Pro e un'ala reinventata punta (come successo già anche con Carretta), non proprio un reparto di prima scelta, e non ce ne vogliano gli interpreti. Ma quando si hanno dei mesi per colmare una lacuna e si persevera, non si può far finta di niente e tirare avanti.
Vicolo cieco
L'ultima speranza biancorossa era riposta in Vojtěch Schulmeister, attaccante ceco 30enne ex-AGOOV Apeldoorn, arrivato l'11 febbraio nella città della Disfida per un breve periodo di prova con il gruppo, con la società di via Veneto che il 28 febbraio aveva comunicato ufficialmente l'intenzione di tesserarlo in attesa del transfer internazionale. Un documento mai arrivato: secondo la Federazione olandese l'AGOOV Apeldoorn è fallito il 22 febbraio, rendendo di fatto non tesserabile Schulmeister fino a giugno, mentre per il Barletta- difeso nel caso dall'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, la squadra della nazione dei tulipani è fallita il 18 di gennaio, rendendo così possibile il tesseramento dell'attaccante. Lunedì 25 marzo un fax inviato dalla FIFA in società aveva materializzato la richiesta ufficiale della documentazione per esprimersi sulla fattibilità dell'ingaggio. La Federazione Italiana Giuoco Calcio fissa al 31 marzo la scadenza per il tesseramento di calciatori comunitari svincolati già tesserati all'estero, il caso di Schulmeister appunto: la pista che portava all'attaccante ceco si è quindi rivelato un "vicolo cieco" per le mire del sodalizio biancorosso. E dire che il ds Martino aveva anche parlato di "lodo-Barletta", mentre ora da lodare resta ben poco. A meno di clamorose novità dell'ultim'ora, dovrebbe essere così saltata l'ultima pista plausibile per rimpolpare le bagnate polveri del reparto avanzato a disposizione di mister Orlandi. Schulmeister è ancora a Barletta, ma non sappiamo se lo vedremo mai vestire di biancorosso su un rettangolo di gioco.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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