Calcio
Fabio Pisacane, il buono del caos "calcio-scommesse"
La dichiarazione di Xavier Iacobelli
Barletta - domenica 19 giugno 2011
Proponiamo integralmente una dichiarazione rilasciata da Xavier Iacobelli, editorialista di Telelombardia e Antenna3, per il sito Quotidiano.net. Il giornalista nato a Bergamo cerca di trovare il "buono" del caso "calcio-scommesse" e lo individua nell'onestà di Fabio Pisacane, stopper del Lumezzane la cui integerrima moralità è posta ad esempio verso i suoi colleghi spesso, troppo spesso tentati dalla truffa per alimentare stipendi ricevuti in ritardo o a volte, anche se questo può apparire paradossali, insufficienti. Di seguito il testo della lettera di Iacobelli:
« Nel Mare di Scommessopoli, pieno di melma che sale, sale e non si ferma mai, c'è un frangiflutti da portare in prima pagina. Si chiama Fabio Pisacane, classe '86, stopper del Lumezzane in comproprietà con il Chievo, napoletano dei Quartieri Spagnoli "dove c'è anche gente molto onesta che lavora tutto il giorno e va a dormire con la coscienza a posto".
Pisacane ha rifiutato 50 mila euro dal direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone che il 14 aprile scorso, tre giorni prima della partita fra Ravenna e Lumezzane, gli ha offerto quella somma di denaro per far perdere il Lumezzane.
Ha raccontato Pisacane a Niccolò Zancan su La Stampa: "Buffone mi dice in romanesco che con quei quattro soldi che mi passa il Lumezzane non posso pensare di sopravvivere. Mi dice che in Lega Pro bisogna arrangiarsi diversamente. Alla fine mi offre 50 mila euro per fargli vincere la partita". Per la cronaca: cinquantamila euro sono la metà dello stipendio annuo del difensore.
Pisacane ha confidato tutto al suo allenatore, Davide Nicola: insieme sono andati dal direttore sportivo e dal presidente e hanno deciso di denunciare tutto alla Procura Federale. Il Ravenna è stato punito con 7 punti di penalizzazione, Pisacane è risultato il migliore in campo nella gara con il Ravenna.
A Zancan ha soggiunto: "In questo campionato di Lega Pro ci sono un mucchio di giocatori che si sarebbero comportati esattamente come me: ne sono sicuro. Il calcio è inguaiato, ma non è tutto marcio". Devotissimo a Padre Pio, al quale attribuisce la guarigione da una grave malattia del sistema nervoso che lo colpì nel 2001, Pisacane dichiara: "Ho fede in Dio e nel mio sogno. Un calcio pulito, dove vince chi suda di più".
Parole sante, parole vere. Dimostrano come non tutto il calcio sia malato di avidità, corruzione, cialtroneria. Nobilitano la figura di Pisacane, un giocatore da additare ad esempio e da ingaggiare subito, se è vero che incontra difficoltà a trovare una squadra. Uno, dieci, cento Pisacane».
« Nel Mare di Scommessopoli, pieno di melma che sale, sale e non si ferma mai, c'è un frangiflutti da portare in prima pagina. Si chiama Fabio Pisacane, classe '86, stopper del Lumezzane in comproprietà con il Chievo, napoletano dei Quartieri Spagnoli "dove c'è anche gente molto onesta che lavora tutto il giorno e va a dormire con la coscienza a posto".
Pisacane ha rifiutato 50 mila euro dal direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone che il 14 aprile scorso, tre giorni prima della partita fra Ravenna e Lumezzane, gli ha offerto quella somma di denaro per far perdere il Lumezzane.
Ha raccontato Pisacane a Niccolò Zancan su La Stampa: "Buffone mi dice in romanesco che con quei quattro soldi che mi passa il Lumezzane non posso pensare di sopravvivere. Mi dice che in Lega Pro bisogna arrangiarsi diversamente. Alla fine mi offre 50 mila euro per fargli vincere la partita". Per la cronaca: cinquantamila euro sono la metà dello stipendio annuo del difensore.
Pisacane ha confidato tutto al suo allenatore, Davide Nicola: insieme sono andati dal direttore sportivo e dal presidente e hanno deciso di denunciare tutto alla Procura Federale. Il Ravenna è stato punito con 7 punti di penalizzazione, Pisacane è risultato il migliore in campo nella gara con il Ravenna.
A Zancan ha soggiunto: "In questo campionato di Lega Pro ci sono un mucchio di giocatori che si sarebbero comportati esattamente come me: ne sono sicuro. Il calcio è inguaiato, ma non è tutto marcio". Devotissimo a Padre Pio, al quale attribuisce la guarigione da una grave malattia del sistema nervoso che lo colpì nel 2001, Pisacane dichiara: "Ho fede in Dio e nel mio sogno. Un calcio pulito, dove vince chi suda di più".
Parole sante, parole vere. Dimostrano come non tutto il calcio sia malato di avidità, corruzione, cialtroneria. Nobilitano la figura di Pisacane, un giocatore da additare ad esempio e da ingaggiare subito, se è vero che incontra difficoltà a trovare una squadra. Uno, dieci, cento Pisacane».