Calcio
Fabio Lucioni racconta il "suo" derby
L'ex colosso biancorosso parla a due giorni da Spezia-Barletta
Barletta - venerdì 25 novembre 2011
11.30
Quello che il calciomercato separa, il cuore tiene unito, e produce un animo d'oro all'interno di un corpo da colosso. Questo il ritratto di Fabio Lucioni, arcigno difensore centrale classe '87 che ha lasciato un segno indelebile negli occhi della tifoseria biancorossa, considerata la sua importanza per la linea arretrata del Barletta nella scorsa stagione, e il vuoto, non ancora colmato del tutto, che la sua partenza verso La Spezia ha lasciato al centro della difesa di mister Cari. Umbro di nascita, pugliese d'adozione (ha giocato a Monopoli, Noicattaro e appunto Barletta), oggi residente in Liguria, il "Lucio", appellativo con il quale era conosciuto a Barletta, rintracciato telefonicamente a 48 ore dal match del "Picco" ci ha raccontato la sua marcia di avvicinamento a Spezia-Barletta, un derby del cuore per lo stopper di Terni. Un'intervista da non perdere, che dimostra come i sentimenti di Fabio per il Barletta, la sua tifoseria e la città siano immutati e genuini:
1)Fabio, domenica sarà un match particolare per te. Come ti stai avvicinando all'incontro del "Picco"?
«Mi sto allenando con l'impegno che metto ogni settimana. Sicuramente sarà una partita molto importante per entrambe le squadre, da professionista cercherò di dare il meglio in campo».
2)Avresti mai pensato, quando sei approdato a La Spezia, di arrivare a questa partita con le due squadre fuori dalla zona-playoff?
«Siamo due squadre costruite per vincere. I nostri programmi e i giocatori comprati raccontano di progetti ambiziosi. Certo, non ci attendevamo di essere fuori dalla zona-playoff, sebbene non lontanissimi dal primato. Abbiamo capito in queste prime giornate di campionato che il torneo è molto equilibrato e non si può dare nulla per scontato».
3)Cosa non ha funzionato sin qui nello Spezia?
«Secondo me non è un discorso di qualcosa che non ha funzionato, ma dipende dalla complessità del campionato. Tutti ci affrontano con il sangue agli occhi, e danno il massimo contro di noi. Ci aspettano tutti, e vogliono fare una grossa partita e strappare il risultato contro lo Spezia»
4)Usciamo per un attimo dall'ambito calcistico per entrare in quello umano: come ti trovi a La Spezia? In cosa la città ligure ricorda Barletta?
«Sicuramente sono simili nelle aspettative. Come cittadine si assomigliano molto: hanno il mare, hanno tifoserie molto calde e sono città vive. La differenza fondamentale la fa la geografia: una è al sud e una è al nord. Mi sono trovato molto bene a Barletta e mi trovo molto bene qui a La Spezia».
5)C'è qualche ex-compagno di squadra che saluterai con maggiore affetto domenica prossima?
«L'anno scorso mi è rimasto nel cuore, i compagni che sono rimasti a Barletta sono stati colleghi e amici ancora indimenticabili. Saluterò tutti con molto affetto».
6)Mister Cari ha attraversato un periodo un po' complicato a Barletta. Abbraccerai anche lui?
«Certamente, il mister secondo me è un professionista molto valido, come ho spiegato in passato. Credo che possa allenare anche in categorie superiori, a patto che sia seguito in tutto quello che fa: ha le idee chiare e fa giocare bene la squadra».
7)A proposito di allenatori, voi siete passati da Gustinetti a Serena. Cosa è cambiato con il passaggio di consegne?
« Sicuramente sono due persone caratterialmente molto diverse. Gustinetti è molto più tranquillo, mentre Serena usa molto di più il polso duro: ora il mister ci sta trasmettendo la sua mentalità con il lavoro e la voglia di fare, dandoci qualcosa in più per arrivare all'obiettivo finale».
8)La retroguardia del Barletta è sotto l'occhio della critica in questa stagione. Ti chiedo, Fabio Lucioni avrebbe potuto essere un titolare di questa difesa?
« Mi si sta alzando un brivido (ride, ndr), ti ringrazio perché tra le righe leggo che potrei mancare alla difesa del Barletta, e questo mi fa piacere. C'era stato un momento in cui stavo per tornare a Barletta, poi è arrivato lo Spezia con progetti importanti quanto quelli biancorossi, e ho optato per un'esperienza al Nord: speravo che non ci saremmo incontrati in campionato, ma ci si è messa di mezzo la cervellotica composizione dei gironi. Sono contento di tornare a Barletta da avversario, in merito alla difesa posso dire che se i ragazzi seguono il mister Cari si troveranno bene».
9)Chiudiamo con un doppio pronostico: come finirà domenica Spezia-Barletta? E dove troveremo le due squadre al termine della stagione?
«Come finisce la partita è un pronostico che preferisco tenere per me (ride, ndr), però sono certo che a fine anno troveremo lo Spezia in prima posizione e il Barletta secondo. Due squadre costruite in maniera così importante sono destinate ad emergere».
10)Come vuoi salutare la città e la tifoseria di Barletta?
«Faccio un enorme in bocca al lupo alla città di Barletta e mando un grande saluto da La Spezia, sono certo che la tifoseria biancorossa sosterrà come sempre la squadra del Barletta e la accompagnerà verso risultati importanti anche quest'anno».
Onore a te, Fabio, con la speranza di poterti "riaccompagnare" un giorno verso traguardi importanti con la maglia del Barletta…
1)Fabio, domenica sarà un match particolare per te. Come ti stai avvicinando all'incontro del "Picco"?
«Mi sto allenando con l'impegno che metto ogni settimana. Sicuramente sarà una partita molto importante per entrambe le squadre, da professionista cercherò di dare il meglio in campo».
2)Avresti mai pensato, quando sei approdato a La Spezia, di arrivare a questa partita con le due squadre fuori dalla zona-playoff?
«Siamo due squadre costruite per vincere. I nostri programmi e i giocatori comprati raccontano di progetti ambiziosi. Certo, non ci attendevamo di essere fuori dalla zona-playoff, sebbene non lontanissimi dal primato. Abbiamo capito in queste prime giornate di campionato che il torneo è molto equilibrato e non si può dare nulla per scontato».
3)Cosa non ha funzionato sin qui nello Spezia?
«Secondo me non è un discorso di qualcosa che non ha funzionato, ma dipende dalla complessità del campionato. Tutti ci affrontano con il sangue agli occhi, e danno il massimo contro di noi. Ci aspettano tutti, e vogliono fare una grossa partita e strappare il risultato contro lo Spezia»
4)Usciamo per un attimo dall'ambito calcistico per entrare in quello umano: come ti trovi a La Spezia? In cosa la città ligure ricorda Barletta?
«Sicuramente sono simili nelle aspettative. Come cittadine si assomigliano molto: hanno il mare, hanno tifoserie molto calde e sono città vive. La differenza fondamentale la fa la geografia: una è al sud e una è al nord. Mi sono trovato molto bene a Barletta e mi trovo molto bene qui a La Spezia».
5)C'è qualche ex-compagno di squadra che saluterai con maggiore affetto domenica prossima?
«L'anno scorso mi è rimasto nel cuore, i compagni che sono rimasti a Barletta sono stati colleghi e amici ancora indimenticabili. Saluterò tutti con molto affetto».
6)Mister Cari ha attraversato un periodo un po' complicato a Barletta. Abbraccerai anche lui?
«Certamente, il mister secondo me è un professionista molto valido, come ho spiegato in passato. Credo che possa allenare anche in categorie superiori, a patto che sia seguito in tutto quello che fa: ha le idee chiare e fa giocare bene la squadra».
7)A proposito di allenatori, voi siete passati da Gustinetti a Serena. Cosa è cambiato con il passaggio di consegne?
« Sicuramente sono due persone caratterialmente molto diverse. Gustinetti è molto più tranquillo, mentre Serena usa molto di più il polso duro: ora il mister ci sta trasmettendo la sua mentalità con il lavoro e la voglia di fare, dandoci qualcosa in più per arrivare all'obiettivo finale».
8)La retroguardia del Barletta è sotto l'occhio della critica in questa stagione. Ti chiedo, Fabio Lucioni avrebbe potuto essere un titolare di questa difesa?
« Mi si sta alzando un brivido (ride, ndr), ti ringrazio perché tra le righe leggo che potrei mancare alla difesa del Barletta, e questo mi fa piacere. C'era stato un momento in cui stavo per tornare a Barletta, poi è arrivato lo Spezia con progetti importanti quanto quelli biancorossi, e ho optato per un'esperienza al Nord: speravo che non ci saremmo incontrati in campionato, ma ci si è messa di mezzo la cervellotica composizione dei gironi. Sono contento di tornare a Barletta da avversario, in merito alla difesa posso dire che se i ragazzi seguono il mister Cari si troveranno bene».
9)Chiudiamo con un doppio pronostico: come finirà domenica Spezia-Barletta? E dove troveremo le due squadre al termine della stagione?
«Come finisce la partita è un pronostico che preferisco tenere per me (ride, ndr), però sono certo che a fine anno troveremo lo Spezia in prima posizione e il Barletta secondo. Due squadre costruite in maniera così importante sono destinate ad emergere».
10)Come vuoi salutare la città e la tifoseria di Barletta?
«Faccio un enorme in bocca al lupo alla città di Barletta e mando un grande saluto da La Spezia, sono certo che la tifoseria biancorossa sosterrà come sempre la squadra del Barletta e la accompagnerà verso risultati importanti anche quest'anno».
Onore a te, Fabio, con la speranza di poterti "riaccompagnare" un giorno verso traguardi importanti con la maglia del Barletta…