Alessandro De Leidi
Alessandro De Leidi
Calcio

De Leidi: «Non siamo così scarsi come la classifica racconta»

Il difensore centrale biancorosso ha parlato ieri in conferenza stampa

Viso pulito, modi affabili, distinti, quasi troppo per un calciatore della sua giovane età, visti i tanti sfacciati colleghi in giro, ad Alessandro De Leidi fuori dal campo si può rimproverare davvero ben poco. Centrale di difesa classe 1991, in questa stagione De Leidi ha assunto la responsabilità che la guida di una linea difensiva come quella del Barletta Calcio porta con sè, dopo avere maturato esperienza lo scorso anno in quel di Foggia con il ds Peppino Pavone. Prestazioni altalenanti le sue (sempre presente in campionato), complessivamente al di sotto della sufficienza come quelle di gran parte dei suoi compagni, ieri pomeriggio in Sala Stampa davanti a microfoni, pc e taccuini, De Leidi ha messo in mostra tutta la voglia di rivincita del Barletta ultimo in classifica, ammettendo al tempo stesso la delusione e le difficoltà del momento del team biancorosso:

Oggi (ieri, ndr) c'è stato l'incontro con i tifosi, una contestazione dai toni civili. Anche quando eri a Foggia ci sono stati degli incontri con i tifosi. Spesso si dice che questa rosa non sia abituata a certe situazioni. Vedendo la squadra, però, leggiamo nomi di calciatori che sono stati in squadre come Foggia, Benevento e altre piazze calde. Non è un alibi quello della poca esperienza?
«Per quanto riguarda la mia esperienza, non è una situazione facile quella a Barletta, ma la questione-contestazione non può essere un alibi. Noi in campo lavoriamo e pensiamo solo a giocare e far meglio degli avversari. I tifosi possono dare carica, all'interno dello spogliatoio non c'è questo timore. L'unica cosa certa è che dobbiamo lavorare ancora di più e così i risultati arriveranno».

Come avete assorbito il cambio di allenatore e quello di modulo?
« L'arrivo di mister Stringara risale a pochi giorni fa, quindi stiamo ancora imparando ad assorbire tutte le richieste che l'allenatore ci fa. Per quanto riguarda il cambio di modulo, non è stato così tragico, abbiamo calciatori adatti per questo modulo e non è difficile da applicare. Ovviamente ci servirà tempo per imparare al meglio qualche movimento, ma non avremo problemi».

Quello di domenica è stato il più brutto Barletta della stagione?
« E' stato un Barletta diverso: non abbiamo espresso un gran calcio e indubbiamente questa situazione è stata dovuta al fatto che non abbiamo assimilato immediatamente il cambio di modulo. Abbiamo badato più al sodo, giocando più sui palloni alti, sacrificando la ricerca del bel gioco come in passato. Sicuramente in tante occasioni abbiamo però giocato meglio».

Nella difesa a 3, meglio da libero o come marcatore?
« A me piace la marcatura sull'avversario, quindi prediligo il centro-destra».

In stagione hai indossato la fascia di capitano, che è andata anche sul braccio di Mazzarani, Angeletti e Petterini? Ma c'è un leader riconosciuto dal gruppo?
«Sicuramente noi giovani prendiamo come riferimento i più esperti, come Petterini e Mazzarani. Quello più identificato come capitano è Mazzarani, è lui che espone le problematiche, parla allo spogliatoio, interviene quando è necessario».

Si parla tanto di possibili svincolati in arrivo. Credi serva qualche puntello di esperienza? La difesa in particolare ne ha bisogno?
« Se i risultati non sono positivi qualcosa che non va sicuramente c'è, è da stabilire se nei calciatori o nel modo in cui scendono sul terreno di gioco. Non siamo un organico scarso, siamo buoni calciatori, stiamo pagando inesperienza e gioventù in particolare: se la società riterrà necessario l'arrivo di alcuni svincolati non ci opporremo. Sin qui abbiamo raccolto poco, ma sono convinto che a breve arriveranno i risultati. Secondo me siamo a posto come gruppo».

Ti pesa l'etichetta di essere uno dei calciatori della scuderia del diesse Pavone?
« Assolutamente no, perchè è vero che il direttore ha molta stima nei miei confronti: so di non aver reso al 100% in qualche occasione, ma non mi pesa questa etichetta, anche perchè non penso che un calciatore sia valutato da fattori come questo».

Contro l'Andria il rigore fallito da Dezi è risultato decisivo nell'economia del risultato. Dopo quello è mancata la vostra reazione. Come ha vissuto questa situazione il tuo compagno?
«E' normale che quando un calciatore sbaglia un rigore così importante ne risenta. Lui ci è rimasto molto male, ma stiamo cercando di rincuorarlo: si sta riprendendo, sa che c'è subito da svoltare e che c'è già da pensare al Sorrento».

Come state preparando la sfida dello stadio "Italia" alla luce del momento negativo della squadra? State maturando quella "rabbia positiva" necessaria per uscire da questo momento?
« Secondo me la rabbia può diventare una maglia a doppio taglio se diventa tensione, in particolare per una squadra giovane come la nostra. L'incontro avuto oggi (ieri, ndr) con i tifosi ci ha in parte toccato, anche se è avvenuto mentre sostenevamo l'allenamento. Però il fatto che i tifosi siano scontenti deve pungolarci e responsabilizzarci, dobbiamo essere carichi per questa partita».

La sfida con il Sorrento è topica per la corsa-salvezza, con i campani che vi precedono di tre punti. La vittoria darebbe la tanto attesa e agognata svolta?
«I risultati della scorsa domenica ci hanno tenuto in parte a galla: vincendo due partite di fila, si può arrivare vicini a zone più tranquille. Questa consapevolezza sarà sicuramente uno stimolo».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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