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Calcio
Copertine biancorosse: Floriano e la solitudine del numero 7
Capocannoniere del Barletta con sei reti stagionali, compagni di reparto ancora a secco
Barletta - martedì 4 novembre 2014
0.54
L'avevamo lasciato lì, in una malinconica sera di metà ottobre, con un cucchiaino (dagli 11 metri) indigesto sullo stomaco nello 0-1 del "Puttilli" contro il Benevento e i primi fischi a lui riservati da quando veste il biancorosso del Barletta: l'abbiamo ritrovato sabato pomeriggio, al "Torre" di Pagani, con una piroetta volante a eludere il controllo di due marcatori e un destro liftato a superare Marruocco per il provvisorio 1-1. Parliamo di Roberto Floriano, sin qui mattatore offensivo del Barletta con sei reti stagionali tra Coppa e campionato, un profilo da top-scorer e un passato da "pallino" del presidente Perpignano. Dopo un avvio di stagione monstre, che l'aveva decretato idolo delle folle biancorosse, Floriano aveva visto le sue prestazioni "normalizzarsi", interrompendo un digiuno lungo sei partite sabato nel ko contro gli azzurrostellati campani.
I numeri dell'attaccante nato a Albstad-Edbingen nel 1986 restano di tutto rispetto. Peccato che a fronte dei centri messi a segno dal numero 7 prelevato in estate dal Mantova e firmatario di un legame quadriennale con il sodalizio di via Vittorio Veneto ci sia un preoccupante "zero" alla voce "reti" per i suoi compagni di reparto: dall'infortunato Dell'Agnello a Fall passando per Biancolino, sin qui gli attaccanti biancorossi non hanno fatto il loro "dovere" sportivo, metterla dentro, se non come avvenuto (dal dischetto) a Biancolino in quel di Matera nel ko di Coppa. Se a questi dati sommiamo lo scarno contributo della mediana, con una rete a testa per Palazzolo e Branzani, e della difesa (a segno il solo Radi dal dischetto contro il Cosenza), ecco tracciato il quadro del peggior attacco della competizione.
L'impressione resta una: dal ko di Castellammare di Stabia questa squadra ha perso qualche certezza, dato che unito al valore degli avversari affrontati ha partorito il topolino di due punti e due gol fatti nelle ultime sette partite di campionato, intervallate dall'eliminazione dalla Coppa Italia Lega Pro in quel di Matera. Si è trattato di un calo generico, fisico quanto mentale, che ha coinvolto anche Marco Sesia. L'allenatore biancorosso, che sin dall'inizio della sua avventura a Barletta aveva preferito il profilo basso, appare più "spento" negli ultimi tempi e la squadra sembra soffrirne, come la preoccupante classifica testimonia. E' nei momenti di difficoltà che i buoni calciatori devono diventare grandi, agire da leader e tirare fuori i compagni dalle sabbie mobili: è (di nuovo) il tuo momento, Floriano.
(Twitter: @GuerraLuca88)
I numeri dell'attaccante nato a Albstad-Edbingen nel 1986 restano di tutto rispetto. Peccato che a fronte dei centri messi a segno dal numero 7 prelevato in estate dal Mantova e firmatario di un legame quadriennale con il sodalizio di via Vittorio Veneto ci sia un preoccupante "zero" alla voce "reti" per i suoi compagni di reparto: dall'infortunato Dell'Agnello a Fall passando per Biancolino, sin qui gli attaccanti biancorossi non hanno fatto il loro "dovere" sportivo, metterla dentro, se non come avvenuto (dal dischetto) a Biancolino in quel di Matera nel ko di Coppa. Se a questi dati sommiamo lo scarno contributo della mediana, con una rete a testa per Palazzolo e Branzani, e della difesa (a segno il solo Radi dal dischetto contro il Cosenza), ecco tracciato il quadro del peggior attacco della competizione.
L'impressione resta una: dal ko di Castellammare di Stabia questa squadra ha perso qualche certezza, dato che unito al valore degli avversari affrontati ha partorito il topolino di due punti e due gol fatti nelle ultime sette partite di campionato, intervallate dall'eliminazione dalla Coppa Italia Lega Pro in quel di Matera. Si è trattato di un calo generico, fisico quanto mentale, che ha coinvolto anche Marco Sesia. L'allenatore biancorosso, che sin dall'inizio della sua avventura a Barletta aveva preferito il profilo basso, appare più "spento" negli ultimi tempi e la squadra sembra soffrirne, come la preoccupante classifica testimonia. E' nei momenti di difficoltà che i buoni calciatori devono diventare grandi, agire da leader e tirare fuori i compagni dalle sabbie mobili: è (di nuovo) il tuo momento, Floriano.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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