Altri sport
Concentrazione, pazienza e forza di volontà: intervista alla campionessa Loredana Spera
«Lo sport ha un enorme potere: unire piuttosto che creare competizione»
Barletta - venerdì 22 settembre 2017
Loredana Spera, fiera e raggiante, sale sul gradino più alto ai Campionati italiani, vincendo l'oro nell'assoluto arco olimpico e nell'arco senior. In seguito alla vittoria indoor nel 2015, l'allieva di Vincenzo Lionetti sognava di toccare la vetta durante la competizione all'aperto. Loredana ha colpito il centro.
La sua passione nasce circa dieci anni fa, quando l'istinto la induce a iscriversi a un corso di tiro con l'arco, presso la sua scuola elementare G. Modugno. Da quel momento Loredana non ha più smesso di dedicare anima e cuore a quest'antica disciplina sportiva. È lei stessa a raccontarci dei suoi inizi, successi e paure.
Nonostante la tua giovane età hai già raggiunto notevoli traguardi. Ma, cosa ti ha spinto a legarti ad arco e frecce?
«Sono sempre stata una ragazzina molto timida e introversa, dunque il mio obbiettivo iniziale era costruire tante solide amicizie. In generale, difatti, lo sport ha un enorme potere: unire piuttosto che creare competizione – come in molti credono. Con il passare del tempo ho amato sempre più la mia disciplina e le sensazioni che nutro quando impugno l'arco. Ora l'obbiettivo è superare ogni mio limite e, perché no, vincere».
Perché consigliare il tiro con l'arco? Cosa lo contraddistingue dagli altri sport?
«Il tiro con l'arco è uno sport abbastanza completo in quanto occorre un ottima preparazione fisica, ma soprattutto mentale. La concentrazione, la pazienza e la forza di volontà sono gli elementi principali, senza questi sarebbe impossibile emergere. Ogni insegnamento acquisito si è rivelato utile anche al di fuori del tiro con l'arco, per questo lo consiglierei».
Due medaglie d'oro vinte. Lo avresti mai detto?
«Lo scopo per questi italiani era conquistare il podio di classe e ottenere un ottimo risultato negli assoluti. Ma non avevo molte aspettative. Tornare sulla vetta d'Italia mi ha fatto riacquistare fiducia in me stessa. La stagione outdoor si è conclusa nel migliore dei modi nonostante la partenza, e questo mi spinge a fare ancora meglio il prossimo anno».
La città di Barletta vorrebbe vederti al prossimo Mondiale. Pensi sia possibile?
«Anche io lo vorrei tanto e ringrazio la mia città per il supporto. Purtroppo, come ho già accennato, è stata una stagione un pò sottotono. Mi sono ripresa solo negli ultimi due mesi, per tanto quest'anno si resta a casa. Spero di portare Barletta al Mondiale il prossimo anno».
Loredana ha solo 21 anni, eppure le sue parole ti restano aggrappate. Non occorre solo bramare una vittoria, per essa è necessario lottare.
La sua passione nasce circa dieci anni fa, quando l'istinto la induce a iscriversi a un corso di tiro con l'arco, presso la sua scuola elementare G. Modugno. Da quel momento Loredana non ha più smesso di dedicare anima e cuore a quest'antica disciplina sportiva. È lei stessa a raccontarci dei suoi inizi, successi e paure.
Nonostante la tua giovane età hai già raggiunto notevoli traguardi. Ma, cosa ti ha spinto a legarti ad arco e frecce?
«Sono sempre stata una ragazzina molto timida e introversa, dunque il mio obbiettivo iniziale era costruire tante solide amicizie. In generale, difatti, lo sport ha un enorme potere: unire piuttosto che creare competizione – come in molti credono. Con il passare del tempo ho amato sempre più la mia disciplina e le sensazioni che nutro quando impugno l'arco. Ora l'obbiettivo è superare ogni mio limite e, perché no, vincere».
Perché consigliare il tiro con l'arco? Cosa lo contraddistingue dagli altri sport?
«Il tiro con l'arco è uno sport abbastanza completo in quanto occorre un ottima preparazione fisica, ma soprattutto mentale. La concentrazione, la pazienza e la forza di volontà sono gli elementi principali, senza questi sarebbe impossibile emergere. Ogni insegnamento acquisito si è rivelato utile anche al di fuori del tiro con l'arco, per questo lo consiglierei».
Due medaglie d'oro vinte. Lo avresti mai detto?
«Lo scopo per questi italiani era conquistare il podio di classe e ottenere un ottimo risultato negli assoluti. Ma non avevo molte aspettative. Tornare sulla vetta d'Italia mi ha fatto riacquistare fiducia in me stessa. La stagione outdoor si è conclusa nel migliore dei modi nonostante la partenza, e questo mi spinge a fare ancora meglio il prossimo anno».
La città di Barletta vorrebbe vederti al prossimo Mondiale. Pensi sia possibile?
«Anche io lo vorrei tanto e ringrazio la mia città per il supporto. Purtroppo, come ho già accennato, è stata una stagione un pò sottotono. Mi sono ripresa solo negli ultimi due mesi, per tanto quest'anno si resta a casa. Spero di portare Barletta al Mondiale il prossimo anno».
Loredana ha solo 21 anni, eppure le sue parole ti restano aggrappate. Non occorre solo bramare una vittoria, per essa è necessario lottare.