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Canosa-Barletta 0-4 biancorossi da categorie superiori, altro che Eccellenza…
La quaterna al “San Sabino” aumenta il rammarico per due stagioni (quella scorsa, e per certi versi anche quella in corso) letteralmente gettate al vento
Barletta - venerdì 15 novembre 2024
Commentare il comodissimo 4-0 con il quale il Barletta ha liquidato a domicilio un Canosa, comunque rimaneggiato, risulterebbe persino monotono e scontato, vista l'enorme differenza di valori che si è vista tra le due squadre. Cosa non certo inedita per il Barletta di questa stagione, vedi ad esempio il 7-0 rifilato in settembre a quel Corato che, nonostante la penalizzazione, agli ordini del bravissimo mister Diaw Doudou sta prepotentemente risalendo la classifica.
Il 4-0 rifilato al Canosa quinto in campionato (ma con vista quarto, terzo, e forse anche secondo posto…) nella prima gara del gironcino di semifinale della fase regionale di Coppa Italia di Eccellenza, non è stato che il fulgido esempio di una squadra, il Barletta, che appena vuol vincere la partita la vince senza troppi problemi e che probabilmente in campionato viaggia in tutta scioltezza con i giri del motore non proprio al massimo, quasi che tra sè e gli avversari di quest'anno ci fossero non una, bensì due categorie di differenza. Due categorie di differenza che ci dicono che, così com'è, questo Barletta, forse non sfigurerebbe neanche in Serie C.
Del resto quest'estate le parole del neo presidente Arturo Romano erano state chiarissime: "ci faremo trovare pronti anche in caso di ripescaggio in D". Promessa, al momento, ampiamente mantenuta.
Ed è qui che il rammarico per la nefasta stagione 2023/24 aumenta ancor di più. Davvero non c'erano le condizioni per fare mesi e mesi prima ciò che si è fatto quest'estate?
Che senso ha avuto in quella stramaledetta estate 2023 smantellare quel bellissimo Barletta che aveva fatto parlare di se l'Italia, per poi vederne costruire uno forse ancora più forte, non prima però della tragicomica annata 2023/24 culminata con una retrocessione che ancora grida vendetta?
A guardare questa squadra demolire uno dopo l'altra le avversarie, e a ricordarsi che proprio un anno fa di questi tempi aveva inizio il disastro che avrebbe riportato il Barletta in Eccellenza, più che l'entusiasmo per una squadra che domenica prossima sarà probabilmente già capolista d'inverno, e una vittoria del campionato pressoché sicura, in molta parte della tifoseria si ha la netta sensazione che, a causa di quanto accaduto fino a maggio scorso, si siano persi un paio d'anni di quel percorso che mira a riportare il Barletta quantomeno in Serie C.
Ed è per questo che questi mesi o settimane che ci separano dall'aritmetica certezza del ritorno del Barletta in Serie D - magari conditi da un'altra lunga cavalcata in Coppa Italia Dilettanti - assumeranno sempre più i contorni di un conto alla rovescia verso la fine di un brutto sogno durato un paio d'anni, con la voglia di svegliarci alla vigilia della prima giornata del campionato di Serie D 2025/26 e chiederci: "Dove eravamo rimasti?"
Il 4-0 rifilato al Canosa quinto in campionato (ma con vista quarto, terzo, e forse anche secondo posto…) nella prima gara del gironcino di semifinale della fase regionale di Coppa Italia di Eccellenza, non è stato che il fulgido esempio di una squadra, il Barletta, che appena vuol vincere la partita la vince senza troppi problemi e che probabilmente in campionato viaggia in tutta scioltezza con i giri del motore non proprio al massimo, quasi che tra sè e gli avversari di quest'anno ci fossero non una, bensì due categorie di differenza. Due categorie di differenza che ci dicono che, così com'è, questo Barletta, forse non sfigurerebbe neanche in Serie C.
Del resto quest'estate le parole del neo presidente Arturo Romano erano state chiarissime: "ci faremo trovare pronti anche in caso di ripescaggio in D". Promessa, al momento, ampiamente mantenuta.
Ed è qui che il rammarico per la nefasta stagione 2023/24 aumenta ancor di più. Davvero non c'erano le condizioni per fare mesi e mesi prima ciò che si è fatto quest'estate?
Che senso ha avuto in quella stramaledetta estate 2023 smantellare quel bellissimo Barletta che aveva fatto parlare di se l'Italia, per poi vederne costruire uno forse ancora più forte, non prima però della tragicomica annata 2023/24 culminata con una retrocessione che ancora grida vendetta?
A guardare questa squadra demolire uno dopo l'altra le avversarie, e a ricordarsi che proprio un anno fa di questi tempi aveva inizio il disastro che avrebbe riportato il Barletta in Eccellenza, più che l'entusiasmo per una squadra che domenica prossima sarà probabilmente già capolista d'inverno, e una vittoria del campionato pressoché sicura, in molta parte della tifoseria si ha la netta sensazione che, a causa di quanto accaduto fino a maggio scorso, si siano persi un paio d'anni di quel percorso che mira a riportare il Barletta quantomeno in Serie C.
Ed è per questo che questi mesi o settimane che ci separano dall'aritmetica certezza del ritorno del Barletta in Serie D - magari conditi da un'altra lunga cavalcata in Coppa Italia Dilettanti - assumeranno sempre più i contorni di un conto alla rovescia verso la fine di un brutto sogno durato un paio d'anni, con la voglia di svegliarci alla vigilia della prima giornata del campionato di Serie D 2025/26 e chiederci: "Dove eravamo rimasti?"