Calcio
Calcio, un "cucchiaino" di pathos con il biancorosso Federico Cerone
Barlettalife intervista il giocatore biancorosso, fresco di gol contro il Pergocrema
Barletta - venerdì 18 novembre 2011
18.38
Un "cucchiaino" di pathos, la tensione che dura quell'attimo interminabile, tanto quanto ci mette il pallone a compiere quel lentissimo tragitto dal dischetto alla rete. Ci ha fatto un po' penare Federico Cerone per quello scavetto riuscito un po' così ma comunque l'obiettivo è stato ugualmente raggiunto. Così il fantasista romano ha iniziato a tirare il Barletta fuori dalle sabbie mobili del "Puttilli", con un po' di incoscienza... o coraggio se preferite. Barlettalife lo ha incontrato per una breve chiacchierata alla vigilia del ritiro in Sicilia, dove i biancorossi affronteranno il Siracusa, nel big match della tredicesima giornata di campionato. Nelle sue parole la fiducia di chi analizza il momento attuale della squadra, conscio delle potenzialità ancora inespresse in un campionato dall'equilibrio imperante.
Partiamo dal momento attuale della squadra. Dopo due sconfitte consecutive in casa, possiamo dire che avete "espugnato" il tabù del "Puttilli"?
«Si, venivamo da un periodo negativo, sicuramente dal punto di vista dei risultati. Ci siamo compattati andando anche due settimane in ritiro, abbiamo preso il meglio di quello che poteva essere il ritiro. Abbiamo fatto due buone partite sia contro il Portogruaro, sia in casa contro il Pergocrema. Nell''ultima siamo riusciti anche ad ottenere i 3 punti. Penso che sia stato un ritiro positivo».
A proposito di ciò, com'è il momento nello spogliatoio? Come state vivendo la situazione dopo la vittoria contro il Pergo?
«Ti dico che né ci eravamo abbattuti prima quando le cose stavano andando male a causa dei risultati, né ora ci stiamo esaltando. Sappiamo che siamo un ottimo gruppo e possiamo fare bene. Lavoriamo giornalmente, pensando all'avversario di turno che adesso si chiama Siracusa».
Contro il Pergocrema sei stato tu l'artefice della rete che ha sbloccato la gara con quel rigore calciato in maniera un po' rischiosa. Come l'hai vissuta tu, quando hai visto la palla non prendere il giro giusto, l'intensità giusta per finire nel sacco?
«Ti dirò, era una situazione nata in allenamento con Pane, che mi attribuiva scarsa personalità nel riproporre il cucchiaio in partita. Abbiamo sfatato anche quest'altro tabù, e poi gli ho dedicato il gol, perché lo meritava».
Parliamo un po' di te. Si può dire che hai trovato la continuità dopo quasi 1 anno che sei qui a Barletta, dopo 6 mesi che possiamo definire d'ambientamento. Tu come ti senti? Mi confermi questa impressione?
«Dall'anno scorso quando sono arrivato, nelle 8-9 volte che sono stato chiamato in causa ho dato sempre il massimo. Ricordo la partita di Benevento, o anche in casa contro il Siracusa, quando ho segnato un gol che valeva 3 punti. Sono stato soddisfatto dei 6 mesi dell'anno scorso, e penso che anche la Società e il mister nel confermarmi erano contenti. Ora sto ritrovando la continuità e spero, partita dopo partita, di ripagare la fiducia del mister».
Spostiamo l'attenzione alla partita contro il Siracusa. Che gara vi aspettate? Il Barletta sul campo dei siciliani ha sempre vissuto brutte esperienze. Ricordiamo l'anno scorso la sconfitta all'ultimo minuto con gol di Moi all'88'. Come vi state preparando in vista di questa partita?
«Sicuramente il Siracusa è un'ottima squadra, anche rafforzata dal pubblico che le darà una spinta in più. Sarà sicuramente un campo difficile. Ma noi abbiamo fatto una settimana giusta, concentrata, e ci andiamo a giocare la partita consci delle nostre possibilità».
Voglio farti una domanda sul campionato. L'assurdità di questo torneo è data da squadre come il Pergocrema che pur perdendo 5 partite consecutive si ritrova ancora a soli 3 punti dalla vetta. Come giudichi questo equilibrio assoluto che regna in questo girone B? Premettendo comunque che la Cremonese, alla luce della penalizzazione, al giorno d'oggi sarebbe in fuga..
«È un campionato molto equilibrato, che se non sei concentrato e non lotti su ogni palla, non dai quel qualcosa in più, puoi rischiare di fare brutta figura contro qualsiasi squadra. Penso che non ci sia un picco, una squadra in grado di fare la differenza, sia in positivo, che in negativo».
Per concludere, contro il Siracusa in caso di rigore ci aspettiamo un altro cucchiaio oppure sfondiamo la porta di collo pieno?
«Vediamo cosa mi dice la testa in quel momento…»
Con la speranza, aggingiamo noi, di poter vedere comunque la rete gonfiarsi e i tifosi esplodere di gioia...
Marco Bruno
Partiamo dal momento attuale della squadra. Dopo due sconfitte consecutive in casa, possiamo dire che avete "espugnato" il tabù del "Puttilli"?
«Si, venivamo da un periodo negativo, sicuramente dal punto di vista dei risultati. Ci siamo compattati andando anche due settimane in ritiro, abbiamo preso il meglio di quello che poteva essere il ritiro. Abbiamo fatto due buone partite sia contro il Portogruaro, sia in casa contro il Pergocrema. Nell''ultima siamo riusciti anche ad ottenere i 3 punti. Penso che sia stato un ritiro positivo».
A proposito di ciò, com'è il momento nello spogliatoio? Come state vivendo la situazione dopo la vittoria contro il Pergo?
«Ti dico che né ci eravamo abbattuti prima quando le cose stavano andando male a causa dei risultati, né ora ci stiamo esaltando. Sappiamo che siamo un ottimo gruppo e possiamo fare bene. Lavoriamo giornalmente, pensando all'avversario di turno che adesso si chiama Siracusa».
Contro il Pergocrema sei stato tu l'artefice della rete che ha sbloccato la gara con quel rigore calciato in maniera un po' rischiosa. Come l'hai vissuta tu, quando hai visto la palla non prendere il giro giusto, l'intensità giusta per finire nel sacco?
«Ti dirò, era una situazione nata in allenamento con Pane, che mi attribuiva scarsa personalità nel riproporre il cucchiaio in partita. Abbiamo sfatato anche quest'altro tabù, e poi gli ho dedicato il gol, perché lo meritava».
Parliamo un po' di te. Si può dire che hai trovato la continuità dopo quasi 1 anno che sei qui a Barletta, dopo 6 mesi che possiamo definire d'ambientamento. Tu come ti senti? Mi confermi questa impressione?
«Dall'anno scorso quando sono arrivato, nelle 8-9 volte che sono stato chiamato in causa ho dato sempre il massimo. Ricordo la partita di Benevento, o anche in casa contro il Siracusa, quando ho segnato un gol che valeva 3 punti. Sono stato soddisfatto dei 6 mesi dell'anno scorso, e penso che anche la Società e il mister nel confermarmi erano contenti. Ora sto ritrovando la continuità e spero, partita dopo partita, di ripagare la fiducia del mister».
Spostiamo l'attenzione alla partita contro il Siracusa. Che gara vi aspettate? Il Barletta sul campo dei siciliani ha sempre vissuto brutte esperienze. Ricordiamo l'anno scorso la sconfitta all'ultimo minuto con gol di Moi all'88'. Come vi state preparando in vista di questa partita?
«Sicuramente il Siracusa è un'ottima squadra, anche rafforzata dal pubblico che le darà una spinta in più. Sarà sicuramente un campo difficile. Ma noi abbiamo fatto una settimana giusta, concentrata, e ci andiamo a giocare la partita consci delle nostre possibilità».
Voglio farti una domanda sul campionato. L'assurdità di questo torneo è data da squadre come il Pergocrema che pur perdendo 5 partite consecutive si ritrova ancora a soli 3 punti dalla vetta. Come giudichi questo equilibrio assoluto che regna in questo girone B? Premettendo comunque che la Cremonese, alla luce della penalizzazione, al giorno d'oggi sarebbe in fuga..
«È un campionato molto equilibrato, che se non sei concentrato e non lotti su ogni palla, non dai quel qualcosa in più, puoi rischiare di fare brutta figura contro qualsiasi squadra. Penso che non ci sia un picco, una squadra in grado di fare la differenza, sia in positivo, che in negativo».
Per concludere, contro il Siracusa in caso di rigore ci aspettiamo un altro cucchiaio oppure sfondiamo la porta di collo pieno?
«Vediamo cosa mi dice la testa in quel momento…»
Con la speranza, aggingiamo noi, di poter vedere comunque la rete gonfiarsi e i tifosi esplodere di gioia...
Marco Bruno