Calcio
Calcio, toni "bollenti" al termine di Juve Stabia-Atletico Roma
Duro attacco verbale del presidente campano Manniello
Barletta - lunedì 13 giugno 2011
Nervi tesi al termine al termine della finale di andata terminata 0-0 sul terreno del "Romeo Menti" tra Juve Stabia e Atletico Roma. Dopo il fischio finale, è esplosa l'ira del patron gialloblù Franco Manniello; l'oggetto della contestazione del presidente campano è stata la dirigenza dei laziali, rea, a suo dire, di manipolare tramite amicizie politiche le designazioni arbitrali e le decisioni del Questore di Roma circa la riduzione della capienza dello stadio Flaminio.
Toni polemici e parole di fuoco quelle di Manniello a StabiaChannel.it: «Se è stato deciso che deve andare in Serie B l'Atletico Roma, ci vada pure, io non faccio polemiche - così il presidente delle vespe - In questa settimana abbiamo visto il Flaminio rimpicciolirsi ed oggi ci siamo visti negare un rigore netto con tanto di ammonizione per Raimondi. Faccio una pubblica denuncia- continua Manniello- i laziali hanno amicizie politiche che manipolano tutto, nel 2011 mi sono stancato di subire, voglio dedicarmi ad un calcio pulito, fatto con passione e senza appoggi politici. L'arbitraggio non mi ha convinto per nulla, lo dico pubblicamente e se qualcuno vuole, può anche squalificarmi, non mi interessa. Questo calcio possono benissimo giocarlo gli addetti della Lega, è assurdo che io debba affrontare una squadra con zero tifosi e tanti amici politici ».
Pronta è arrivata la reazione del patron capitolino Mario Ciaccia, il quale ha risposto che «il presidente stabiese ha visto un'altra partita», auspicando al tempo stesso che gli organi federali intervengano a far chiarezza sulle parole di Manniello. Una diatriba dialettica che rende ancor più incandescente il clima del return-match, in programma domenica alle 16 al "Flaminio".
Toni polemici e parole di fuoco quelle di Manniello a StabiaChannel.it: «Se è stato deciso che deve andare in Serie B l'Atletico Roma, ci vada pure, io non faccio polemiche - così il presidente delle vespe - In questa settimana abbiamo visto il Flaminio rimpicciolirsi ed oggi ci siamo visti negare un rigore netto con tanto di ammonizione per Raimondi. Faccio una pubblica denuncia- continua Manniello- i laziali hanno amicizie politiche che manipolano tutto, nel 2011 mi sono stancato di subire, voglio dedicarmi ad un calcio pulito, fatto con passione e senza appoggi politici. L'arbitraggio non mi ha convinto per nulla, lo dico pubblicamente e se qualcuno vuole, può anche squalificarmi, non mi interessa. Questo calcio possono benissimo giocarlo gli addetti della Lega, è assurdo che io debba affrontare una squadra con zero tifosi e tanti amici politici ».
Pronta è arrivata la reazione del patron capitolino Mario Ciaccia, il quale ha risposto che «il presidente stabiese ha visto un'altra partita», auspicando al tempo stesso che gli organi federali intervengano a far chiarezza sulle parole di Manniello. Una diatriba dialettica che rende ancor più incandescente il clima del return-match, in programma domenica alle 16 al "Flaminio".