Altri sport
Calcio, tennis, motori, football americano e molto altro. Il 2024 dello sport a Barletta (parte seconda)
Dodici mesi di sport all’ombra di Eraclio: tra clamorosi fallimenti, grandi successi, rinascite, miracoli e polemiche
Barletta - domenica 29 dicembre 2024
17.16
Maggio - Angri, ovvero il 5 maggio barlettano. Audace schock. Benny Strignano e la Lambo a Spa-Francorchamps
"Il dado è tratto". O se preferite: "U murt è sciut a chiis…". O meglio ancora: "Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore, orba di tanto spiro…". Con tutto il sacrosanto rispetto per il Cesare che attraversava il Rubicone, e per le nostre nonne dedite a preparare il ragù della domenica, sono i primi versi del "5 maggio di Manzoni" quelli che più si addicono - anche per mere questioni di calendario - ad Angri-Barletta 1-0 del 5 maggio 2024: la sconfitta che sancisce ufficialmente la retrocessione del Barletta in Eccellenza. Un verdetto amarissimo giunto al culmine di una stagione iniziata, per l'appunto, con i proclami in stile "napoleonico" che tutti ben ricordiamo: "vogliamo migliorare il piazzamento della scorsa stagione (4° posto in D della stagione 2022/23 Ndr)"; "vogliamo una squadra che sappia fare più di due passaggi di fila"; "vogliamo che la gente allo stadio si diverta" .
Peccato che le armate dimiccol-napoleonico-schelottiane, dopo un avvio di stagione più illusorio che altro, abbiano trovato ben presto la loro Waterloo, con tanto di fuga anticipata di generali, attendenti e capitani, o presunti tali... Una Waterloo che si chiama realtà dei fatti, come pochi coraggiosi cronisti da tempo avevano intuito, e ai quali andrebbe dato atto, se non proprio chiesto scusa.
La retrocessione del Barletta era tuttavia già nei fatti ben prima della certificazione di Angri. Dopo la sconfitta interna contro la Fidelis Andria, il Barletta aveva infatti raccolto la miseria di un punto nella gara del "Puttilli" contro un Casarano senza più stimoli, obiettivi e men che meno voglia di sudare sotto il caldo sole primaverile. Per il resto solo sconfortanti umiliazioni: quella di Martina Franca, dove i biancazzurri dell'ex massimo Pizzulli schiacciano senza pietà un Barletta spento e rassegnato; e quella contro un Fasano in crisi nera, dove una squadra di Dottor House di biancorosso vestiti, riesce nella difficile impresa di rianimare i biancazzurri messapici, i quali vincono 3-2 in un Puttilli inferocito, infliggendo sostanzialmente il colpo di grazia finale alle residue speranze del Barletta di giocarsi la salvezza ai playout.
Le brutte notizie per il calcio barlettano non finiscono tuttavia ad Angri. La domenica successiva, sul sintetico del "Manzi-Chiapulin", un' Audace Barletta forse ancora ebbra per i festeggiamenti per la conquista della Coppa Puglia di Prima Categoria, o più semplicemente solo logorata da una lunga e tiratissima stagione, viene clamorosamente sconfitta dalla Virtus Bisceglie nella finale playoff di Prima Categoria, mancando così l'accesso al campionato di Promozione. Accesso che ora la squadra allenata da Beppe Iannone spera di ottenere d'ufficio, visto il successo di coppa che colloca la formazione biancorossa al primo posto nella graduatoria per i ripescaggi.
E mentre il maggio calcistico barlettano passa agli archivi come uno dei peggiori degli ultimi anni, vista anche la sconfitta in finale play off di Terza Categoria della New Carpediem sul campo della Eagles Bisceglie, per quanto riguarda gli altri sport, la città della Disfida fa registrare la brillante salvezza, con un ottimo settimo posto, del Frantoio Muraglia Barletta Basket di coach Antonio Falcone, squadra al primo anno del campionato di Serie C Unica. E poi ci sono le arti marziali, categoria di sport da tempo foriera di soddisfazioni per Barletta, con la grandissima performance della palestra New Dragon Fitness ai campionati italiani di kick boxing, con i ragazzi del maestro Nino Vaccariello che portano a casa un argento e ben undici medaglie d'oro.
E poi ci sono i motori, con l'avventura del barlettano Benny Strignano nel Super Trofeo Lamborghini Europe, e del suo compagno di squadra Alberto Di Folco all'interno del team Rexal Villorba Corse. Avventura che raggiunge l'apice proprio nella gara più difficile: quella di Spa Francorchamps, dove solo una safety car e un sorpasso da fuoriclasse autentico del futuro campione Amaury Bonduel a poche curve dal traguardo, priva Benny Strignano di una vittoria in Gara 2 che avrebbe ampiamente meritato, su quello che è unanimemente considerato il circuito più tecnico, spettacolare e difficile al mondo, non per niente definito come "l'Università della Formula 1" e dell'automobilismo in genere.
Giugno - calcio e altri sport, ovvero la Barletta che si divide e la Barletta che vince
Tramontata quasi del tutto l'ipotesi Dibenedetto, e durata quanto il proverbiale gatto in tangenziale quella legata all'imprenditore napoletano Francesco Agnello, ecco che Mario Dimiccoli piazza quello che sarà l'ultimo "coupe de theatre" della sua discussa gestione, prima presentando domanda di ripescaggio in Serie D, e poi trovando l'accordo per la cessione del 60% delle quote societarie della SSD Barletta Calcio ad Arturo Romano. "Giudicatemi per quello che farò", queste le prime parole dell'ex patron della Viterbese nella conferenza stampa di presentazione.
Pochi giorni dopo Michele Dibenedetto, a lungo in predicato di acquistare il Barletta con offerte sistematicamente respinte, piazza a sua volta il suo "coupe de theatre" rilevando, insieme a un nutrito numero di ex soci di Mario Dimiccoli nel Barletta, il titolo sportivo dell'Audace Barletta con il dichiarato proposito di portare il più in alto possibile quella che ormai è a tutti gli effetti la seconda squadra della città, con un progetto sportivo decisamente ambizioso la cui "prima pietra" è naturalmente rappresentata dalla domanda di ripescaggio nel campionato di Promozione pugliese.
E mentre nell'opinione pubblica barlettana, ancora scottata dall'infausto esito della stagione 2023/24, inizia a serpeggiare una parvenza di latente dualismo tra il Barletta di Romano (ma con il 40% delle quote ancora in mano a Dimiccoli) e il nuovo progetto sportivo di colui che un po' tutti volevano come nuovo presidente biancorosso, la Barletta delle altre discipline sportive continua imperterrita a mietere successi in serie, a partire dalle ragazze dell'ASD Volley Barletta, che in gara 3 della finale playoff di Serie D rimontano due set all'Astra di Acquarica del Capo e conquistano dopo undici anni la tanto sospirata promozione in Serie C. Un traguardo strameritato per coach Giacinto Di Noia e per le sue ragazze. Percorso purtroppo inverso per la Nelly Volley che retrocede in D.
E poi ancora arti marziali con Giovanni Papeo della New Dragon Fitness, che trionfa a Brindisi nei campionati regionali, e con Ivan Ilgrande, vincitore del Gran Prix di Taekwon-Do di Zvornik in Bosnia.
Successi barlettani anche ai campionati regionali di Atletica svoltisi a Molfetta, con le medaglie d'oro conquistate da Fabio Di Tria nei 400 metri e da Emma Daddato nel lancio del martello.
E grandi soddisfazioni per lo sport barlettano non potevano certo mancare nel tennis, con la promozione in Serie B1 del Circolo Tennis "Hugo Simmen" di Barletta, e della nomina dello stesso circolo a sede delle pre qualificazioni agli Internazionali BNL d'Italia 2025.
Vi ricordate, infine, i campionati italiani e poi mondiali di Coastal Rowing e Beach Sprint disputatisi a Barletta tra il 2021 e il 2023? Ecco, la notizia non è tanto la convocazione nella rappresentativa azzurra per i mondiali di Genova 2024 delle atlete under 19 della Lega Navale Italiana di Barletta Maria Lanciano e Azzurra Severini, ma il modo con il quale questa convocazione è arrivata, con Maria Lanciano reduce dal bronzo conquistato in giugno agli Europei di Danzica, e poi, sempre nell'ambito della massima rassegna continentale tenutasi nella città polacca, della medaglia d'oro di Azzurra Severini vinta in coppia con Lucio Cozzolino del Circolo Canottieri Irno di Salerno, superando in finale l'equipaggio spagnolo.
Luglio - Football Americano: quattro ragazzi barlettani portano Trento sulla vetta d'Italia
Daniele Seccia, Marco Tucci, Nicola Curci e Giuseppe Farina. Chi scrive li ha visti nascere sportivamente nei Green Hawks Barletta, una fredda sera di fine 2011 sulla terra battuta male illuminata del vecchio "Lello Simeone", quello pre restyling, durante una partita amichevole contro i Goblins Lanciano. Partita naturalmente persa, ma non in modo nettissimo, grazie a un ultimo quarto giocato alla grande.
Poi arriva il presidente Manuel Marzocca, che dopo un paio di decenni rimette in piedi i vecchi Mad Bulls, grazie al fondamentale aiuto dei vari Roberto "barba" Papalino, Gianluigi Allegretti e Ugo Calò. Una squadra che cresce anno dopo anno fino a toccare l'apice delle due stagioni in Seconda Divisione (Football a 11) e della finale della South Conference di Terza Divisione CIF 9 (Football a 9) persa nel 2019 contro i Briganti Napoli e delle ambizioni di vittoria cancellate dal Covid subito dopo la schiacciante vittoria sugli Achei Crotone a inizio 2020. Una corazzata che nel 2021 purtroppo fermerà la sua corsa in semifinale South Conference di fronte ai forti Elephants di Catania, squadra che Marco Tucci, Nicola Curci e Giuseppe Farina, con Daniele Seccia questa volta nel ruolo di Defensive Coordinator, si ritroveranno contro nel "nine bowl" di Ravenna del 5 luglio 2024, ma questa volta con i colori dei Thunders di Trento.
La partita finisce 16-14 per i gialloblu trentini, che festeggiano così il titolo di campioni d'Italia di Terza Divisione CIF 9, con i quattro ragazzi barlettani nella veste di grandi protagonisti, in particolar modo Giuseppe Farina, che a pochi istanti dalla fine ricopre un fumble su palla persa dal fortissimo quarterback siciliano Andrea Conticello. Una prodezza che vale il meritato trionfo dei Thunders e di quattro ragazzi barlettani partiti una sera di fine 2011 dalla terra battuta e male illuminata del vecchio "Lello Simeone".
Agosto - ll Barletta di Arturo Romano che fa sul serio e il rocambolesco ripescaggio in Promozione dell'Audace
Arturo Romano sa benissimo quale clima di diffidenza, delusione e incertezza lo attende a Barletta. "Giudicatemi per quello che farò" aveva detto in una conferenza stampa di presentazione nella quale non gli erano state risparmiate anche le domande più scomode. E' vero, nel calcio, in particolar modo in quello dilettantistico, le cose cambiano, spesso in peggio, da un giorno all'altro. Tuttavia il "cocktail di benvenuto" per il campionato di Eccellenza 2024/2025 servito alla piazza barlettana dal nuovo maggior azionista della SSD Barletta non è niente male. Oltre ai dirigenti Bartolo Lorusso e Daniele De Vezze, arrivano uno dopo l'altro giocatori ben oltre categoria come Strambelli, Giambuzzi, Bottalico e Lattanzio, seguiti a ruota da elementi top per l'Eccellenza come Montrone, De Gol, Lavopa, Mariani, Rotondo,Turitto, Beppe Lopez, i due portieri Staropoli e Massari, oltre ad alcuni tra i giovani più interessanti della categoria.
Quanto alla poi questione ripescaggio, se per il Barletta le possibilità erano in pratica prossime allo zero, sorprende, e non poco, il mancato inserimento dell'Audace Barletta negli organici del campionato di Promozione. Una vera e propria doccia gelata per la società del neo presidente Michele Dibenedetto, il quale manifesta tutta la propria amarezza pur confermando in toto il suo progetto sportivo, a partire dalla presentazione di Roberto Maffucci nel ruolo di nuovo mister.
Tutto finito? Neanche per sogno, anche perché da cronisti con qualche anno di esperienza, ben sappiamo che neanche medium, fattucchiere, stregoni e maghi dell'occulto sarebbero capaci di prevedere quel che accade nel calcio dilettantistico pugliese. Ed è così, che ad appena quattro giorni dal ripescaggio negato, ecco arrivare improvvisa la rinuncia del Canusium che spalanca per l'Audace Barletta le porte per l'agognato ritorno nel campionato di Promozione pugliese dal quale mancava dalla stagione 2018/2019.
Neanche il tempo di ricevere la PEC dal Comitato FIGC Puglia che, sotto la sapiente egida del diesse Savino Daleno, Michele Dibenedetto e soci vestono di "biancorosso Audace" gli ex Barletta Marco Milella, GIuseppe Telera, Carlo Vicedomini e Gaetano Zingrillo. Giocatori del tutto fuori categoria ai quali, tra gli altri, si andranno ad aggiungere il portiere Loiodice, i centrocampisti Papagni e Scardigno, le punte Lorusso e Di Bari, ed elementi della vecchia guardia come Cormio, Guacci e D'Onofrio.
"Il dado è tratto". O se preferite: "U murt è sciut a chiis…". O meglio ancora: "Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore, orba di tanto spiro…". Con tutto il sacrosanto rispetto per il Cesare che attraversava il Rubicone, e per le nostre nonne dedite a preparare il ragù della domenica, sono i primi versi del "5 maggio di Manzoni" quelli che più si addicono - anche per mere questioni di calendario - ad Angri-Barletta 1-0 del 5 maggio 2024: la sconfitta che sancisce ufficialmente la retrocessione del Barletta in Eccellenza. Un verdetto amarissimo giunto al culmine di una stagione iniziata, per l'appunto, con i proclami in stile "napoleonico" che tutti ben ricordiamo: "vogliamo migliorare il piazzamento della scorsa stagione (4° posto in D della stagione 2022/23 Ndr)"; "vogliamo una squadra che sappia fare più di due passaggi di fila"; "vogliamo che la gente allo stadio si diverta" .
Peccato che le armate dimiccol-napoleonico-schelottiane, dopo un avvio di stagione più illusorio che altro, abbiano trovato ben presto la loro Waterloo, con tanto di fuga anticipata di generali, attendenti e capitani, o presunti tali... Una Waterloo che si chiama realtà dei fatti, come pochi coraggiosi cronisti da tempo avevano intuito, e ai quali andrebbe dato atto, se non proprio chiesto scusa.
La retrocessione del Barletta era tuttavia già nei fatti ben prima della certificazione di Angri. Dopo la sconfitta interna contro la Fidelis Andria, il Barletta aveva infatti raccolto la miseria di un punto nella gara del "Puttilli" contro un Casarano senza più stimoli, obiettivi e men che meno voglia di sudare sotto il caldo sole primaverile. Per il resto solo sconfortanti umiliazioni: quella di Martina Franca, dove i biancazzurri dell'ex massimo Pizzulli schiacciano senza pietà un Barletta spento e rassegnato; e quella contro un Fasano in crisi nera, dove una squadra di Dottor House di biancorosso vestiti, riesce nella difficile impresa di rianimare i biancazzurri messapici, i quali vincono 3-2 in un Puttilli inferocito, infliggendo sostanzialmente il colpo di grazia finale alle residue speranze del Barletta di giocarsi la salvezza ai playout.
Le brutte notizie per il calcio barlettano non finiscono tuttavia ad Angri. La domenica successiva, sul sintetico del "Manzi-Chiapulin", un' Audace Barletta forse ancora ebbra per i festeggiamenti per la conquista della Coppa Puglia di Prima Categoria, o più semplicemente solo logorata da una lunga e tiratissima stagione, viene clamorosamente sconfitta dalla Virtus Bisceglie nella finale playoff di Prima Categoria, mancando così l'accesso al campionato di Promozione. Accesso che ora la squadra allenata da Beppe Iannone spera di ottenere d'ufficio, visto il successo di coppa che colloca la formazione biancorossa al primo posto nella graduatoria per i ripescaggi.
E mentre il maggio calcistico barlettano passa agli archivi come uno dei peggiori degli ultimi anni, vista anche la sconfitta in finale play off di Terza Categoria della New Carpediem sul campo della Eagles Bisceglie, per quanto riguarda gli altri sport, la città della Disfida fa registrare la brillante salvezza, con un ottimo settimo posto, del Frantoio Muraglia Barletta Basket di coach Antonio Falcone, squadra al primo anno del campionato di Serie C Unica. E poi ci sono le arti marziali, categoria di sport da tempo foriera di soddisfazioni per Barletta, con la grandissima performance della palestra New Dragon Fitness ai campionati italiani di kick boxing, con i ragazzi del maestro Nino Vaccariello che portano a casa un argento e ben undici medaglie d'oro.
E poi ci sono i motori, con l'avventura del barlettano Benny Strignano nel Super Trofeo Lamborghini Europe, e del suo compagno di squadra Alberto Di Folco all'interno del team Rexal Villorba Corse. Avventura che raggiunge l'apice proprio nella gara più difficile: quella di Spa Francorchamps, dove solo una safety car e un sorpasso da fuoriclasse autentico del futuro campione Amaury Bonduel a poche curve dal traguardo, priva Benny Strignano di una vittoria in Gara 2 che avrebbe ampiamente meritato, su quello che è unanimemente considerato il circuito più tecnico, spettacolare e difficile al mondo, non per niente definito come "l'Università della Formula 1" e dell'automobilismo in genere.
Giugno - calcio e altri sport, ovvero la Barletta che si divide e la Barletta che vince
Tramontata quasi del tutto l'ipotesi Dibenedetto, e durata quanto il proverbiale gatto in tangenziale quella legata all'imprenditore napoletano Francesco Agnello, ecco che Mario Dimiccoli piazza quello che sarà l'ultimo "coupe de theatre" della sua discussa gestione, prima presentando domanda di ripescaggio in Serie D, e poi trovando l'accordo per la cessione del 60% delle quote societarie della SSD Barletta Calcio ad Arturo Romano. "Giudicatemi per quello che farò", queste le prime parole dell'ex patron della Viterbese nella conferenza stampa di presentazione.
Pochi giorni dopo Michele Dibenedetto, a lungo in predicato di acquistare il Barletta con offerte sistematicamente respinte, piazza a sua volta il suo "coupe de theatre" rilevando, insieme a un nutrito numero di ex soci di Mario Dimiccoli nel Barletta, il titolo sportivo dell'Audace Barletta con il dichiarato proposito di portare il più in alto possibile quella che ormai è a tutti gli effetti la seconda squadra della città, con un progetto sportivo decisamente ambizioso la cui "prima pietra" è naturalmente rappresentata dalla domanda di ripescaggio nel campionato di Promozione pugliese.
E mentre nell'opinione pubblica barlettana, ancora scottata dall'infausto esito della stagione 2023/24, inizia a serpeggiare una parvenza di latente dualismo tra il Barletta di Romano (ma con il 40% delle quote ancora in mano a Dimiccoli) e il nuovo progetto sportivo di colui che un po' tutti volevano come nuovo presidente biancorosso, la Barletta delle altre discipline sportive continua imperterrita a mietere successi in serie, a partire dalle ragazze dell'ASD Volley Barletta, che in gara 3 della finale playoff di Serie D rimontano due set all'Astra di Acquarica del Capo e conquistano dopo undici anni la tanto sospirata promozione in Serie C. Un traguardo strameritato per coach Giacinto Di Noia e per le sue ragazze. Percorso purtroppo inverso per la Nelly Volley che retrocede in D.
E poi ancora arti marziali con Giovanni Papeo della New Dragon Fitness, che trionfa a Brindisi nei campionati regionali, e con Ivan Ilgrande, vincitore del Gran Prix di Taekwon-Do di Zvornik in Bosnia.
Successi barlettani anche ai campionati regionali di Atletica svoltisi a Molfetta, con le medaglie d'oro conquistate da Fabio Di Tria nei 400 metri e da Emma Daddato nel lancio del martello.
E grandi soddisfazioni per lo sport barlettano non potevano certo mancare nel tennis, con la promozione in Serie B1 del Circolo Tennis "Hugo Simmen" di Barletta, e della nomina dello stesso circolo a sede delle pre qualificazioni agli Internazionali BNL d'Italia 2025.
Vi ricordate, infine, i campionati italiani e poi mondiali di Coastal Rowing e Beach Sprint disputatisi a Barletta tra il 2021 e il 2023? Ecco, la notizia non è tanto la convocazione nella rappresentativa azzurra per i mondiali di Genova 2024 delle atlete under 19 della Lega Navale Italiana di Barletta Maria Lanciano e Azzurra Severini, ma il modo con il quale questa convocazione è arrivata, con Maria Lanciano reduce dal bronzo conquistato in giugno agli Europei di Danzica, e poi, sempre nell'ambito della massima rassegna continentale tenutasi nella città polacca, della medaglia d'oro di Azzurra Severini vinta in coppia con Lucio Cozzolino del Circolo Canottieri Irno di Salerno, superando in finale l'equipaggio spagnolo.
Luglio - Football Americano: quattro ragazzi barlettani portano Trento sulla vetta d'Italia
Daniele Seccia, Marco Tucci, Nicola Curci e Giuseppe Farina. Chi scrive li ha visti nascere sportivamente nei Green Hawks Barletta, una fredda sera di fine 2011 sulla terra battuta male illuminata del vecchio "Lello Simeone", quello pre restyling, durante una partita amichevole contro i Goblins Lanciano. Partita naturalmente persa, ma non in modo nettissimo, grazie a un ultimo quarto giocato alla grande.
Poi arriva il presidente Manuel Marzocca, che dopo un paio di decenni rimette in piedi i vecchi Mad Bulls, grazie al fondamentale aiuto dei vari Roberto "barba" Papalino, Gianluigi Allegretti e Ugo Calò. Una squadra che cresce anno dopo anno fino a toccare l'apice delle due stagioni in Seconda Divisione (Football a 11) e della finale della South Conference di Terza Divisione CIF 9 (Football a 9) persa nel 2019 contro i Briganti Napoli e delle ambizioni di vittoria cancellate dal Covid subito dopo la schiacciante vittoria sugli Achei Crotone a inizio 2020. Una corazzata che nel 2021 purtroppo fermerà la sua corsa in semifinale South Conference di fronte ai forti Elephants di Catania, squadra che Marco Tucci, Nicola Curci e Giuseppe Farina, con Daniele Seccia questa volta nel ruolo di Defensive Coordinator, si ritroveranno contro nel "nine bowl" di Ravenna del 5 luglio 2024, ma questa volta con i colori dei Thunders di Trento.
La partita finisce 16-14 per i gialloblu trentini, che festeggiano così il titolo di campioni d'Italia di Terza Divisione CIF 9, con i quattro ragazzi barlettani nella veste di grandi protagonisti, in particolar modo Giuseppe Farina, che a pochi istanti dalla fine ricopre un fumble su palla persa dal fortissimo quarterback siciliano Andrea Conticello. Una prodezza che vale il meritato trionfo dei Thunders e di quattro ragazzi barlettani partiti una sera di fine 2011 dalla terra battuta e male illuminata del vecchio "Lello Simeone".
Agosto - ll Barletta di Arturo Romano che fa sul serio e il rocambolesco ripescaggio in Promozione dell'Audace
Arturo Romano sa benissimo quale clima di diffidenza, delusione e incertezza lo attende a Barletta. "Giudicatemi per quello che farò" aveva detto in una conferenza stampa di presentazione nella quale non gli erano state risparmiate anche le domande più scomode. E' vero, nel calcio, in particolar modo in quello dilettantistico, le cose cambiano, spesso in peggio, da un giorno all'altro. Tuttavia il "cocktail di benvenuto" per il campionato di Eccellenza 2024/2025 servito alla piazza barlettana dal nuovo maggior azionista della SSD Barletta non è niente male. Oltre ai dirigenti Bartolo Lorusso e Daniele De Vezze, arrivano uno dopo l'altro giocatori ben oltre categoria come Strambelli, Giambuzzi, Bottalico e Lattanzio, seguiti a ruota da elementi top per l'Eccellenza come Montrone, De Gol, Lavopa, Mariani, Rotondo,Turitto, Beppe Lopez, i due portieri Staropoli e Massari, oltre ad alcuni tra i giovani più interessanti della categoria.
Quanto alla poi questione ripescaggio, se per il Barletta le possibilità erano in pratica prossime allo zero, sorprende, e non poco, il mancato inserimento dell'Audace Barletta negli organici del campionato di Promozione. Una vera e propria doccia gelata per la società del neo presidente Michele Dibenedetto, il quale manifesta tutta la propria amarezza pur confermando in toto il suo progetto sportivo, a partire dalla presentazione di Roberto Maffucci nel ruolo di nuovo mister.
Tutto finito? Neanche per sogno, anche perché da cronisti con qualche anno di esperienza, ben sappiamo che neanche medium, fattucchiere, stregoni e maghi dell'occulto sarebbero capaci di prevedere quel che accade nel calcio dilettantistico pugliese. Ed è così, che ad appena quattro giorni dal ripescaggio negato, ecco arrivare improvvisa la rinuncia del Canusium che spalanca per l'Audace Barletta le porte per l'agognato ritorno nel campionato di Promozione pugliese dal quale mancava dalla stagione 2018/2019.
Neanche il tempo di ricevere la PEC dal Comitato FIGC Puglia che, sotto la sapiente egida del diesse Savino Daleno, Michele Dibenedetto e soci vestono di "biancorosso Audace" gli ex Barletta Marco Milella, GIuseppe Telera, Carlo Vicedomini e Gaetano Zingrillo. Giocatori del tutto fuori categoria ai quali, tra gli altri, si andranno ad aggiungere il portiere Loiodice, i centrocampisti Papagni e Scardigno, le punte Lorusso e Di Bari, ed elementi della vecchia guardia come Cormio, Guacci e D'Onofrio.