Calcio
Calcio, Macalli conferma: «Fuori in 21». Questo calcio è davvero malato!
Tante le squadre escluse, ora il sogno per il Barletta è quasi realtà
Barletta - venerdì 16 luglio 2010
I tifosi ora possono sognare ad occhi aperti, ma certamente chi ha gli incubi è Mario Macalli, presidente della Lega Pro. Sono infatti ben 21 le squadre che non si sono iscritte ai rispettivi campionati, un dato grave e pesante per questo calcio malato. Il Consiglio Federale ha deliberato che le seguenti squadre sono escluse dai campionati professionistici: Ancona, Figline, Legnano, Potenza, Sangiustese e Pro Vercelli tra quelle che avevano presentato ricorso contro la decisione della Covisoc. Non avevano invece presentato ricorso contro la Covisoc Arezzo, Marcianise, Alghero, Olbia, Manfredonia, Cassino e Pro Vasto ed è stata automaticamente comminata per questi club l'esclusione. A queste società vanno aggiunte Perugia, Gallipoli, Mantova, Pescina, Rimini, Scafatese, Itala San Marco e Monopoli. 21 sono le società, ed è un record storico e preoccupante.
Tra le escluse figurano grandi piazze del calcio italiano, ma anche società che hanno fatto la storia di questo sport. Anche il calcio viene inghiottito dalla crisi, e fa bene a preoccuparsi Macalli. Questo calcio è malato, corre su binari troppo veloci, vengono fatte tante promesse, a cui però non seguono i fatti. D'altro canto queste dolorose decisioni della Lega premiano il lavoro di società serie e preparate, come quella barlettana, in regola già da molto. Qui a Barletta si è trovata la quadratura del cerchio: Geria e Sciannimanico fanno benissimo in ambito tecnico, e lo staff societario, capitanato dal presidente Sfrecola, garantisce a tutti la continuità di progetto. I tifosi da giorni sognano uno storico ripescaggio in C1, ma da un momento all'altro questo sogno diventerà realtà. Un tempo il motto era CrediamoC1 e in molti hanno creduto, non invano. Avanti Barletta.
Tra le escluse figurano grandi piazze del calcio italiano, ma anche società che hanno fatto la storia di questo sport. Anche il calcio viene inghiottito dalla crisi, e fa bene a preoccuparsi Macalli. Questo calcio è malato, corre su binari troppo veloci, vengono fatte tante promesse, a cui però non seguono i fatti. D'altro canto queste dolorose decisioni della Lega premiano il lavoro di società serie e preparate, come quella barlettana, in regola già da molto. Qui a Barletta si è trovata la quadratura del cerchio: Geria e Sciannimanico fanno benissimo in ambito tecnico, e lo staff societario, capitanato dal presidente Sfrecola, garantisce a tutti la continuità di progetto. I tifosi da giorni sognano uno storico ripescaggio in C1, ma da un momento all'altro questo sogno diventerà realtà. Un tempo il motto era CrediamoC1 e in molti hanno creduto, non invano. Avanti Barletta.