Barletta - Lucchese
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Calcio, il punto dopo Barletta-Viareggio

Un pareggio che lascia molti rimpianti

Politica dei piccoli passi o politica dei rimpianti? Queste le due scuole di pensiero nelle quali si sono divisi i tifosi biancorossi e gli addetti ai lavori dopo il pareggio a reti bianche conseguito ieri pomeriggio dal Barletta sul terreno amico del "Puttilli" contro il Viareggio allenato da Giuseppe Scienza. Un pari che ha messo in mostra un Barletta meno reattivo e più timido rispetto all'undici corsaro sceso in campo appena una settimana fa a Foligno. E non sono sufficienti le assenze pesanti di Rajcic, Caccavallo, Dossena e Infantino per infortunio, ai quali si è aggiunto turno di squalifica scontato da Daniele Simoncelli. Forfait che hanno indubbiamente ridotto il parco-giocatori a disposizione di mister Sciannimanico, in particolare per quanto concerne la fase d'attacco, ma le problematiche del Barletta hanno riguardato la manovra in generale, che è spesso ristagnata a centrocampo senza trovare sbocchi pericolosi in avanti, eccezion fatta per la rete annullata a Lucioni al minuto 93. Andiamo ad analizzare cosa ha funzionato e dove si poteva invece far meglio, con i "più" e i "meno" della domenica biancorossa:

I PIU':

Una difesa solida
Una sola rete subita nelle ultime quattro giornate, esattamente dal rientro di Giuseppe Di Masi tra i pali: una coincidenza o la prova provata della sicurezza che il portiere di Foggia infonde al reparto? Anche ieri, eccezion fatta per l'uscita a vuoto al minuto 53 sulla quale Guerri ha salvato sulla linea il tap-in di Pizza, Di Masi ha offerto una buona prova. Affiatati Ischia e Lucioni nel cuore del reparto, bravi nella prima frazione Galeoto e Frezza a fornire un notevole apporto sulle fasce.

Il ragazzo gioca bene (e ha personalità)

Anche quando non è in giornata di grazia, Nicola Bellomo cerca di caricarsi oneri e onori della squadra biancorossa sulle spalle: abulico nella prima parte di gara, è salito in cattedra nel finale della prima frazione per poi giocare molti palloni nella ripresa, spesso agendo da regista arretrato per sopperire agli scarsi rifornimenti giunti dalla mediana.

I MENO:

L'attacco non punge

1 gol su rigore in 10 partite, quasi tutte disputate per intero: questo il magro bottino di Massimo Margiotta in biancorosso. Arrivato in Puglia come "salvatore della patria" a torneo iniziato, il "puntero" non ha mai lesinato l'impegno sul rettangolo verde, ma la sua scarsa incisività in zona gol sta diventando un problema per l'undici di Sciannimanico. Al suo fianco ha deluso ancora una volta Carbonaro, discreto nel fare il "lavoro sporco" sulla fascia, ma ancora acerbo e poco incisivo in fase offensiva. I suoi pochi tagli verso il cuore dell'area hanno prodotto attacchi disordinati e poco redditizi. L'impressione è che l'assenza di Infantino (out ancora per un mese) sarà abbastanza pesante per il Barletta.

A centrocampo tanta corsa e poche geometrie

Se ti manca Ivan Rajcic, un lusso per la categoria, è difficile pretendere di non sentire la sua assenza: ma sostituire il croato con Cristian Agnelli è sembrata una scelta quantomeno azzardata. L'ingresso dell'ex capitano del Foggia ha prodotto un tourbillon di variazioni a centrocampo, con Menicozzo, ancora una volta positivo, che è tornato all'antico ruolo di mezzala destra, e lo slittamento di Simone Guerri sul centrosinistra. Guerri è parso disorientato nella prima frazione, pur contribuendo alla causa con il consueto dinamismo; Agnelli è sembrato ancora una volta poco tranquillo nelle partite interne. Se il suo sia un problema psicologico o tattico non ci è dato di saperlo, ma il dato di fatto è l'ennesima prestazione sottotono offerta dal regista biancorosso, autore di diversi passaggi imprecisi e colpevole di un paio di palle perse in uscita dalla difesa. Probabilmente la presenza di D'Allocco, bravo ad allargarsi anche sulla fascia sinistra, oltre a evitare spostamenti in mediana, avrebbe permesso a Bellomo di giostrare maggiormente alle spalle di Margiotta, senza dover necessariamente allargarsi per ricevere palloni pericolosi.

Fermento in panchina

Ieri mister Sciannimanico è apparso più nervoso del solito: allo stato d'animo del tecnico di Loseto hanno probabilmente contribuito la voglia di vincere una partita importante e il gol annullato in coda a Lucioni. Ai più la gestione tecnica della partita non è sembrata irreprensibile: resta da capire il perché del lungo e inutile riscaldamento di D'Allocco e il tardivo inserimento di Shiba, che con buona volontà ha cercato di scardinare la difesa di un Viareggio ordinato.

La partita di ieri lascia in dote anche una curiosa annotazione: quando Fabio Lucioni "sale" nelle aree avversarie nei finali di gara, spesso accade qualche episodio interessante: è accaduto ieri, con la rete annullata dall'arbitro Benassi su segnalazione dell'assistente Curatoli, avvenne alla nona giornata nel rocambolesco 3 a 3 interno contro la Cavese, pareggiata in extremis dai campani dopo l'uno-due firmato dallo stopper di Terni.

Dalla giornata di ieri resta comunque possibile ricavare due buone notizie: la sconfitta della Cavese, che resta fanalino di coda a quota 11, un punto in meno del Barletta, e il punticino rosicchiato a due dirette concorrenti per la salvezza come Andria e Foligno, ieri sconfitte rispettivamente da Benevento e Lucchese.
Al giro di boa mancano ora tre partite impegnative, che vedranno il Barletta impegnato a Gela, poi in casa contro la Virtus Lanciano e infine al "Flaminio" di Roma contro il temibile Atletico. Per quanto riguarda la trasferta di Gela, ricordiamo, come già scritto qualche giorno fa, che la vendita dei tagliandi validi per l'accesso al "Vincenzo Presti" di Gela sarà autorizzata solo ai residenti in Sicilia e ai possessori di "tessera del tifoso". "
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