Calcio
Calcio, il punto dopo Barletta-Cosenza
La squadra ha vinto e convinto
Barletta - martedì 5 ottobre 2010
La vittoria che tutti attendevano: quale definizione più calzante per il 2-0 rifilato domenica dai biancorossi al quotato Cosenza di mister Stringara, esonerato dopo la sconfitta (in arrivo Somma!).
La squadra di Sciannimanico , dopo la sconfitta contro la Ternana si è prontamente riscattata con una prestazione gagliarda davanti al suo pubblico, unendo quantità e qualità. Il risultato finale è un premio alla volontà messa in campo dal Barletta, e non ci sarebbe stato alcun appunto da fare se la gara fosse terminata con un risultato più "rotondo". Andiamo ad analizzare la prestazione del team biancorosso reparto per reparto, in una gara in cui Sciannimanico ha proposto un Barletta a trazione anteriore, nel modulo e negli uomini: il tecnico di Loseto ha vinto e convinto, come ha dimostrato l'ovazione riservatagli dal pubblico sugli spalti a fine gara.
Capitolo portiere
La partita ha consegnato a Sciannimanico un Dossena in progresso, reattivo nelle poche occasioni in cui è stato impegnato, in particolare sui tentativi di Essabr nel finale. L'estremo difensore scuola-Empoli ha dimostrato maggior sicurezza, dato dovuto anche alla prestazione attenta di Anselmi e Lucioni. Ora è necessario che sia impiegato con continuità, affinando l'intesa con il resto del reparto arretrato.
La parola alla difesa
Galeoto e Frezza sono parsi in ottime condizioni: il primo si è prodotto in diversi recuperi interessanti, dimostrando una condizione di forma quasi inaspettata per un 38enne restituito al calcio agonistico dopo 3 mesi. Frezza è stato attento in chiusura e costante in fase di spinta, costruendo un asse efficace con D'Allocco e Bellomo. I due centrali Anselmi e Lucioni hanno sfoderato la miglior prestazione stagionale, annullando due pezzi da novanta come Mazzeo e Biancolino. La coppia centrale è parsa più sicura, e meno preoccupata di "mettere una pezza" sulle imprecisioni dei terzini rispetto alle gare precedenti. E non può essere un caso…
Una mediana rinnovata
Rispetto alla formazione-tipo, vi era l'assenza di Agnelli. Menicozzo davanti alla difesa è stata la mossa che ha sparigliato le attese tra gli addetti ai lavori: i più si aspettavano Rajcic in quel ruolo, ma Sciannimanico ha preferito l'ex Pavia, più dinamico e "cattivo" in fase di interdizione. Il croato si è invece rivelato tra i migliori in campo, con un assist zuccherato per la seconda rete di Bellomo, nonostante giocasse nell'inedito ruolo di interno destro, lui che è un mancino naturale. D'Allocco ha brillato nella prima frazione, dando equilibrio e idee alle discese di Frezza e Bellomo; naturale il suo calo fisico nella ripresa, dopo un mese di assenza dalla formazione titolare. Guerri, subentrato a Rajcic, è parso in ripresa, dando geometria e corsa nel finale. Una soluzione da riprovare, che suggerirebbe un accantonamento di Agnelli, parso in ritardo di condizione e poco tranquillo nelle ultime esibizioni.
Attacco, cuore e fantasia
Nicola Bellomo: è stato lui il "man of the match", non solo per le due bellissime realizzazioni, quanto per il continuo movimento che ha disorientato l'asse difensivo cosentino. Il ragazzo ha duettato spesso e volentieri con un volitivo Margiotta, trasformando in diverse azioni il 4-3-3 di partenza in un 4-3-1-2. Modulo nel quale, a sorpresa, ha trovato spazio Infantino, assente dalla formazione titolare dalla sconfitta interna con la Juve Stabia. La punta di Tolve si è sacrificata in un ruolo non suo, largo a destra, tenendo basso Giacomini finchè ha avuto benzina in corpo. Gli è subentrato un Simoncelli che appare ancora lontano dai livelli raggiunti nella scorsa stagione.
Un plauso va a Max Margiotta, ancora a secco su azione ma determinante nel lavoro di sponda e nel far salire la squadra. Ha tenuto impegnata per 90 minuti la coppia centrale calabrese, sfiorando il gol con una perla di rara bellezza nel finale. Dato statistico interessante, i 7 angoli conquistati e le 12 conclusioni messe insieme dall'attacco biancorosso verso la porta calabrese. Segno di una pressione costante ed efficace.
La strada tracciata sembra essere quella giusta: ora che il blocco psicologico della prima vittoria è stato abbattuto, bisogna massimizzare le prossime due gare, la trasferta di Siracusa e la sfida contro la Cavese al "Puttilli": d'obbligo fare risultato prima dei due derby in trasferta contro Taranto e Andria.
La squadra di Sciannimanico , dopo la sconfitta contro la Ternana si è prontamente riscattata con una prestazione gagliarda davanti al suo pubblico, unendo quantità e qualità. Il risultato finale è un premio alla volontà messa in campo dal Barletta, e non ci sarebbe stato alcun appunto da fare se la gara fosse terminata con un risultato più "rotondo". Andiamo ad analizzare la prestazione del team biancorosso reparto per reparto, in una gara in cui Sciannimanico ha proposto un Barletta a trazione anteriore, nel modulo e negli uomini: il tecnico di Loseto ha vinto e convinto, come ha dimostrato l'ovazione riservatagli dal pubblico sugli spalti a fine gara.
Capitolo portiere
La partita ha consegnato a Sciannimanico un Dossena in progresso, reattivo nelle poche occasioni in cui è stato impegnato, in particolare sui tentativi di Essabr nel finale. L'estremo difensore scuola-Empoli ha dimostrato maggior sicurezza, dato dovuto anche alla prestazione attenta di Anselmi e Lucioni. Ora è necessario che sia impiegato con continuità, affinando l'intesa con il resto del reparto arretrato.
La parola alla difesa
Galeoto e Frezza sono parsi in ottime condizioni: il primo si è prodotto in diversi recuperi interessanti, dimostrando una condizione di forma quasi inaspettata per un 38enne restituito al calcio agonistico dopo 3 mesi. Frezza è stato attento in chiusura e costante in fase di spinta, costruendo un asse efficace con D'Allocco e Bellomo. I due centrali Anselmi e Lucioni hanno sfoderato la miglior prestazione stagionale, annullando due pezzi da novanta come Mazzeo e Biancolino. La coppia centrale è parsa più sicura, e meno preoccupata di "mettere una pezza" sulle imprecisioni dei terzini rispetto alle gare precedenti. E non può essere un caso…
Una mediana rinnovata
Rispetto alla formazione-tipo, vi era l'assenza di Agnelli. Menicozzo davanti alla difesa è stata la mossa che ha sparigliato le attese tra gli addetti ai lavori: i più si aspettavano Rajcic in quel ruolo, ma Sciannimanico ha preferito l'ex Pavia, più dinamico e "cattivo" in fase di interdizione. Il croato si è invece rivelato tra i migliori in campo, con un assist zuccherato per la seconda rete di Bellomo, nonostante giocasse nell'inedito ruolo di interno destro, lui che è un mancino naturale. D'Allocco ha brillato nella prima frazione, dando equilibrio e idee alle discese di Frezza e Bellomo; naturale il suo calo fisico nella ripresa, dopo un mese di assenza dalla formazione titolare. Guerri, subentrato a Rajcic, è parso in ripresa, dando geometria e corsa nel finale. Una soluzione da riprovare, che suggerirebbe un accantonamento di Agnelli, parso in ritardo di condizione e poco tranquillo nelle ultime esibizioni.
Attacco, cuore e fantasia
Nicola Bellomo: è stato lui il "man of the match", non solo per le due bellissime realizzazioni, quanto per il continuo movimento che ha disorientato l'asse difensivo cosentino. Il ragazzo ha duettato spesso e volentieri con un volitivo Margiotta, trasformando in diverse azioni il 4-3-3 di partenza in un 4-3-1-2. Modulo nel quale, a sorpresa, ha trovato spazio Infantino, assente dalla formazione titolare dalla sconfitta interna con la Juve Stabia. La punta di Tolve si è sacrificata in un ruolo non suo, largo a destra, tenendo basso Giacomini finchè ha avuto benzina in corpo. Gli è subentrato un Simoncelli che appare ancora lontano dai livelli raggiunti nella scorsa stagione.
Un plauso va a Max Margiotta, ancora a secco su azione ma determinante nel lavoro di sponda e nel far salire la squadra. Ha tenuto impegnata per 90 minuti la coppia centrale calabrese, sfiorando il gol con una perla di rara bellezza nel finale. Dato statistico interessante, i 7 angoli conquistati e le 12 conclusioni messe insieme dall'attacco biancorosso verso la porta calabrese. Segno di una pressione costante ed efficace.
La strada tracciata sembra essere quella giusta: ora che il blocco psicologico della prima vittoria è stato abbattuto, bisogna massimizzare le prossime due gare, la trasferta di Siracusa e la sfida contro la Cavese al "Puttilli": d'obbligo fare risultato prima dei due derby in trasferta contro Taranto e Andria.