Altri sport
Bolt vs Mennea, mezzo secondo di distanza in 33 anni a Mosca
Il fenomeno giamaicano chiude in 19''66 i 200 metri nella finale mondiale
Barletta - sabato 17 agosto 2013
21.41
Mezzo secondo: è questa la differenza tra Usain Bolt e Pietro Paolo Mennea nella sfida virtuale avente come sede Mosca e come spazio temporale oltre tre decenni. Questo pomeriggio il fenomeno giamaicano ha infatti conquistato il gradino più alto del podio nella finale dei 200 metri dei Mondiali di Mosca 2013, portando a casa il settimo oro in gare dei Mondiali, da Berlino 2009 ad oggi, siglando inoltre la quarta doppietta tra 100-200 metri dopo Pechino 2008, Berlino 2009 e Londra 2012. Bolt ha corso in 19''66, conducendo fin dall'inizio la gara e rallentando piuttosto vistosamente nei metri finali. Alle sue spalle medaglia di argento all'altro giamaicano Warren Weir (19''79), bronzo all'americano Curtis Mitchell (20''04).
All'incirca 33 anni fa, il 28 luglio 1980, l'intera città di Barletta e gran parte d'Italia erano invece in trepidante attesa per seguirlo e guidarlo alla ricerca di quello che sarebbe diventato un risultato storico, ottenuto contro un campione dell'epoca come Alan Wells. Parliamo della "Freccia del Sud" e del suo successo di Mosca, datato 28 luglio 1980. Pietro Mennea giunse a Mosca come favorito nella specialità, forte del record mondiale suggellato un anno prima, a Città del Messico, dove aveva corso i 200 in 19 e 72, e anche a causa del boicottaggio statunitense di quella edizione delle Olimpiadi: al netto delle precisazioni, la sua impresa significò in ogni caso il coronamento di una carriera dove, primo atleta nella storia, riesce a correre quattro finali olimpiche consecutive nei 200 metri piani (bronzo a Monaco 1972, quarto a Montreal 1976, oro a Mosca 1980 e settimo a Los Angeles 1984). A metà gara Mennea era sesto, dopo una pessima partenza. Wells eseguì invece una curva perfetta e si presentò ampiamente in testa sul rettilineo finale. Lì venne fuori il Mennea "nero dentro", come lo definiva Cassius Clay, che staccò la concorrenza e tagliò il nastro in 20''19.
Pietro Mennea ci ha lasciati lo scorso 21 marzo, portato via da una malattia, all'età di 60 anni. L'atletica era la sua vocazione, il terreno su cui aveva scelto di spremere sè stesso. Chissà come avrà ammirato, a 33 anni di distanza, da lassù, quel fenomenale giamaicano che continua a mietere vittorie con la sola arma della dedizione, arte della quale Mennea è stato maestro.
(Twitter: @GuerraLuca88)
All'incirca 33 anni fa, il 28 luglio 1980, l'intera città di Barletta e gran parte d'Italia erano invece in trepidante attesa per seguirlo e guidarlo alla ricerca di quello che sarebbe diventato un risultato storico, ottenuto contro un campione dell'epoca come Alan Wells. Parliamo della "Freccia del Sud" e del suo successo di Mosca, datato 28 luglio 1980. Pietro Mennea giunse a Mosca come favorito nella specialità, forte del record mondiale suggellato un anno prima, a Città del Messico, dove aveva corso i 200 in 19 e 72, e anche a causa del boicottaggio statunitense di quella edizione delle Olimpiadi: al netto delle precisazioni, la sua impresa significò in ogni caso il coronamento di una carriera dove, primo atleta nella storia, riesce a correre quattro finali olimpiche consecutive nei 200 metri piani (bronzo a Monaco 1972, quarto a Montreal 1976, oro a Mosca 1980 e settimo a Los Angeles 1984). A metà gara Mennea era sesto, dopo una pessima partenza. Wells eseguì invece una curva perfetta e si presentò ampiamente in testa sul rettilineo finale. Lì venne fuori il Mennea "nero dentro", come lo definiva Cassius Clay, che staccò la concorrenza e tagliò il nastro in 20''19.
Pietro Mennea ci ha lasciati lo scorso 21 marzo, portato via da una malattia, all'età di 60 anni. L'atletica era la sua vocazione, il terreno su cui aveva scelto di spremere sè stesso. Chissà come avrà ammirato, a 33 anni di distanza, da lassù, quel fenomenale giamaicano che continua a mietere vittorie con la sola arma della dedizione, arte della quale Mennea è stato maestro.
(Twitter: @GuerraLuca88)