La curva del Barletta dice
La curva del Barletta dice "no" a Di Cosola
Calcio

Barletta-Viareggio visto dalla curva: prospettive diverse in salsa biancorossa

Ancora una sconfitta per i biancorossi

Alla vigilia della sfida contro il Viareggio nessuno si sarebbe aspettato una sconfitta. Gli uomini guidati da mister Lucarelli avevano una rosa giovane, erano fermi in classifica a 7 punti ( frutto dei 7 pareggi raccolti in precedenza, ndr) e, cosa molto importante, sembravano essere all'altezza del biancorossi. Come ben sappiamo, le partite si vincono sul campo e alla fine dei 90 minuti giocati è arrivata la sorpresa: le "zebre" con irrisoria facilità hanno portato a casa i 3 punti grazie alle reti di Ighli Vannucchi e Marco Rosafio, talentino classe '94 giunto in prestito dal Lecce. Barletta terzultimo a quota 7 con un futuro tutt'altro che roseo, diviso a metà tra nuove voci, "sondaggi" societari e un presente grigio.

Per 90 minuti la curva nord ha garantito ai giocatori in campo il proprio supporto anche dopo il 2 a 0 ospite, aspettando il termine della gara per "contestare" e chiedere maggiore impegno sul rettangolo da gioco. Non sono mancati i soliti cori di protesta verso il DG Gabriele Martino, reo di avere costruito una squadra improponibile e assolutamente non all'altezza per la Prima Divisione. Metà del secondo tempo, punteggio già sullo 0-2 in favore dei toscani, avanti sui padroni di casa, ingrigiti nelle giocate e nell'animo per l'occasione: nel silenzio del "Puttilli" spunta uno striscione nel cuore della curva. "Meglio l'eccellenza che Di Cosola in dirigenza". Chiaro il riferimento a Pasquale Di Cosola, imprenditore barlettano 43enne figlio del più noto Francesco che tra gli anni '80 e l'alba degli anni '90 ha detenuto la presidenza del Barletta Calcio, che in tempi recenti aveva rivelato il suo interesse per il sodalizio di via Vittorio Veneto. I tifosi non volevano in alcun modo addossare le colpe di questa annata a Di Cosola Jr., ma far capire al diretto interessato che la sua presenza in veste di presidente non è particolarmente gradita. Non siamo a conoscenza della vera realtà dei fatti, però è giusto chiedersi come mai i tentativi di acquisto per Andria, Sambenedettese, Chieti e Martina non sono andati a buon fine? Al momento la sua figura sembra nascondere un alone di mistero. Qualora dovesse presentare una vera cordata, un vero progetto e garantire al presidente Tatò le giuste rassicurazioni, saremo ben felici di accoglierlo nella nostra "famiglia. In ogni caso fino ad allora i dubbi sono più che leciti.

Per un attimo vorrei togliere gli abiti da redattore e vestire quelli da tifoso, visto che anch'io come voi soffro per 90 minuti su quei gradoni. La stagione è partita male, non vinciamo, non riusciamo ad esprimere un gioco propositivo, siamo momentaneamente senza presidente e chi più ne ha più ne metta. Cosa ci spinge a non disertare le gare casalinghe e addirittura a riempire in maniera parziale le curve degli altri stadi? Non sono mai giunto ad una vera conclusione, forse la verità è che siamo unici.
(Twitter: @Massi_dipa)
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