Giuseppe Perpignano, presidente del Barletta Calcio
Giuseppe Perpignano, presidente del Barletta Calcio
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Barletta-Perpignano, fiducia a tempo dalla piazza

Dalla conferenza del presidente biancorosso spiegazioni e una data sul calendario: il 16 febbraio

Doveva essere il giorno della verità, della chiarezza e della trasparenza. E' risultata la conferenza di una "fiducia" virtuale prorogata dalla piazza nei confronti del presidente del Barletta Calcio Giuseppe Perpignano fino al 16 febbraio, data in cui il club biancorosso sarà chiamato a provvedere al saldo di contributi del bimestre settembre-ottobre, stipendi e contributi del bimestre novembre-dicembre, con annessa "minaccia" di un punto in meno in classifica per ogni scadenza non rispettata. L'anno nuovo ha portato in casa biancorossa, a fronte di una graduatoria in linea con quelli che erano i programmi di inizio stagione, un mare di incertezze su presente e futuro societario.

"La penalizzazione? L'ho voluta io"
In una sala stampa gremita di giornalisti, esponenti del tifo organizzato e rappresentanti del Barletta Club "I Biancorossi", il numero uno di via Vittorio Veneto è stato chiamato a rispondere, in un dibattito dai toni spesso accesi, alle tante incertezze denunciate con il tardivo pagamento degli stipendi di ottobre, "garanzia" amara di due punti di penalizzazione sul groppone biancorosso: e proprio questa resta la pietra dello scandalo. «Io ho pagato gli stipendi, io ho compreso le esigenze di ognuno e ho adempiuto ai miei doveri. Ribadisco che ho preso i due punti volontariamente per trarre benefici, benefici per il Barletta. Capisco che è una brutta figura, ma può valerne la pena ci sono in ballo diverse migliaia di euro» ha spiegato un deciso Perpignano, facendo riferimento a un non ancora chiaro («Lo spiegherà quando avrò tutte le carte») credito di 240mila euro che il club avrebbe dovuto riscuotere in Lega il 10 dicembre, tramutato al momento del saldo in soli 40mila euro. Una scelta, dunque, non una necessità, quella di non pagare gli stipendi dei calciatori. «Aggiungo che l'importante è salvarci-ha rincarato Perpignano-a 40 meno 2 punti o a 40 effettivi l'importante è il risultato». Resta nell'aria una domanda: perchè non pagare e prendere due punti di penalità-pesanti nella lotta per la salvezza-anzichè pagare e poi rifarsi in sede di controlli? La domanda vien da sè, l'attualità resta di per sè paradossale, come la disarmante faciloneria con la quale la macchia-penalità è stata derubricata dal presidente biancorosso.

L'acquisizione estiva e quei 250mila euro
«Ho versato 250 mila euro, ho gli atti e posso dimostrarlo». Tra le frasi del presidente biancorosso nei 50 minuti di colloquio con la piazza, una delle più interessanti resta questa: rappresenta difatti una novità, considerato che fino a ieri era invece noto a tutti che il Barletta era costato zero euro nella sua acquisizione, come spesso spiegato e ribadito dall'ex proprietario Roberto Tatò: in realtà è lecito supporre che la quota versata ammonti alla cifra che sarebbe rientrata dopo l'acquisto dalla somma per la convenzione del "Puttilli" e dai rientranti contributi per il minutaggio risalenti alla scorsa stagione. A chi avanzava incertezze e dubbi sulla sua permanenza all'ombra di Eraclio, Perpignano ha ribadito di aver tirato fuori in estate 850mila euro per iscrivere il club al campionato di Lega Pro, aggiungendo di aver venduto il Rapallo Bogliasco, altro club di cui era proprietario in serie D, per dedicarsi anima e corpo alle sorti biancorosse. I fatti raccontano d'altra parte di un Floriano ceduto al Pisa per "pagare gli stipendi di novembre"-frase prima pronunciata e poi ritrattata dal numero uno di via Vittorio Veneto, asserendo come sia stata la voglia dell'attaccante 28enne di mirare in alto a decretarne il trasferimento-e di uno spogliatoio che non può non aver risentito dei torcicolli societari dell'ultimo mese. Incalzato sulla reale mancanza di necessità di allargare la base economica della società, magari aprendo a nuovi investitori-ad oggi, bene ricordarlo, non ve ne sono di manifesti-Perpignano ha ostentato tranquillità, lasciando intuire di poter andare avanti con le proprie forze.

Una garanzia ad interim
Progetto triennale, obiettivi di salvezza tranquilla, valorizzazione dei calciatori di punta della rosa: in estate il futuro biancorosso si dipingeva di queste tinte, ben distanti dal panorama che oggi osserviamo. Oggi raccontiamo di un panorama che non definire "preoccupante" sarebbe ingiusto a fronte della realtà a cui tifosi e ambiente assistono. "Posso garantire che siamo un club sano, non venderemo altri titolari e arriverà un sostituto di Floriano. Non avremo più altre penalità" la garanzia di Perpignano: le parole nel calcio pesano come pietre, questo si sa. E allora in via Vittorio Veneto la prossima scadenza da fissare è chiara: il 16 febbraio. Ma prima ci sarà da affrontare un calciomercato, in cui non sono da escludere altri movimenti, laddove in entrata servirebbe come il pane gente affidabile nel reparto avanzato, che ha perso-sempre meglio ricordarlo-il calciatore che in mezza stagione aveva messo a segno la metà delle reti biancorosse.

Il futuro: tra campo, mercato e scadenze
Appunto, il calciomercato: gennaio è il mese deputato alle trattative, alle quali il Barletta arriva con quattro punti di vantaggio (in attesa della penalizzazione) sulla zona-playout, ma senza il suo cannoniere-principe. Come potranno agire il ds Rizzieri e il dt Delvecchio? Si suppone attraverso prestiti e scambi, ma senza esborsi economici. Guai però a sottovalutare la perdita dell'attaccante ex-Mantova, in un inesorabile tentativo di bilanciare uscite economiche e entrate tecniche: all'Epifania arriva l'Ischia Isolaverde, in uno scontro-salvezza interno che è vietato sbagliare. Nel prossimo mese e mezzo, è evidente, conosceremo il futuro biancorosso, in classifica e nelle stanze dei bottoni. La prima conferenza stampa del 2015 si è chiusa con una serie di rassicurazioni e promesse. Il prossimo appuntamento è già dietro l'angolo, distante meno di un mese e mezzo: non resta che dare fiducia ad interim alle parole del presidente Perpignano, attendendo che le scadenze siano rispettate e le contraddizioni ascoltate e viste siano cancellate. Nella nefasta ipotesi contraria, a perdere sarebbero tutti, chi ci mette i soldi, chi ci mette la passione e chi ha il compito di raccontarle. E perderebbe l'intera Barletta. Che ieri nei suoi rappresentanti non é apparsa proprio convinta appieno al termine della conferenza.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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