Calcio
Barletta, la voce della dirigenza: intervista a Francesco Sfrecola
Le parole del Presidente onorario biancorosso
Barletta - sabato 7 maggio 2011
Da ormai un lustro i nomi dell'Avvocato Francesco Sfrecola e del Barletta Calcio rappresentano un connubio vincente: il Presidente onorario del Barletta Calcio, in seno alla società biancorossa dall'inverno del 2006 e Presidente in carica fino al settembre 2010, quando gli è subentrato Roberto Tatò, ha nel proprio palmarès due promozioni (in Seconda e in Prima Divisione) e rappresenta uno dei volti di punta dell'ambizioso progetto che il sodalizio di via Vittorio Veneto sta mettendo in atto. Il Presidente onorario ha accolto la troupe di Barlettalife nel suo studio, concedendoci una interessante intervista: questione-stadio, progetti futuri e un bilancio della stagione che sta volgendo al termine, questi alcuni dei temi trattati nella conversazione con Sfrecola:
1)Presidente Sfrecola, partiamo dal "campo". Quanto avrebbe scommesso su un Barletta quasi salvo a 180' dal termine nel mese di gennaio?
«Era una scommessa difficilissima, se avessi puntato qualcosa su questo risultato ci avrei guadagnato molto. Probabilmente quasi nessuno ci avrebbe quotato in questa posizione a due turni dalla fine. E' stato un mezzo miracolo di cui, come società, siamo tutti davvero orgogliosi».
2)Dal campo inteso in senso metaforico al terreno di gioco del "Puttilli". Sui blog e sui forum visitati dai tifosi biancorossi, impazza la questione-stadio. Qual è la vostra posizione in merito?
«Personalmente condivido la posizione del presidente Tatò e di tutta la società. Noi non pretendiamo, ma come utenti e fruitori del "Puttilli" abbiamo il diritto di giocare su un vero e proprio campo di calcio. Il nostro non è uno stadio tantomeno un campo di calcio, un prato dove si gioca a calcio, ma un impianto dove i tifosi sono penalizzati oltremodo, e con essi anche la società, nei propri investimenti e nelle proprie prospettive future. Io mi auguro che chiunque adesso arriverà alla guida di questa città, ma questo è un appello bipartisan, debba attivarsi affinchè questa città abbia finalmente uno stadio degno del nome della città di Barletta».
3)Credete che lo stadio "di proprietà" possa rappresentare l'unico marketing futuribile per le società di calcio in ambito professionistico?
«Io credo che Inghilterra, Germania e Francia rappresentino un esempio di come lo stadio sia un veicolo di marketing, per "fare soldi" come si dice in gergo, perché una società di calcio, in particolare a questi livelli, non genera profitti, quindi in questo momento possono portare un'iniezione di liquidità per una squadra di calcio poiché, a meno che non si riesca a creare un vivaio che porti soldi attraverso le plusvalenze create dalla vendita dei calciatori».
4)Spesso a Barletta è stato criticato lo stesso manto erboso. Crede che possa aver penalizzato il gioco della formazione biancorossa, dotata di diversi elementi di elevate qualità tecniche?
«Sinceramente negli ultimi tempi i vari interventi fatti hanno apportato dei miglioramenti; anche noi come società abbiamo compiuto un esborso importante per contribuire a questi interventi. E non trovo giusto che ciò avvenga, in quanto non siamo proprietari dello stadio "Cosimo Puttilli"».
5)Uno dei crucci della tifoseria biancorossa in questa stagione è stato il carente impianto di illuminazione, il che ha impedito in questo campionato al Barletta di essere protagonista di posticipi serali sul terreno di casa. A che punto sono i lavori di rifacimento dell'impianto?
«Sono partiti da pochi giorni, credo che avremo novità per l'inizio del prossimo campionato. In effetti nell'unico posticipo disputato nel torneo, a Benevento, abbiamo offerto la nostra migliore prestazione stagionale, quindi magari giocando spesso di sera avremmo dei risultati migliori, anche grazie all'atmosfera più bella (sorride, ndr)».
6)Crede che Barletta avrebbe bisogno di un nuovo stadio o sarà sufficiente il restyling del "Puttilli"?
« Purtroppo, e lo dico con amarezza, credo che non vedrò mai il nuovo stadio. E' un discorso molto complicato da affrontare: il restyling dello stadio attuale andrebbe fatto con cognizione di causa e con idee brillanti, onde evitare uno spreco di denaro pubblico che non serve a nessuno. Bisognerebbe ristrutturare per avvicinare le tribune per gli spettatori al terreno di gioco, come avviene in altri modelli come quello inglese».
7)In merito ai lavori di restyling del "Puttilli", quando crede che saranno completati i lavori di adeguamento della ricettività nell'impianto?
« Con i lavori pubblici siamo sempre davanti a un punto interrogativo in merito ai tempi di conclusione dei lavori, non posso che augurarmi che chiunque arrivi alla guida del Comune di Barletta dopo le Amministrative possa dare subito il via a queste opere, in modo che si possa vedere subito qualcosa».
8)Cosa farete nel caso in cui l'Amministrazione comunale, qualunque sia quella che sarà designata dalle prossime Elezioni, non rispetti malauguratamente quanto promesso?
« Le contromisure sono sempre drastiche: il presidente Tatò, con il mio appoggio e quello di Gianni Attimonelli, si è espresso in tal senso spiegando che ovviamente la società Barletta Calcio non può realizzare programmi validi senza avere la certezza di uno stadio a misura delle nostre ambizioni. Ovviamente questo condiziona altri fattori, come lo svolgimento della campagna acquisti e dei programmi per un eventuale salto di categoria, obiettivo che il presidente Tatò ha già spiegato di voler raggiungere nel futuro».
9)Cosa ne pensa di tutti quei candidati consiglieri comunali che si affacciano solo ora allo stadio, mentre in precedenza avevano dimostrato scarso o nullo interesse verso il Barletta Calcio?
« Sicuramente si tratta di una scandalosa strumentalizzazione a fini politici che io ho sempre condannato; non trovo giusto che lo stadio o il Barletta Calcio attirino l'interesse di queste persone solo nel periodo elettorale. Io sono nel Barletta da quasi cinque anni e devo dire che mai come in questo momento vedo candidati al Consiglio Comunale che sembrano avere tanto a cuore le sorti della nostra squadra, mentre in realtà potrei contare sulle dita di una mano quelli che ho visto sempre, anche prima della campagna elettorale, allo stadio a sostenere il Barletta Calcio».
10)Ritiene che il supporto dei tifosi nella querelle-stadio sia valido e possa servire allo scopo? Che idea si è fatto dell'iniziativa popolare "6x3 per dirgliene 4"?
«Io sono contento del fatto che i tifosi appoggino la società sempre nei limiti della correttezza e manifestando con toni civili senza trascendere. In questo la nostra tifoseria è stata encomiabile come sempre; si dimostrano attaccati alla società e alla risoluzione della questione-stadio».
11)Torniamo al calcio giocato. Quale voto darebbe al campionato della squadra?
«Sommando la prima parte con la seconda, darei un sette abbondante al nostro cammino nel campionato di Prima Divisione».
12)Qual è stato, a suo parere, il momento di svolta nella stagione del Barletta?
«La svolta secondo me è arrivata nel mercato di gennaio. L'arrivo di Innocenti in particolare ha offerto un valore aggiunto alla nostra rosa, Riccardo è un calciatore eccezionale che segna con continuità, il suo arrivo ha sicuramente dato una scossa all'ambiente. Prendere un bomber di razza come lui è stato il segnale dato dalla società per far capire la voglia di investire che c'era e c'è tuttora».
13)Oltre a Innocenti, ci sono stati dei calciatori che le hanno dato grandi soddisfazioni in questa stagione?
«Indicherei Bellomo, che è stato una gradita sorpresa: sapevamo delle sue grandi qualità tecniche, ma non immaginavamo che si sarebbe ambientato e inserito così in fretta, offrendo prestazioni di alto livello. Anche Simone Guerri sta disputando un gran campionato, anche se su di lui avevamo grandi attese viste le valide credenziali con le quali è arrivato a Barletta. Il terzo nome che faccio è Lucioni, che ha offerto ottime prestazioni in questo torneo, ed è uno degli uomini-spogliatoio».
14)Domanda "cattivella": c'è stato invece qualche calciatore che l'ha delusa particolarmente?
«Non voglio dare giudizi negativi su nessuno, perché anche chi ha giocato pochissimo ha saputo offrire il proprio contributo al gruppo e allo spogliatoio, rivelandosi come delle persone mature capaci di aiutare i titolari nel momento della risalita».
15)Avete qualche rimpianto in sede di calciomercato?
«Alla fine si dice che gli assenti hanno sempre ragione, ma credo proprio che i giocatori che abbiamo acquistato siano di ottimo valore e abbiano rappresentato investimenti mirati con buoni risultati. Quindi posso dire con sicurezza che non abbiamo rimpianti».
16)Chiudiamo con un bilancio dei suoi quattro anni e mezzo in seno al Barletta, prima come presidente poi da settembre 2010 come presidente onorario.
«Il bilancio è altamente positivo: ci sono state due promozioni, sebbene non sul campo, ma abbiamo comunque riportato il Barletta Calcio in una categoria nella quale mancava da 15 anni, il che rappresenta una soddisfazione enorme se pensiamo che eravamo partiti dalla serie D».
17)Il ricordo più bello di questo percorso?
«Il 14 agosto 2008, quando siamo stati ripescati in Seconda Divisione, perché finalmente il Barletta tornava in un torneo professionistico. Ricordo con particolare piacere anche il gol di Infantino al 96' nel 2-2 della scorsa stagione a Brindisi: è un momento che non cancellerò mai dalla mia mente, e come me penso anche tanti tifosi del Barletta ».
18)E il ricordo più brutto, il momento che vorrebbe cancellare?
«Posso dire la partita persa contro il Pomigliano in serie D nel 2008: in quel momento ci è crollato, sportivamente parlando, il mondo addosso, perché subimmo il sorpasso dell'Aversa Normanna. Un ricordo brutto dal punto di vista umano risale al 4 maggio 2008, quando in occasione della partita interna contro l'Ischia persero la vita i nostri tifosi Mino e Giacomo, un ricordo che resta impresso nella mente della società e nei cuori della tifoseria».
19)Tra quanti anni i tifosi potranno vedere un Barletta in serie B?
«Ovviamente io mi augurerei di ottenere la promozione nella prossima stagione, ma il calcio non è una scienza esatta. E' necessario che tutte le tessere vadano al proprio posto, però posso assicurare che il presidente Tatò e il resto della dirigenza hanno programmi molto ambiziosi, e speriamo di realizzarli a breve».
20)Siamo giunti al termine della nostra intervista. Vuole fare un appello ai tifosi biancorossi per le ultime 2 gare di campionato?
« Dapprima colgo l'occasione per ricordare che il Barletta è un grande gruppo, di cui il sottoscritto, il presidente Tatò e Gianni Attimonelli sono solo la punta dell'iceberg, dietro c'è un team di cui fanno parte tutti i membri dello staff, ed è doveroso rendere un tributo anche a loro. Rinnovo alla tifoseria il solito appello di continuare a sostenere la squadra, stando uniti, e di riempire lo stadio nell'ultima partita interna contro l'Atletico Roma, sperando di festeggiare in quel giorno la meritata salvezza tutti insieme».
E noi di Barlettalife ci associamo a questo augurio.
1)Presidente Sfrecola, partiamo dal "campo". Quanto avrebbe scommesso su un Barletta quasi salvo a 180' dal termine nel mese di gennaio?
«Era una scommessa difficilissima, se avessi puntato qualcosa su questo risultato ci avrei guadagnato molto. Probabilmente quasi nessuno ci avrebbe quotato in questa posizione a due turni dalla fine. E' stato un mezzo miracolo di cui, come società, siamo tutti davvero orgogliosi».
2)Dal campo inteso in senso metaforico al terreno di gioco del "Puttilli". Sui blog e sui forum visitati dai tifosi biancorossi, impazza la questione-stadio. Qual è la vostra posizione in merito?
«Personalmente condivido la posizione del presidente Tatò e di tutta la società. Noi non pretendiamo, ma come utenti e fruitori del "Puttilli" abbiamo il diritto di giocare su un vero e proprio campo di calcio. Il nostro non è uno stadio tantomeno un campo di calcio, un prato dove si gioca a calcio, ma un impianto dove i tifosi sono penalizzati oltremodo, e con essi anche la società, nei propri investimenti e nelle proprie prospettive future. Io mi auguro che chiunque adesso arriverà alla guida di questa città, ma questo è un appello bipartisan, debba attivarsi affinchè questa città abbia finalmente uno stadio degno del nome della città di Barletta».
3)Credete che lo stadio "di proprietà" possa rappresentare l'unico marketing futuribile per le società di calcio in ambito professionistico?
«Io credo che Inghilterra, Germania e Francia rappresentino un esempio di come lo stadio sia un veicolo di marketing, per "fare soldi" come si dice in gergo, perché una società di calcio, in particolare a questi livelli, non genera profitti, quindi in questo momento possono portare un'iniezione di liquidità per una squadra di calcio poiché, a meno che non si riesca a creare un vivaio che porti soldi attraverso le plusvalenze create dalla vendita dei calciatori».
4)Spesso a Barletta è stato criticato lo stesso manto erboso. Crede che possa aver penalizzato il gioco della formazione biancorossa, dotata di diversi elementi di elevate qualità tecniche?
«Sinceramente negli ultimi tempi i vari interventi fatti hanno apportato dei miglioramenti; anche noi come società abbiamo compiuto un esborso importante per contribuire a questi interventi. E non trovo giusto che ciò avvenga, in quanto non siamo proprietari dello stadio "Cosimo Puttilli"».
5)Uno dei crucci della tifoseria biancorossa in questa stagione è stato il carente impianto di illuminazione, il che ha impedito in questo campionato al Barletta di essere protagonista di posticipi serali sul terreno di casa. A che punto sono i lavori di rifacimento dell'impianto?
«Sono partiti da pochi giorni, credo che avremo novità per l'inizio del prossimo campionato. In effetti nell'unico posticipo disputato nel torneo, a Benevento, abbiamo offerto la nostra migliore prestazione stagionale, quindi magari giocando spesso di sera avremmo dei risultati migliori, anche grazie all'atmosfera più bella (sorride, ndr)».
6)Crede che Barletta avrebbe bisogno di un nuovo stadio o sarà sufficiente il restyling del "Puttilli"?
« Purtroppo, e lo dico con amarezza, credo che non vedrò mai il nuovo stadio. E' un discorso molto complicato da affrontare: il restyling dello stadio attuale andrebbe fatto con cognizione di causa e con idee brillanti, onde evitare uno spreco di denaro pubblico che non serve a nessuno. Bisognerebbe ristrutturare per avvicinare le tribune per gli spettatori al terreno di gioco, come avviene in altri modelli come quello inglese».
7)In merito ai lavori di restyling del "Puttilli", quando crede che saranno completati i lavori di adeguamento della ricettività nell'impianto?
« Con i lavori pubblici siamo sempre davanti a un punto interrogativo in merito ai tempi di conclusione dei lavori, non posso che augurarmi che chiunque arrivi alla guida del Comune di Barletta dopo le Amministrative possa dare subito il via a queste opere, in modo che si possa vedere subito qualcosa».
8)Cosa farete nel caso in cui l'Amministrazione comunale, qualunque sia quella che sarà designata dalle prossime Elezioni, non rispetti malauguratamente quanto promesso?
« Le contromisure sono sempre drastiche: il presidente Tatò, con il mio appoggio e quello di Gianni Attimonelli, si è espresso in tal senso spiegando che ovviamente la società Barletta Calcio non può realizzare programmi validi senza avere la certezza di uno stadio a misura delle nostre ambizioni. Ovviamente questo condiziona altri fattori, come lo svolgimento della campagna acquisti e dei programmi per un eventuale salto di categoria, obiettivo che il presidente Tatò ha già spiegato di voler raggiungere nel futuro».
9)Cosa ne pensa di tutti quei candidati consiglieri comunali che si affacciano solo ora allo stadio, mentre in precedenza avevano dimostrato scarso o nullo interesse verso il Barletta Calcio?
« Sicuramente si tratta di una scandalosa strumentalizzazione a fini politici che io ho sempre condannato; non trovo giusto che lo stadio o il Barletta Calcio attirino l'interesse di queste persone solo nel periodo elettorale. Io sono nel Barletta da quasi cinque anni e devo dire che mai come in questo momento vedo candidati al Consiglio Comunale che sembrano avere tanto a cuore le sorti della nostra squadra, mentre in realtà potrei contare sulle dita di una mano quelli che ho visto sempre, anche prima della campagna elettorale, allo stadio a sostenere il Barletta Calcio».
10)Ritiene che il supporto dei tifosi nella querelle-stadio sia valido e possa servire allo scopo? Che idea si è fatto dell'iniziativa popolare "6x3 per dirgliene 4"?
«Io sono contento del fatto che i tifosi appoggino la società sempre nei limiti della correttezza e manifestando con toni civili senza trascendere. In questo la nostra tifoseria è stata encomiabile come sempre; si dimostrano attaccati alla società e alla risoluzione della questione-stadio».
11)Torniamo al calcio giocato. Quale voto darebbe al campionato della squadra?
«Sommando la prima parte con la seconda, darei un sette abbondante al nostro cammino nel campionato di Prima Divisione».
12)Qual è stato, a suo parere, il momento di svolta nella stagione del Barletta?
«La svolta secondo me è arrivata nel mercato di gennaio. L'arrivo di Innocenti in particolare ha offerto un valore aggiunto alla nostra rosa, Riccardo è un calciatore eccezionale che segna con continuità, il suo arrivo ha sicuramente dato una scossa all'ambiente. Prendere un bomber di razza come lui è stato il segnale dato dalla società per far capire la voglia di investire che c'era e c'è tuttora».
13)Oltre a Innocenti, ci sono stati dei calciatori che le hanno dato grandi soddisfazioni in questa stagione?
«Indicherei Bellomo, che è stato una gradita sorpresa: sapevamo delle sue grandi qualità tecniche, ma non immaginavamo che si sarebbe ambientato e inserito così in fretta, offrendo prestazioni di alto livello. Anche Simone Guerri sta disputando un gran campionato, anche se su di lui avevamo grandi attese viste le valide credenziali con le quali è arrivato a Barletta. Il terzo nome che faccio è Lucioni, che ha offerto ottime prestazioni in questo torneo, ed è uno degli uomini-spogliatoio».
14)Domanda "cattivella": c'è stato invece qualche calciatore che l'ha delusa particolarmente?
«Non voglio dare giudizi negativi su nessuno, perché anche chi ha giocato pochissimo ha saputo offrire il proprio contributo al gruppo e allo spogliatoio, rivelandosi come delle persone mature capaci di aiutare i titolari nel momento della risalita».
15)Avete qualche rimpianto in sede di calciomercato?
«Alla fine si dice che gli assenti hanno sempre ragione, ma credo proprio che i giocatori che abbiamo acquistato siano di ottimo valore e abbiano rappresentato investimenti mirati con buoni risultati. Quindi posso dire con sicurezza che non abbiamo rimpianti».
16)Chiudiamo con un bilancio dei suoi quattro anni e mezzo in seno al Barletta, prima come presidente poi da settembre 2010 come presidente onorario.
«Il bilancio è altamente positivo: ci sono state due promozioni, sebbene non sul campo, ma abbiamo comunque riportato il Barletta Calcio in una categoria nella quale mancava da 15 anni, il che rappresenta una soddisfazione enorme se pensiamo che eravamo partiti dalla serie D».
17)Il ricordo più bello di questo percorso?
«Il 14 agosto 2008, quando siamo stati ripescati in Seconda Divisione, perché finalmente il Barletta tornava in un torneo professionistico. Ricordo con particolare piacere anche il gol di Infantino al 96' nel 2-2 della scorsa stagione a Brindisi: è un momento che non cancellerò mai dalla mia mente, e come me penso anche tanti tifosi del Barletta ».
18)E il ricordo più brutto, il momento che vorrebbe cancellare?
«Posso dire la partita persa contro il Pomigliano in serie D nel 2008: in quel momento ci è crollato, sportivamente parlando, il mondo addosso, perché subimmo il sorpasso dell'Aversa Normanna. Un ricordo brutto dal punto di vista umano risale al 4 maggio 2008, quando in occasione della partita interna contro l'Ischia persero la vita i nostri tifosi Mino e Giacomo, un ricordo che resta impresso nella mente della società e nei cuori della tifoseria».
19)Tra quanti anni i tifosi potranno vedere un Barletta in serie B?
«Ovviamente io mi augurerei di ottenere la promozione nella prossima stagione, ma il calcio non è una scienza esatta. E' necessario che tutte le tessere vadano al proprio posto, però posso assicurare che il presidente Tatò e il resto della dirigenza hanno programmi molto ambiziosi, e speriamo di realizzarli a breve».
20)Siamo giunti al termine della nostra intervista. Vuole fare un appello ai tifosi biancorossi per le ultime 2 gare di campionato?
« Dapprima colgo l'occasione per ricordare che il Barletta è un grande gruppo, di cui il sottoscritto, il presidente Tatò e Gianni Attimonelli sono solo la punta dell'iceberg, dietro c'è un team di cui fanno parte tutti i membri dello staff, ed è doveroso rendere un tributo anche a loro. Rinnovo alla tifoseria il solito appello di continuare a sostenere la squadra, stando uniti, e di riempire lo stadio nell'ultima partita interna contro l'Atletico Roma, sperando di festeggiare in quel giorno la meritata salvezza tutti insieme».
E noi di Barlettalife ci associamo a questo augurio.