Calcio
Barletta, il punto dopo la beffa al "Degli Ulivi"
Come a Frosinone l'arbitro incide in modo decisivo ma riemergono i soliti limiti nel gioco
Barletta - lunedì 23 gennaio 2012
13.31
E' amaro, amarissimo il verdetto di ieri sera del Degli Ulivi. In quello che è stato probabilmente il derby più brutto dopo il ritorno al professionismo, in una sola serata riescono a concentrarsi molteplici fattori negativi che inevitabilmente indirizzano la squadra verso una sconfitta bruciante, che taglia le gambe non solo perché giunta all'ultimo minuto ma anche perché segna il primo vero solco tra i biancorossi e le due squadre siciliane (Siracusa e Trapani) ormai in fuga solitaria.
Frosinone bis
La sconfitta assume connotati ancora più beffardi se si considera che è maturata con dinamiche quasi del tutto identiche a quelle della gara con il Frosinone. Non ce ne vogliano gli amici andriesi ma per l'ennesima volta il Barletta esce sconfitto dal campo avverso più per meriti dell'arbitro che per quelli dell'avversario. La discutibilissima direzione dell'arbitro Borriello fa il paio con quella di Pairetto dello scorso 9 Gennaio. Le conseguenze sono praticamente le stesse e vedono l'assegnazione di un rigore ai limiti del rilevabile, proprio nel momento in cui i biancorossi sembravano spingere maggiormente alla ricerca del vantaggio, dopo un primo tempo decisamente soporifero. Rimane quantomeno curioso rilevare come uno degli arbitraggi più penalizzanti per il Barletta sia giunto proprio in casa di una delle squadre, a detta del suo presidente, più martoriate e tartassate da arbitri e Lega nel corso di questa stagione.
Lanci lunghi (?)
Ma non si possono ricondursi alla sola direzione arbitrale del sig. Borriello le cause di questa debacle. Ancora una volta la squadra rimette in mostra i limiti, a tratti imbarazzanti, che hanno caratterizzato il rendimento in trasferta degli ultimi mesi. La vittoria continua a mancare da oltre tre mesi e del resto con questo andazzo ci sembra difficile invertire tale tendenza. Una squadra poco fisica, brevilinea e costruita per il fraseggio palla a terra non può affidarsi ai lanci di lunghi di Mengoni che, per quanto impeccabile in fase di copertura, non può certo avere le redini della manovra a centrocampo. Non è affatto un caso che lo splendido gol di Franchini (ieri finalmente in palla) sia giunto su una delle poche azioni alla mano condotte sulla sinistra, con fraseggio stretto, sovrapposizione e cross dalla corsia di sinistra. Manca evidentemente la personalità necessaria per poter imporre il proprio ritmo e il proprio gioco o forse più semplicemente questa squadra non ha gli elementi necessari per riuscire ad affrontare determinate partite come quella di ieri, in cui l'avversario si chiude compatto in difesa per poi ripartire in velocità.
Mercato e silenzio stampa
A tal proposito manca tremendamente un giocatore che riesca a saltare l'uomo e a creare superiorità numerica a centrocampo. Manca e non poco il Rajcic dell'anno scorso e chissà che Tatò non ci abbia fatto più di un pensierino dopo aver visto il match del Degli Ulivi. E innegabile che questa squadra, se vuole ambire ai vertici della classifica, ha bisogno di almeno tre innesti mirati che possano permettere il salto di qualità necessario. Le priorità sono rappresentate da un terzino, un centrocampista di fantasia e un attaccante che possa andare a rimpiazzare uno tra i partenti Di Gennaro e Infantino. Dopo aver assistito alle ufficializzazioni di mezza Prima Divisione sarà arrivata la volta buona anche per il Barletta? Certo il silenzio stampa in tal senso non aiuta molto, anche se non dubitiamo che un eventuale acquisto possa essere ugualmente annunciato sui canali di comunicazione ufficiali della società. Facile intendere come la scelta di Tatò sia dettata dalle ultime direzioni arbitrali di cui sopra. Come giornalisti non possiamo accogliere positivamente la strategia della società, nella speranza che magari possa servire per far sentire la propria voce nelle sedi opportune. Intanto alle porte c'è il Lanciano, se non si tratta di "dentro-fuori" poco ci manca.
Marco Bruno
Frosinone bis
La sconfitta assume connotati ancora più beffardi se si considera che è maturata con dinamiche quasi del tutto identiche a quelle della gara con il Frosinone. Non ce ne vogliano gli amici andriesi ma per l'ennesima volta il Barletta esce sconfitto dal campo avverso più per meriti dell'arbitro che per quelli dell'avversario. La discutibilissima direzione dell'arbitro Borriello fa il paio con quella di Pairetto dello scorso 9 Gennaio. Le conseguenze sono praticamente le stesse e vedono l'assegnazione di un rigore ai limiti del rilevabile, proprio nel momento in cui i biancorossi sembravano spingere maggiormente alla ricerca del vantaggio, dopo un primo tempo decisamente soporifero. Rimane quantomeno curioso rilevare come uno degli arbitraggi più penalizzanti per il Barletta sia giunto proprio in casa di una delle squadre, a detta del suo presidente, più martoriate e tartassate da arbitri e Lega nel corso di questa stagione.
Lanci lunghi (?)
Ma non si possono ricondursi alla sola direzione arbitrale del sig. Borriello le cause di questa debacle. Ancora una volta la squadra rimette in mostra i limiti, a tratti imbarazzanti, che hanno caratterizzato il rendimento in trasferta degli ultimi mesi. La vittoria continua a mancare da oltre tre mesi e del resto con questo andazzo ci sembra difficile invertire tale tendenza. Una squadra poco fisica, brevilinea e costruita per il fraseggio palla a terra non può affidarsi ai lanci di lunghi di Mengoni che, per quanto impeccabile in fase di copertura, non può certo avere le redini della manovra a centrocampo. Non è affatto un caso che lo splendido gol di Franchini (ieri finalmente in palla) sia giunto su una delle poche azioni alla mano condotte sulla sinistra, con fraseggio stretto, sovrapposizione e cross dalla corsia di sinistra. Manca evidentemente la personalità necessaria per poter imporre il proprio ritmo e il proprio gioco o forse più semplicemente questa squadra non ha gli elementi necessari per riuscire ad affrontare determinate partite come quella di ieri, in cui l'avversario si chiude compatto in difesa per poi ripartire in velocità.
Mercato e silenzio stampa
A tal proposito manca tremendamente un giocatore che riesca a saltare l'uomo e a creare superiorità numerica a centrocampo. Manca e non poco il Rajcic dell'anno scorso e chissà che Tatò non ci abbia fatto più di un pensierino dopo aver visto il match del Degli Ulivi. E innegabile che questa squadra, se vuole ambire ai vertici della classifica, ha bisogno di almeno tre innesti mirati che possano permettere il salto di qualità necessario. Le priorità sono rappresentate da un terzino, un centrocampista di fantasia e un attaccante che possa andare a rimpiazzare uno tra i partenti Di Gennaro e Infantino. Dopo aver assistito alle ufficializzazioni di mezza Prima Divisione sarà arrivata la volta buona anche per il Barletta? Certo il silenzio stampa in tal senso non aiuta molto, anche se non dubitiamo che un eventuale acquisto possa essere ugualmente annunciato sui canali di comunicazione ufficiali della società. Facile intendere come la scelta di Tatò sia dettata dalle ultime direzioni arbitrali di cui sopra. Come giornalisti non possiamo accogliere positivamente la strategia della società, nella speranza che magari possa servire per far sentire la propria voce nelle sedi opportune. Intanto alle porte c'è il Lanciano, se non si tratta di "dentro-fuori" poco ci manca.
Marco Bruno