IMG JPG. <span>Foto Rovato Vertovese SSD</span>
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Calcio

Barletta: ecco il Rovato Vertovese

L'identikit dell’avversario dei biancorossi nella finale di Coppa Italia

Mentre in seno alla LND (Lega Nazionale Dilettanti) si è finalmente conclusa la deprimente tarantella, con la decisione di spostare a sabato 10 maggio ore 15:30 in quel di Teramo l'atto conclusivo di Coppa Italia Dilettanti, proviamo un po' a conoscere questo (o se preferite "questa") Rovato-Vertovese, ultimo ostacolo che ancora separa i biancorossi dal secondo triplete d'Eccellenza in tre anni.

Come evidente dalla denominazione, il Rovato-Vertovese nasce nell'estate del 2024 dalla fusione tra il Rovato, squadra con sede nell'omonima cittadina di poco più di 20mila abitanti in provincia di Brescia, e la Vertovese, compagine con sede in Vertova, un borgo di poco più di 4mila anime in provincia di Bergamo: due realtà distanti tra loro circa 45 chilometri. Per rendere l'idea, sarebbe come se una città come Canosa, unisse il proprio destino calcistico a quello del Real Siti o del Soccer Stornara: un qualcosa di quasi impensabile da queste parti, ma che in terra lombarda non rappresenta certo un inedito, con il caso più famoso rappresentato dall'Albinoleffe (nata dalla fusione tra Albinese e Leffe), squadra che per anni ha militato addirittura in Serie B.

Il Rovato-Vertovese - che grazie al successo del Barletta sul Giulianova nella semifinale di coppa ha ottenuto la promozione in Serie D, in quanto avversario in finale di una squadra già promossa - occupa attualmente il secondo posto nel girone C di Eccellenza lombarda, con 59 punti (sei in meno rispetto allo Scanzorosciate, ma con due partite da recuperare), frutto di 17 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte, con 47 gol fatti e 21 subiti.

Per quel che riguarda invece il percorso di coppa, nella fase regionale il Rovato-Vertovese si è via via sbarazzato, tra gli altri, di avversari di gran nome quali Tritium, Rhodense e Carpenedolo, fino al netto e inequivocabile 4-0 con il quale i biancazzurri hanno travolto la Solbiatese nella finale unica disputata a Seregno.

Nella fase nazionale, il Rovato-Vertovese si è qualificato per i turni ad eliminazione diretta vincendo il girone A superando Alba Calcio (0-0 in Piemonte) e Genova Calcio (4-0 al "Giovanni Battista Maffeis" di Rovato).
Ai quarti di finale, il Rovato-Vertovese ha avuto poi la meglio sui friulani del Codroipo (1-0 a Rovato e 0-0 a Codroipo), per poi qualificarsi per la finale superando ai calci di rigore l'Alto Tevere Sansepolcro, dopo che i due match si erano conclusi con le vittorie in trasferta di entrambe (1-0 per il Rovato-Vertovese in Toscana, e 2-1 per il Sansepolcro al "Maffeis").

La squadra del presidente Francesco Guerino (con l'ex presidente della Vertovese Mauro Guerini nel ruolo di vice-presidente) è allenata da mister Marco Bolis, classe 1962, nativo di Mozzo in provincia di Bergamo, con un buon passato da calciatore nel ruolo di ala, essendo cresciuto nelle giovanili del Milan, squadra con la quale ha fatto il suo esordio in Serie B nella stagione 1980/81.

Dopo l'esperienza in rossonero, Marco Bolis vestirà per circa un decennio la maglia del Monza, disputerà la sua miglior stagione nell'annata 1982/83, dove insieme ad attaccanti come Lorenzo Marronaro e Loris Pradella (che qualche anno dopo andranno a fare le fortune del Bologna di Gigi Maifredi) andrà a comporre uno dei tridenti d'attacco più interessanti di quella stagione tra i cadetti.

Mister Marco Bolis schiera in genere la sua squadra con un dinamico e piuttosto offensivo 4-2-3-1, con un undici tipo formato dal portiere Gherardi, dagli esterni di fascia Adenyo e Belotti, coi due centrali di difesa Zanga e Zenoni, schermati dal lavoro del mediano Cortinovis: quest'ultimo adattabile anche nel ruolo di centrale aggiunto.
L'altro centrocampista nominalmente di copertura è Rota, che insieme al già citato Cortinovis funge da frangiflutti per il trio di trequartisti formato da Bertuzzi, Massedaglia e Ballabio, tutta gente dal gol particolarmente facile alla quale si aggiunge la punta centrale Pozzoni. Molto insidioso, infine, l'esterno sinistro Belotti, autore in campionato di ben 6 reti.

Nella rosa del Rovato-Vertovese non mancano naturalmente valide alternative come l'esterno offensivo Lini (utilizzabile in caso di passaggio al modulo 4-1-4-1), e l'altro mediano dal gol facile Palamini, per una squadra che, se da un lato non vanta un vero e proprio stoccatore scelto, come ad esempio lo è Cesario del Giulianova, dall'altro, proprio come i giallorossi abruzzesi, il Rovato-Vertovese è squadra capace di lasciare ben pochi punti di riferimento agli avversari.

Per il resto che dire, il Barletta per blasone e tasso di esperienza parte senza dubbio coi favori del pronostico, e altrettanto netta è la sensazione che il Giulianova fosse in apparenza scoglio più insidioso rispetto a questa allegra brigata bergamasco-bresciana, che resta tuttavia squadra assolutamente da non sottovalutare.
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