Calcio
Barletta Calcio: come si cambia per non…retrocedere
Cosa cambia con l’arrivo del nuovo tecnico
Barletta - mercoledì 31 ottobre 2012
3.33
Sono giorni intensi qui a Barletta. Sul fronte politico, così come sul fronte calcistico. Raffaele Novelli non è più il tecnico del Barletta Calcio. È stato esonerato dalla dirigenza di via Vittorio Veneto dopo una crisi di risultati, ma non di gioco, è giusto sottolinearlo. In giornata, la stessa dirigenza ha ufficializzato e presentato Paolo Stringara, successore di Novelli sulla panchina biancorossa, chiamato sin da subito a ridare un'identità alla giovane rosa biancorossa. La lettera di saluti pubblicata da Novelli a poche ore dal suo esonero lascia tutti a bocca aperta, mette allo scoperto tutte le verità di una gestione "low profile" che forse non ha garantito al tecnico il massimo per raggiungere la meta. A Novelli toccava l'arduo compito di raggiungere il massimo obiettivo con il minimo sforzo (economico, s'intende), ma nonostante i dettami tattici e quanto di buono ha mostrato il Barletta sotto la sua gestione sotto il profilo del gioco, i punti non sono arrivati. Nel calcio, si sa, il tempo è una dimensione facilmente individuabile, e a pagare, forse, è uno dei pochi "innocenti", colui che in estate, all'insaputa dell'intera piazza, aveva lanciato il proprio campanello d'allarme, aveva detto la sua, ma il forte gesto delle dimissioni ad una settimana dall'inizio del torneo non è stato evidentemente avvertito nel modo giusto. Novelli si è ritrovato dunque a gestire una squadra giovanissima, a larghi tratti inesperta, e l'ha fatta diventare una piccola "cenerentola" del bel gioco. Sugli errori individuali, però, è difficile che un tecnico, chiunque egli sia, possa farci più di tanto.
Ma ormai il dado è tratto, salutiamo Novelli e accogliamo Paolo Stringara, il nuovo tecnico, che è chiamato subito alla svolta, all'impresa immediata. Paolo Stringara giunge nella Città della Disfida con qualche pregiudizio di troppo, ma come avviene in questi casi, sarà il campo a giudicare, non le parole dei (tanti, troppi) allenatori che veleggiano attorno a questa grandissima giostra che è il calcio. A Stringara toccherà un altro compito, forse ben più arduo di quello del suo collega e predecessore: nel giro di 3-4 giorni dovrà infatti dare nuova identità ad una squadra moralmente a terra, certamente non rinfrancata da una classifica che fa paura ma che non è ancora disastrosa. Il nuovo tecnico dovrà sin da subito andare alla disperata ricerca dei punti, magari anche tralasciando il gioco. Meglio forse un Barletta cinico e spietato di uno spumeggiante ma spesso sconfitto (3 pareggi e 5 sconfitte in 8 giornate con Novelli). Già a partire dal delicatissimo derby contro l'Andria, l'operato di Stringara sarà sotto la lente d'ingrandimento. Sarà (forse) più attenta l'intera dirigenza biancorossa, che ora dovrà capire se sarà finalmente giunto il momento di rimettere mano al portafogli per qualche "pesca miracolosa" dal mercato degli svincolati, ma sarà anche molto attento (e forse più inflessibile) il pubblico di fede biancorossa, visto che è giunto il momento di soddisfazioni e vittorie. A nessuno piace perdere i derby, e men che meno ai tifosi biancorossi, ed è per questo che il compito di Stringara diventa forse meno agibile di una scalata al Tourmalet.
Tatticamente, poi, sembra in arrivo una mini rivoluzione. Il tecnico, anche lui ex Foggia, gioca da sempre con la difesa a 3. All'orizzonte sembrano esserci due opzioni: per uscire dalla crisi, Stringara proporrà un 3-4-3 o un 3-4-1-2, moduli speculari a quelli proposti da Allegri per risollevare il Milan dai bassifondi della classifica. La difesa a 3 dovrebbe garantire una migliore copertura non solo nella fase centrale del campo. Sono troppi, infatti, secondo il tecnico biancorosso, i 14 gol subiti in 8 partite e qualche correttivo in difesa va sicuramente fatto. Potrebbe essere rispolverato al centro della difesa Lorenzo Burzigotti. L'ex Latina, che in questo inizio di campionato non ha trovato molti spazi, nella difesa a 3 potrebbe esaltarsi. Anche il centrocampo ne risulterà irrobustito, con quattro uomini pronti sia ad interdire che a tessere la tela di un gioco che il tecnico vuole più rapido ed incisivo. Una squadra più pratica, più cattiva, con meno fronzoli. Gli interpreti per il nuovo modulo, come ha confermato Stringara durante la conferenza stampa di presentazione, non mancano, e la rosa di giovani allestita dal direttore sportivo è in grado di supportare nuovi moduli, nuovi metodi e nuovi stimoli. Largo quindi a tutti, anche a coloro che fino a questo momento erano rimasti ai margini del progetto tecnico per un motivo o per l'altro (vedi Angeletti o Petterini). Nessuno escluso dunque, tutti abili ed arruolabili (almeno sulla carta) per questa nuova era del Barletta Calcio che riparte alla disperata ricerca di punti e di consensi.
Ed è in quest'ottica che va letta la riduzione dei prezzi in vista del derby contro l'Andria. Giunge il momento della svolta - o almeno è quello che tutti i tifosi si aspettano. Urgono vittorie, magari tralasciando il bel gioco. La caccia alla quota salvezza è ripartita. E la vittoria è il mezzo più adatto a raggiungerla.
Ma ormai il dado è tratto, salutiamo Novelli e accogliamo Paolo Stringara, il nuovo tecnico, che è chiamato subito alla svolta, all'impresa immediata. Paolo Stringara giunge nella Città della Disfida con qualche pregiudizio di troppo, ma come avviene in questi casi, sarà il campo a giudicare, non le parole dei (tanti, troppi) allenatori che veleggiano attorno a questa grandissima giostra che è il calcio. A Stringara toccherà un altro compito, forse ben più arduo di quello del suo collega e predecessore: nel giro di 3-4 giorni dovrà infatti dare nuova identità ad una squadra moralmente a terra, certamente non rinfrancata da una classifica che fa paura ma che non è ancora disastrosa. Il nuovo tecnico dovrà sin da subito andare alla disperata ricerca dei punti, magari anche tralasciando il gioco. Meglio forse un Barletta cinico e spietato di uno spumeggiante ma spesso sconfitto (3 pareggi e 5 sconfitte in 8 giornate con Novelli). Già a partire dal delicatissimo derby contro l'Andria, l'operato di Stringara sarà sotto la lente d'ingrandimento. Sarà (forse) più attenta l'intera dirigenza biancorossa, che ora dovrà capire se sarà finalmente giunto il momento di rimettere mano al portafogli per qualche "pesca miracolosa" dal mercato degli svincolati, ma sarà anche molto attento (e forse più inflessibile) il pubblico di fede biancorossa, visto che è giunto il momento di soddisfazioni e vittorie. A nessuno piace perdere i derby, e men che meno ai tifosi biancorossi, ed è per questo che il compito di Stringara diventa forse meno agibile di una scalata al Tourmalet.
Tatticamente, poi, sembra in arrivo una mini rivoluzione. Il tecnico, anche lui ex Foggia, gioca da sempre con la difesa a 3. All'orizzonte sembrano esserci due opzioni: per uscire dalla crisi, Stringara proporrà un 3-4-3 o un 3-4-1-2, moduli speculari a quelli proposti da Allegri per risollevare il Milan dai bassifondi della classifica. La difesa a 3 dovrebbe garantire una migliore copertura non solo nella fase centrale del campo. Sono troppi, infatti, secondo il tecnico biancorosso, i 14 gol subiti in 8 partite e qualche correttivo in difesa va sicuramente fatto. Potrebbe essere rispolverato al centro della difesa Lorenzo Burzigotti. L'ex Latina, che in questo inizio di campionato non ha trovato molti spazi, nella difesa a 3 potrebbe esaltarsi. Anche il centrocampo ne risulterà irrobustito, con quattro uomini pronti sia ad interdire che a tessere la tela di un gioco che il tecnico vuole più rapido ed incisivo. Una squadra più pratica, più cattiva, con meno fronzoli. Gli interpreti per il nuovo modulo, come ha confermato Stringara durante la conferenza stampa di presentazione, non mancano, e la rosa di giovani allestita dal direttore sportivo è in grado di supportare nuovi moduli, nuovi metodi e nuovi stimoli. Largo quindi a tutti, anche a coloro che fino a questo momento erano rimasti ai margini del progetto tecnico per un motivo o per l'altro (vedi Angeletti o Petterini). Nessuno escluso dunque, tutti abili ed arruolabili (almeno sulla carta) per questa nuova era del Barletta Calcio che riparte alla disperata ricerca di punti e di consensi.
Ed è in quest'ottica che va letta la riduzione dei prezzi in vista del derby contro l'Andria. Giunge il momento della svolta - o almeno è quello che tutti i tifosi si aspettano. Urgono vittorie, magari tralasciando il bel gioco. La caccia alla quota salvezza è ripartita. E la vittoria è il mezzo più adatto a raggiungerla.