Calcio
Barletta-Bisceglie, nessuna conseguenza per i tifosi aggrediti
Il diesse neroazzurro De Santis «Basta violenza»
Barletta - mercoledì 2 settembre 2015
6.16
«È naturale la rivalità tra due tifoserie ma queste non deve mai sfociare nella violenza. Riportare alla luce astio e rancore del passato non serve a niente, a maggior ragione quando si colpiscono ragazzi che all'epoca di questi episodi erano appena nati. Per fortuna i ragazzi aggrediti stanno bene ed è la cosa che più ci interessa». Parole ed opere del direttore sportivo del Bisceglie Vincenzo De Santis, che stigmatizza l'episodio verificatosi ormai quattro giorni orsono presso lo stadio "Manzi-Chiapulin" a pochi istanti dall'inizio del match amichevole tra il Barletta e i neroazzurri.
La presenza di alcuni tifosi ospiti aveva suscitato il desiderio di vendicare alcune vecchie scaramucce, come sottolinea lo stesso De Santis, ma è indubbio che tali episodi fanno male al calcio, e certamente non aiutano in un momento particolarmente delicato in cui il Barletta è già diventata nobile professionista "decaduta", in cui il sodalizio biancorosso, prossimo a celebrare il centenario, ha lasciato l'olimpo del professionismo ma vuole tornarci il prima possibile. Non sono certo episodi di tensione a spianare la strada al club biancorosso: né è consapevole proprio il diesse De Santis, che torna sull'episodio per condannare il gesto degli aggressori: «Per qualche facinoroso che rovina l'ambiente non può e non deve pagare l'intera tifoseria barlettana. Questi episodi non aiutano la neonata società a costruire un progetto che vuole riportare il club biancorosso nelle categorie di competenza». È ora di dire basta, dunque, alla violenza associata al calcio, e di cancellare con un colpo netto di spugna un episodio che macchia inutilmente la tifoseria di Barletta.
La presenza di alcuni tifosi ospiti aveva suscitato il desiderio di vendicare alcune vecchie scaramucce, come sottolinea lo stesso De Santis, ma è indubbio che tali episodi fanno male al calcio, e certamente non aiutano in un momento particolarmente delicato in cui il Barletta è già diventata nobile professionista "decaduta", in cui il sodalizio biancorosso, prossimo a celebrare il centenario, ha lasciato l'olimpo del professionismo ma vuole tornarci il prima possibile. Non sono certo episodi di tensione a spianare la strada al club biancorosso: né è consapevole proprio il diesse De Santis, che torna sull'episodio per condannare il gesto degli aggressori: «Per qualche facinoroso che rovina l'ambiente non può e non deve pagare l'intera tifoseria barlettana. Questi episodi non aiutano la neonata società a costruire un progetto che vuole riportare il club biancorosso nelle categorie di competenza». È ora di dire basta, dunque, alla violenza associata al calcio, e di cancellare con un colpo netto di spugna un episodio che macchia inutilmente la tifoseria di Barletta.