
Calcio
Barletta, Berardo prossimo all'ingresso societario: «Ma non sono un tappabuchi»
Dilazionato intanto il saldo dei contributi in 23 rate, ma a che prezzo?
Barletta - mercoledì 1 aprile 2015
10.48
Da ormai tre settimane i nomi di Adelmo Berardo, imprenditore molisano ed ex presidente del Campobasso fino al 2002, e del Barletta Calcio viaggiano in stretta connessione: l'ingresso del primo nell'organigramma societario resta in stand-by e di giorno in giorno il rapporto tra le parti si arricchisce di nuovi contorni e di prospettive diverse. A mancare ad ora sono però gli annunci ufficiali: a tracciare il punto ieri sera in "Goal su Goal" su Amica 9 Tv è stato lo stesso Berardo.
«Siamo in una fase di conoscenza più approfondita-ha spiegato l'ex consigliere regionale molisano-non dobbiamo annunciare più di quello che abbiamo già detto. Io mi trovo qui per caso: Perpignano non lo conoscevo e tramite amici comuni ho saputo che il Barletta Calcio aveva bisogno di aiuto. In questa piazza così fascinosa ci sono tutti i presupposti per fare calcio: mi sto impegnando per innestare liquidità in società e superare questa data del 16 aprile. Restano da pagare gli stipendi di febbraio, mentre le scadenze rateizzate sono rinviate al 30 giugno. La situazione mi sembra gestibile. Non sarò il presidente del Barletta, tantomeno ho mai pensato di farlo: sono un amico che darà una mano a una società e a un dirigente in difficoltà. Non ho trattato l'acquisto della società o di un tot di quote. Che ruolo avrei? Le cariche non sono quello che cerco, non ho queste velleità. Se le cose andranno come penso, accompagnerò il Barletta fino a giugno».
Un'idea ribadita da giorni, bisognosa però di alcuni tasselli da realizzare in tempi stretti: «Il mio progetto-ha aggiunto Berardo-è quello di creare una compagine societaria in cui vi siano anche gli imprenditori barlettani: gli stranieri, o cosiddetti tali che vengono a fare calcio, o si stancano o vengono mandati via. Se questo accadrà e ognuno metterà la propria parte, allora potremo mettere in piedi questa idea. Ci tengo a dire una cosa: io non ho la potenzialità di subentrare e coprire le perdite, non sono venuto qui a fare il tappabuchi. Credo di poter portare sponsorizzazioni importanti, pari a circa 200mila euro. Ci potrebbe essere una cordata di imprenditori barlettani che potrebbe portare altri 200mila euro in cassa: attendiamo anche gli esiti della "Due Diligence", che entro giovedì dovrebbe dare dei risultati».
Piazza che fa gola a tanti, quella biancorossa, come ammesso da Berardo, ma per portare avanti la società servono liquidità e programmazione: «Ho avuto modo di vedere il Barletta in tre occasioni, contro Paganese, Martina Franca e Melfi. A Melfi è stata una partita inguardabile, ma hanno pesato le assenze e anche gli stimoli. A Barletta ho visto un tifo che non vedevo da anni: contro la Paganese sono stati decisivi. Questo è un aspetto decisivo, credo che sia una delle poche piazze dove nel Sud si può fare calcio a certi livelli, ma rivedendo alcune cose: ad esempio, per me quest'anno è stato fatto un grande errore non facendo il minutaggio». Intanto, nel tourbillon di ipotesi e opinioni, ieri il club di via Vittorio Veneto ha comunicato di aver "provveduto a depositare in CoViSoC la semestrale dei conti al 31/12/2014 che presenta un patrimonio netto di poco negativo al lordo della fideiussione, in gran parte riconducibile al mancato minutaggio e, di converso, ad un maggior costo del personale rispetto alla precedente stagione. Inoltre la S.S. Barletta Calcio rende noto di aver depositato in data odierna in CoViSoC i parametri PA e RI al 31/12/2014 che evidenziano un maggior indebitamento, comunque sostenibile, al lordo di contributi Lega e sponsor ancora da incassare. La S.S. Barletta Calcio, altresì, ha ricevuto l'accettazione della rateizzazione Inps, Enpals, Inail fino a tutto il 28 febbraio in 23 rate". A quale costo mensile? Non è dato saperlo da fonti ufficiali, per ora.
Contributi rateizzati e situazione debitoria che non preoccupa: questi gli spifferi che arrivano da via Vittorio Veneto. Nel mezzo si attende l'esito dell'analisi finanziaria ed economica delle casse destinata alla "Due Diligence". Nei fatti la rateizzazione e l'escussione della fideiussione realizzata per saldare i recenti emolumenti rappresentano al tempo stesso delle sacche da colmare per chi volesse avvicinarsi al club. Aprile ha avuto il via così come si era concluso marzo, tra interrogativi e tribolazioni, e senza conoscere la massa debitoria in seno alla società: alla scadenza del 16 mancano due settimane, e conquistata la salvezza sul campo sarà tempo di dedicarsi al futuro societario. Allora servirà passare dalle parole ai fatti.
(Twitter: @GuerraLuca88)
«Siamo in una fase di conoscenza più approfondita-ha spiegato l'ex consigliere regionale molisano-non dobbiamo annunciare più di quello che abbiamo già detto. Io mi trovo qui per caso: Perpignano non lo conoscevo e tramite amici comuni ho saputo che il Barletta Calcio aveva bisogno di aiuto. In questa piazza così fascinosa ci sono tutti i presupposti per fare calcio: mi sto impegnando per innestare liquidità in società e superare questa data del 16 aprile. Restano da pagare gli stipendi di febbraio, mentre le scadenze rateizzate sono rinviate al 30 giugno. La situazione mi sembra gestibile. Non sarò il presidente del Barletta, tantomeno ho mai pensato di farlo: sono un amico che darà una mano a una società e a un dirigente in difficoltà. Non ho trattato l'acquisto della società o di un tot di quote. Che ruolo avrei? Le cariche non sono quello che cerco, non ho queste velleità. Se le cose andranno come penso, accompagnerò il Barletta fino a giugno».
Un'idea ribadita da giorni, bisognosa però di alcuni tasselli da realizzare in tempi stretti: «Il mio progetto-ha aggiunto Berardo-è quello di creare una compagine societaria in cui vi siano anche gli imprenditori barlettani: gli stranieri, o cosiddetti tali che vengono a fare calcio, o si stancano o vengono mandati via. Se questo accadrà e ognuno metterà la propria parte, allora potremo mettere in piedi questa idea. Ci tengo a dire una cosa: io non ho la potenzialità di subentrare e coprire le perdite, non sono venuto qui a fare il tappabuchi. Credo di poter portare sponsorizzazioni importanti, pari a circa 200mila euro. Ci potrebbe essere una cordata di imprenditori barlettani che potrebbe portare altri 200mila euro in cassa: attendiamo anche gli esiti della "Due Diligence", che entro giovedì dovrebbe dare dei risultati».
Piazza che fa gola a tanti, quella biancorossa, come ammesso da Berardo, ma per portare avanti la società servono liquidità e programmazione: «Ho avuto modo di vedere il Barletta in tre occasioni, contro Paganese, Martina Franca e Melfi. A Melfi è stata una partita inguardabile, ma hanno pesato le assenze e anche gli stimoli. A Barletta ho visto un tifo che non vedevo da anni: contro la Paganese sono stati decisivi. Questo è un aspetto decisivo, credo che sia una delle poche piazze dove nel Sud si può fare calcio a certi livelli, ma rivedendo alcune cose: ad esempio, per me quest'anno è stato fatto un grande errore non facendo il minutaggio». Intanto, nel tourbillon di ipotesi e opinioni, ieri il club di via Vittorio Veneto ha comunicato di aver "provveduto a depositare in CoViSoC la semestrale dei conti al 31/12/2014 che presenta un patrimonio netto di poco negativo al lordo della fideiussione, in gran parte riconducibile al mancato minutaggio e, di converso, ad un maggior costo del personale rispetto alla precedente stagione. Inoltre la S.S. Barletta Calcio rende noto di aver depositato in data odierna in CoViSoC i parametri PA e RI al 31/12/2014 che evidenziano un maggior indebitamento, comunque sostenibile, al lordo di contributi Lega e sponsor ancora da incassare. La S.S. Barletta Calcio, altresì, ha ricevuto l'accettazione della rateizzazione Inps, Enpals, Inail fino a tutto il 28 febbraio in 23 rate". A quale costo mensile? Non è dato saperlo da fonti ufficiali, per ora.
Contributi rateizzati e situazione debitoria che non preoccupa: questi gli spifferi che arrivano da via Vittorio Veneto. Nel mezzo si attende l'esito dell'analisi finanziaria ed economica delle casse destinata alla "Due Diligence". Nei fatti la rateizzazione e l'escussione della fideiussione realizzata per saldare i recenti emolumenti rappresentano al tempo stesso delle sacche da colmare per chi volesse avvicinarsi al club. Aprile ha avuto il via così come si era concluso marzo, tra interrogativi e tribolazioni, e senza conoscere la massa debitoria in seno alla società: alla scadenza del 16 mancano due settimane, e conquistata la salvezza sul campo sarà tempo di dedicarsi al futuro societario. Allora servirà passare dalle parole ai fatti.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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