Giammarco Frezza
Giammarco Frezza
Calcio

Barletta-Andria, partita dal sapore speciale: intervista a Giammarco Frezza

Tanti ricordi dal "derby della Bat" per il terzino oggi al Canosa

Romano di nascita, pugliese di adozione. E' la storia di Giammarco Frezza (nella foto con la maglia del Barletta,ndr), 37 anni e una vita spesa tra i campi di serie A, B e C a "scorrazzare" su e giù per la fascia. Nella sua carriera significative esperienze con le maglie di Roma e Torino tra le altre, ma soprattutto le maglie di Barletta e Andria: più recente l'esperienza in biancorosso, con 22 presenze e la salvezza raggiunta in Prima Divisione nella stagione 2010/11, meno recenti ma più intense quelle con la divisa andriese, dove ha raggranellato 74 presenze e 9 reti tra il 1996 e il 1998 (con una promozione in B) e nella stagione 2004/05. Per lui l'ultimo (?) "derby della Bat", in programma domani pomeriggio al "Puttilli", avrà un sapore speciale, come raccontato in un'esclusiva intervista ai microfoni di Barlettalife.it:

Giammarco Frezza, "doppio ex" di Barletta e Andria. Domenica non vivrà la sfida come uno spettatore qualsiasi...
"Assolutamente no, è un derby particolare tra due società di cui ho dei ricordi bellissimi. Con il Barletta ho raggiunto una salvezza dopo una grande rimonta, è un'esperienza che mi porto dentro; ad Andria vivo e ho giocato. Si incontrano due squadre con necessità di far punti ma con diversi backgrounds: l'Andria ha infilato diverse buone prestazioni, mentre il Barletta deve ancora trovare i giusti equilibri. Secondo me però sarà una gran bella gara, per il pubblico che ci sarà a fare da cornice e per la voglia di far bene che i calciatori in campo avranno".

Due progetti differenti: ad Andria è stata confermata l'intelaiatura dello scorso anno inserendo giovani prelevati da categorie inferiore e qualche elemento esperto, mentre la rosa del Barletta è quasi integralmente composta da giovanissimi arrivati da vivai di categoria superiore, di cui però molti all'esordio in Lega Pro. Il Barletta avrebbe bisogno di un pizzico di esperienza?
"Secondo me sì, queste sono categorie nelle quali è giusto puntare sui giovani, ma servono altrettanto dei puntelli esperti. Purtroppo, in piazze importanti come Barletta se si rifonda a partire dai giovani si possono trovare delle difficoltà. L'Andria invece ha confermato la base dello scorso anno, nella quale ci sono tanti buoni giocatori, e per ora tra i due progetti sta andando meglio all'Andria. Io però sono convinto che il Barletta abbia tutte le qualità per rimettersi in carreggiata: i derby poi sono partite particolari, dove non sempre vince chi sta meglio, e per il Barletta questa è un'occasione importante per tirarsi via dall'ultimo posto".

A Barletta in luogo di Stringara è arrivato Novelli: è l'allenatore adatto per mettere a posto la difesa biancorossa?
"Credo di sì, ha già lavorato con Pavone a Foggia e Cava, e credo sia l'uomo giusto per recuperare punti. Non sarà facile, però penso che il Barletta abbia fatto la scelta giusta: c'era bisogno di uno scossone e come sempre in questi momenti a pagare è l'allenatore".

Facciamo un pò di "amarcord": il ricordo più bello dell'esperienza di Barletta...
"A Barletta sono arrivato dopo 5 partite con la squadra che non aveva mai vinto. L'ambiente, a partire dalla tifoseria, ci ha caricato, e grazie agli innesti giusti di esperienza siamo riusciti a fare una strepitosa rimonta, per una delle salvezze più belle che ho ottenuto in carriera".

E degli anni di Andria....
"Senza dubbio la vittoria del campionato di C1 nel 1996/97 e la promozione in B. Fu un campionato travolgente, nel quale fummo sempre in testa".

Secondo lei questo Barletta avrebbe bisogno di qualche svincolato di esperienza come avvenne tre anni fa con Sciannimanico?
"Credo di sì, ripeto, è un campionato davvero complicato e sicuramente l'arrivo di qualche calciatore più anziano davvero agevolerebbe questo Barletta".

Perchè non fu confermato a Barletta al termine della stagione 2010/2011?
"Ah, questo non lo so, non mi fu spiegato. Me lo chiedo ancora pure io. Io mi sono sempre impegnato dando il massimo e penso di aver lasciato un buon ricordo. Poi sono cambiati i progetti, è arrivato Castagnini come ds con le sue idee di costruzione della rosa. Il calcio è fatto così".

Ora gioca a Canosa, in Prima Categoria. Sta recuperando dei ritmi e dei valori che magari nel professionismo si sono un pò persi?
"Guardi, sto recuperando il piacere che provavo quando giocavo da bambino con gli amici. Ho ritrovato questo ambiente qui e sono davvero contento".

State facendo anche bene: 13 punti in 6 giornate e siete a 3 punti dalla vetta...
"Siamo una buona squadra, questo è certo. Sicuramente lotteremo per le prime piazze e per la promozione fino alla fine".

Domenica giocherete alle 14.30 contro lo Sporting Daunia a Foggia. Riuscirà ad essere al "Puttilli" alle 18?
"Mi sono organizzato per riuscire ad essere allo stadio entro le 18. E' un derby al quale tengo molto, una partita che merita di essere vista".

Lei è nato a Roma, ma ormai è da tanti anni in Puglia. Si sente un "pugliese acquisito"?
"Ormai direi proprio di sì: sono sposato da 12 anni con mia moglie che è di Andria, ho bellissime esperienze nella vostra splendida terra e me le porto dentro con orgoglio".

Dove vedremo a fine stagione Barletta e Andria?
"In questo momento vedo l'Andria leggermente avvantaggiato sul Barletta, è una squadra che potrà fare bene. Anche il Barletta con il cambio di allenatore potrebbe cambiare marcia: credo si salveranno entrambe a fine stagione, ne hanno i mezzi".
Fonte foto: domaniandriese.it
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