Calcio
Barletta, altre tre sberle a Martina Franca e un futuro cupo all’orizzonte
Per i biancorossi adesso la permanenza in D è davvero difficile
Barletta - mercoledì 24 aprile 2024
13.52
Altro giro, altra scoppola. Eravamo purtroppo stati facili profeti nel vaticinare l'ennesimo tracollo del Barletta sul campo di un avversario, il Martina, di caratura nettamente superiore.
Eppure non aveva certo iniziato male il Barletta, anzi, fino al gol di Dieng i ragazzi di mister Ciullo, pur non creando chissà quale pericolo alla porta martinese avevano affrontato la gara con un piglio abbastanza propositivo.
Dopo il gol del vantaggio i biancazzurri di mister Pizzulli hanno controllato piuttosto agevolmente la sterile reazione degli avanti biancorossi.
Nella ripresa il Barletta ha provato qualche sporadica ripartenza, ma ogni minimo tentativo di provare a offendere si è sistematicamente spento dinanzi a continui errori tecnici e di concetto. Tutto questo fino all'ennesimo desolante spettacolo finale offerto dalla retroguardia barlettana con Tedesco a ringraziare per i cadeaux gentilmente offerti dai difensori in maglia biancorossa.
Sia chiaro, non è certo nostra intenzione mettere alla gogna nessuno, anche perchè per quanto visto al Tursi domenica pomeriggio, non era certo questione di se ma di quando sarebbero arrivati il secondo e il terzo gol del Martina.
Ora, archiviata questa ennesima domenica di strazio calcistico di questa stagione non resta che concentrarci sugli ultimi 180 minuti di questa disgraziatissima stagione dove il Barletta, tra Fasano e Angri si gioca non solo un campionato ma il futuro, con la piena consapevolezza che a prescindere da quale sarà il destino del Barletta nulla sarà più come prima, soprattutto in caso di una più che probabile retrocessione in Eccellenza.
Perché si può capire benissimo una stagione sbagliata, ma retrocedere in Eccellenza con qualcosa come 3000 abbonati è un qualcosa di semplicemente inaccettabile e inqualificabile, se si considera ad esempio che a Como sono state sottoscritte circa 3129 tessere, e a Venezia 1255, giusto per citare le due compagini che si stanno contendendo la promozione diretta in Serie A.
E con gli ormai tanti, troppi apprendisti stregoni passati per la Barletta calcistica negli ultimi decenni, oltre naturalmente alla tremenda delusione per questa stagione a dir poco fallimentare, capiremmo sin da subito le difficoltà di chiunque voglia avventurarsi al timone della SSD Barletta (ammesso che questo qualcuno esista) nel provare a risollevare un ambiente ormai completamente avvilito e disincantato.
Non ci resta quindi che sperare in queste ultime due partite (o tre, si spera) contro avversari sulla carta alla portata di Camilleri e compagni in una vera e propria impresa calcistica.
Eppure non aveva certo iniziato male il Barletta, anzi, fino al gol di Dieng i ragazzi di mister Ciullo, pur non creando chissà quale pericolo alla porta martinese avevano affrontato la gara con un piglio abbastanza propositivo.
Dopo il gol del vantaggio i biancazzurri di mister Pizzulli hanno controllato piuttosto agevolmente la sterile reazione degli avanti biancorossi.
Nella ripresa il Barletta ha provato qualche sporadica ripartenza, ma ogni minimo tentativo di provare a offendere si è sistematicamente spento dinanzi a continui errori tecnici e di concetto. Tutto questo fino all'ennesimo desolante spettacolo finale offerto dalla retroguardia barlettana con Tedesco a ringraziare per i cadeaux gentilmente offerti dai difensori in maglia biancorossa.
Sia chiaro, non è certo nostra intenzione mettere alla gogna nessuno, anche perchè per quanto visto al Tursi domenica pomeriggio, non era certo questione di se ma di quando sarebbero arrivati il secondo e il terzo gol del Martina.
Ora, archiviata questa ennesima domenica di strazio calcistico di questa stagione non resta che concentrarci sugli ultimi 180 minuti di questa disgraziatissima stagione dove il Barletta, tra Fasano e Angri si gioca non solo un campionato ma il futuro, con la piena consapevolezza che a prescindere da quale sarà il destino del Barletta nulla sarà più come prima, soprattutto in caso di una più che probabile retrocessione in Eccellenza.
Perché si può capire benissimo una stagione sbagliata, ma retrocedere in Eccellenza con qualcosa come 3000 abbonati è un qualcosa di semplicemente inaccettabile e inqualificabile, se si considera ad esempio che a Como sono state sottoscritte circa 3129 tessere, e a Venezia 1255, giusto per citare le due compagini che si stanno contendendo la promozione diretta in Serie A.
E con gli ormai tanti, troppi apprendisti stregoni passati per la Barletta calcistica negli ultimi decenni, oltre naturalmente alla tremenda delusione per questa stagione a dir poco fallimentare, capiremmo sin da subito le difficoltà di chiunque voglia avventurarsi al timone della SSD Barletta (ammesso che questo qualcuno esista) nel provare a risollevare un ambiente ormai completamente avvilito e disincantato.
Non ci resta quindi che sperare in queste ultime due partite (o tre, si spera) contro avversari sulla carta alla portata di Camilleri e compagni in una vera e propria impresa calcistica.