Calcio
Barletta 1922 di scena a Molfetta, da dove tutto è partito
Il prossimo impegno dei biancorossi e il programma della 19esima giornata di Serie D
Barletta - venerdì 13 gennaio 2023
Pochi stadi, nella storia recente del Barletta, si sono rivelati così densi di ricordi come il "Paolo Poli" di Molfetta. A partire da quel 20 settembre del 2015, quando i ragazzi di mister Pizzulli ottennero la prima significativa vittoria nel campionato di Eccellenza (grazie a una rete di Sguera) in casa del Molfetta Sportiva. Una vittoria ottenuta davanti a quelle poche decine di irriducibili che ancora seguivano la squadra in trasferta dopo l'apocalisse Perpignano, dopo la disfatta di Novoli, e dopo l'insperato pareggio "interno" ottenuto al San Sabino di Canosa contro l'Unione Calcio Bisceglie.
Negli anni successivi il Barletta otterrà altre due vittorie in casa del Molfetta Sportiva, di cui l'ultima per 2-1 nel campionato 2018/19 con reti di Alfredo Varsi e di quel Giuseppe Telera, unico reduce di quegli anni bui insieme a Marco Milella, presente nella rosa attuale.
E nel mentre il vecchio Molfetta Sportiva scriveva le ultime malinconiche pagine di una storia centenaria che nei primi anni Novanta aveva conosciuto anche la Serie C, dalle categorie inferiori si faceva largo sempre più il Molfetta Calcio. Società che di lì a poco avrebbe sostituito nel cuore degli sportivi molfettesi la vecchia squadra che fu anche di Giorgio Tomba, Emanuele Del Zotti e Vincenzo Santoruvo.
Il nuovo Molfetta Calcio gli sportivi barlettani hanno imparato a conoscerlo negli ultimi anni, e il bilancio al "Poli" parla di una sconfitta per 2-4 datata 26 novembre 2017, seguita da due pareggi per 1-1, di cui l'ultimo nella terza giornata del campionato di Eccellenza 2019/2020 (reti di Scialpi per i locali e della meteora Ganci per il Barletta), culminato con la sospensione causata dalla pandemia da Covid che decretò la promozione diretta in Serie D della squadra di mister Bartoli.
Le ultime due apparizioni del Barletta al "Paolo Poli" sono invece ancora vivissime nella memoria del tifo biancorosso, a partire dal 2-1 al Martina che è valso ai biancorossi la conquista della Coppa Puglia di Eccellenza, primo trofeo di una stagione forse irripetibile, culminata poi con le apoteosi prima di Taranto e poi di Rieti. Meno ricordato infine, ma comunque importante nel ruolino di marcia verso la Serie D, il 3-0 quasi di alleggerimento rifilato al Canosa tre giorni dopo.
Con simili e ancora vivissimi ricordi era davvero difficile non prevedere la vera e propria invasione di tifosi barlettani dell'impianto molfettese, motivata ovviamente dalla più che mai interessante posizione di classifica dei ragazzi di mister Francesco Farina, ormai ufficialmente serissimi (anche se al momento non i principali) candidati al gran salto in Serie C.
Un'ambizione legittima ma che allo stesso tempo, per dirla alla Federico Moccia, non deve farci volare "tre metri sopra il cielo", anche perché Di Piazza, Lattanzio e compagni andranno ad incontrare una compagine, il Molfetta, impelagato in zona play out e più che mai affamato di punti. Ecco perché quelle foto del settembre 2015 che circolano sui social in questi giorni, e che ritraggono quelle poche decine di encomiabili tifosi al seguito di quel Barletta raccattato alla bell'e meglio dopo la seconda tragica caduta in Eccellenza, devono servirci da monito per ricordare chi siamo, da dove veniamo, e quali e quanti momenti bui abbiamo vissuto in questi sette anni.
Detto di Molfetta-Barletta, il programma sella 19esima giornata del girone H di Serie D vede la Cavese capolista impegnata in casa contro l'Afragolese che ha richiamato in panchina quel Dino Bitetto che da calciatore, insieme ai vari Pavone, Tivelli, Di Michele, Guerini, Paleari, Cupini ecc. ha fatto la storia del degli "aquilotti" campani negli anni della Serie B e della clamorosa vittoria in casa del Milan del novembre 1982.
Amarcord a parte, quella tra Cavese e Afragolese ha tutta l'aria di essere la classica partita "a doppio taglio". Un match con una chiarissima favorita che in questi casi: o la sblocca subito con il primo di una lunga serie di gol; o rischia di complicarsi maledettamente la vita, vista la fame di punti di un avversario che in pratica non vince da una vita.
Piuttosto ostici invece gli impegni delle altre inseguitrici, con il Brindisi impegnato a Bitonto contro un avversario in gran forma; con il Nardò che ospita l'insidiosissimo Matera di questi tempi; con la Team Altamura di scena a Santa Maria Capua Vetere contro il Gladiator; e con il Casarano di scena a Gravina contro un avversario rientrato d'autorità nella lotta per evitare la retrocessione in Eccellenza.
Decisamente più agevole sulla carta invece il compito del Fasano, che ospita al "Curlo" una Puteolana comunque reduce dal successo in Coppa Italia contro il Sarrabus Ogliastra.
Completano il quadro della giornata due interessanti incroci in chiave salvezza. Francavilla-Nocerina, con i lucani in zona pericolo, ma comunque capaci di recente di inchiodare sullo zero a zero Casarano e Brindisi e coi "molossi" rivitalizzati dalla rinnovata solidità societaria e da importanti acquisti come quello di Caso Naturale.
Martina-Lavello, coi biancazzurri di mister Pizzulli che hanno vinto solo una gara nelle ultime sette e che cercano di allontanare quanto prima la zona pericolo, e i sempre più pericolanti gialloverdi lucani (un punto in sette partite) che in settimana hanno licenziato il Direttore Sportivo, e che vedono Karel Zeman sempre più sulla graticola.
Negli anni successivi il Barletta otterrà altre due vittorie in casa del Molfetta Sportiva, di cui l'ultima per 2-1 nel campionato 2018/19 con reti di Alfredo Varsi e di quel Giuseppe Telera, unico reduce di quegli anni bui insieme a Marco Milella, presente nella rosa attuale.
E nel mentre il vecchio Molfetta Sportiva scriveva le ultime malinconiche pagine di una storia centenaria che nei primi anni Novanta aveva conosciuto anche la Serie C, dalle categorie inferiori si faceva largo sempre più il Molfetta Calcio. Società che di lì a poco avrebbe sostituito nel cuore degli sportivi molfettesi la vecchia squadra che fu anche di Giorgio Tomba, Emanuele Del Zotti e Vincenzo Santoruvo.
Il nuovo Molfetta Calcio gli sportivi barlettani hanno imparato a conoscerlo negli ultimi anni, e il bilancio al "Poli" parla di una sconfitta per 2-4 datata 26 novembre 2017, seguita da due pareggi per 1-1, di cui l'ultimo nella terza giornata del campionato di Eccellenza 2019/2020 (reti di Scialpi per i locali e della meteora Ganci per il Barletta), culminato con la sospensione causata dalla pandemia da Covid che decretò la promozione diretta in Serie D della squadra di mister Bartoli.
Le ultime due apparizioni del Barletta al "Paolo Poli" sono invece ancora vivissime nella memoria del tifo biancorosso, a partire dal 2-1 al Martina che è valso ai biancorossi la conquista della Coppa Puglia di Eccellenza, primo trofeo di una stagione forse irripetibile, culminata poi con le apoteosi prima di Taranto e poi di Rieti. Meno ricordato infine, ma comunque importante nel ruolino di marcia verso la Serie D, il 3-0 quasi di alleggerimento rifilato al Canosa tre giorni dopo.
Con simili e ancora vivissimi ricordi era davvero difficile non prevedere la vera e propria invasione di tifosi barlettani dell'impianto molfettese, motivata ovviamente dalla più che mai interessante posizione di classifica dei ragazzi di mister Francesco Farina, ormai ufficialmente serissimi (anche se al momento non i principali) candidati al gran salto in Serie C.
Un'ambizione legittima ma che allo stesso tempo, per dirla alla Federico Moccia, non deve farci volare "tre metri sopra il cielo", anche perché Di Piazza, Lattanzio e compagni andranno ad incontrare una compagine, il Molfetta, impelagato in zona play out e più che mai affamato di punti. Ecco perché quelle foto del settembre 2015 che circolano sui social in questi giorni, e che ritraggono quelle poche decine di encomiabili tifosi al seguito di quel Barletta raccattato alla bell'e meglio dopo la seconda tragica caduta in Eccellenza, devono servirci da monito per ricordare chi siamo, da dove veniamo, e quali e quanti momenti bui abbiamo vissuto in questi sette anni.
Detto di Molfetta-Barletta, il programma sella 19esima giornata del girone H di Serie D vede la Cavese capolista impegnata in casa contro l'Afragolese che ha richiamato in panchina quel Dino Bitetto che da calciatore, insieme ai vari Pavone, Tivelli, Di Michele, Guerini, Paleari, Cupini ecc. ha fatto la storia del degli "aquilotti" campani negli anni della Serie B e della clamorosa vittoria in casa del Milan del novembre 1982.
Amarcord a parte, quella tra Cavese e Afragolese ha tutta l'aria di essere la classica partita "a doppio taglio". Un match con una chiarissima favorita che in questi casi: o la sblocca subito con il primo di una lunga serie di gol; o rischia di complicarsi maledettamente la vita, vista la fame di punti di un avversario che in pratica non vince da una vita.
Piuttosto ostici invece gli impegni delle altre inseguitrici, con il Brindisi impegnato a Bitonto contro un avversario in gran forma; con il Nardò che ospita l'insidiosissimo Matera di questi tempi; con la Team Altamura di scena a Santa Maria Capua Vetere contro il Gladiator; e con il Casarano di scena a Gravina contro un avversario rientrato d'autorità nella lotta per evitare la retrocessione in Eccellenza.
Decisamente più agevole sulla carta invece il compito del Fasano, che ospita al "Curlo" una Puteolana comunque reduce dal successo in Coppa Italia contro il Sarrabus Ogliastra.
Completano il quadro della giornata due interessanti incroci in chiave salvezza. Francavilla-Nocerina, con i lucani in zona pericolo, ma comunque capaci di recente di inchiodare sullo zero a zero Casarano e Brindisi e coi "molossi" rivitalizzati dalla rinnovata solidità societaria e da importanti acquisti come quello di Caso Naturale.
Martina-Lavello, coi biancazzurri di mister Pizzulli che hanno vinto solo una gara nelle ultime sette e che cercano di allontanare quanto prima la zona pericolo, e i sempre più pericolanti gialloverdi lucani (un punto in sette partite) che in settimana hanno licenziato il Direttore Sportivo, e che vedono Karel Zeman sempre più sulla graticola.