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Atletica, Meeting di Rieti nel segno di Pietro Mennea
Il giamaicano McDonald ne supera il record sui 300 metri
Barletta - lunedì 9 settembre 2013
E' stata una domenica nel segno di Pietro Mennea quella vissuta ieri a Rieti, dove si è tenuto il XLIII Meeting Internazionale della Città. Un pomeriggio passato tra ricordi, discorsi, lettere commoventi, con due miti come Tommie Smith e Alberto Juantorena a testimoniare l'immenso affetto e l'enorme stima nei confronti della Freccia del Sud. Nel 1979 il campionissimo barlettano realizzò a Rieti il record dei 300 metri, gara della quale la "Freccia del Sud" è stato omaggiato nel pomeriggio. Una giornata di festa, che ha però registrato il superamento del record siglato nel Lazio da Mennea da parte dell giamaicano Rusheen McDonald: l'atleta centro-americano si è tolto lo sfizio di vincere in 31.97, realizza la miglior prestazione mondiale stagionale (il 32.81 di Jonathan Borlée) e superando anche il punteggio di Mennea (32.28).
A Rieti erano presenti anche due leggende dell'atletica mondiale: Tommie Smith, leggenda dell'atletica mondiale, e Alberto Juantorena, campione olimpico di 400 e 800 metri a Montreal 1976, primatista del mondo degli 800. I due sono in Italia per il "Mennea-Day", che cadrà tra l'11 e il 12 settembre e avrà tra i suoi terreni di disputa anche Rieti. Smith, l'uomo che con il suo gesto di dissenso a Mexico 1968 segnò uno dei momenti chiave della storia dello sport (il celebre pugno nero alzato al cielo sul podio olimpico, insieme al compagno di nazionale John Carlos, per protestare contro il razzismo), ha tracciato la memoria di Mennea: «Ricordo perfettamente quel 12 settembre 1979. Quando seppi che il mio record del mondo, il 19.83 di Messico, era stato battuto da Pietro Mennea, fui comunque felice: a superarlo era stato un uomo che, come me, aveva dedicato la vita all'atletica, un uomo che meritava rispetto». Anche Juantorena ha ricordato il fenomenale atleta nato all'ombra di Eraclio. «Mennea era un atleta ed un uomo straordinario. Era chiuso solo all'apparenza, ma aveva tanto da dire. Seppe interpretare magistralmente la sua esperienza di atleta. E' stato una vera icona dello sport mondiale, non solo di quello italiano».
(Twitter: @GuerraLuca88)
A Rieti erano presenti anche due leggende dell'atletica mondiale: Tommie Smith, leggenda dell'atletica mondiale, e Alberto Juantorena, campione olimpico di 400 e 800 metri a Montreal 1976, primatista del mondo degli 800. I due sono in Italia per il "Mennea-Day", che cadrà tra l'11 e il 12 settembre e avrà tra i suoi terreni di disputa anche Rieti. Smith, l'uomo che con il suo gesto di dissenso a Mexico 1968 segnò uno dei momenti chiave della storia dello sport (il celebre pugno nero alzato al cielo sul podio olimpico, insieme al compagno di nazionale John Carlos, per protestare contro il razzismo), ha tracciato la memoria di Mennea: «Ricordo perfettamente quel 12 settembre 1979. Quando seppi che il mio record del mondo, il 19.83 di Messico, era stato battuto da Pietro Mennea, fui comunque felice: a superarlo era stato un uomo che, come me, aveva dedicato la vita all'atletica, un uomo che meritava rispetto». Anche Juantorena ha ricordato il fenomenale atleta nato all'ombra di Eraclio. «Mennea era un atleta ed un uomo straordinario. Era chiuso solo all'apparenza, ma aveva tanto da dire. Seppe interpretare magistralmente la sua esperienza di atleta. E' stato una vera icona dello sport mondiale, non solo di quello italiano».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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