Altri sport
Atletica, Angela Gargano da record
Primato italiano alla 6 jours de Antibes
Barletta - martedì 15 giugno 2010
12.03
In piena notte, alle ore 01:30:00 di sabato 12 giugno, ad Antibes, Angela Gargano è andata oltre i 522,835 km del record italiano femminile della "6 giorni". Sono bastate 129,30 ore per realizzarlo. Al momento del primato, era 5^ donna e 19^ nella combinata. Il testimone passa da un'amica all'altra, ed i complimenti di Carmen Fiano sono stati i primi a giungere.
Un affare in famiglia fra le promotrici IUTA, questo record. Era appartenuto a Maria Teresa Nardin, che per prima insegnò alle italiane il sacrificio, e la sua migliore prestazione era rimasta per lungo tempo solitaria. Nel 2008, su questo stesso circuito, Carmen Fiano le aveva dato un primo scossone. Oggi, un altro le è stato inferto.
Il fatto che su questa pista sia stato battuto per ben due volte, non deve far pensare ad un tracciato facile. Il posto è gradevole, ma il sole scotta, il vento sibila e lo sterrato è tutt'altro che scorrevole.
Angela c'è riuscita con una gara regolarissima, distribuendo uniformemente il chilometraggio globale prefissato. Non si è fatta disidratare dal caldo, arrostire dal sole, intimorire dal vento che ululava a 100 km orari. Fino all'ultima ora ha gestito la gara con sicurezza. Leggera in corsa, decisa nel passo, altera nella postura, spesso al ritmo della musica mandata in onda. Ha tenuto duro nei momenti di crisi. Queste sono gare in cui si muore e bisogna avere la forza di risuscitare, non una sola volta come Lazzaro, ma più volte.
A record conseguito, il suo primo pensiero è stato di ringraziamento per quelli che l'hanno sostenuta con tutti mezzi di comunicazione. Il loro incoraggiamento è stato determinante. Poi ha fatto a se stessa la solita promessa che si fa dopo una prova atroce, e che non si mantiene: "Non lo rifarò!".
Mancano circa 14 ore al termine della gara. Per rispetto del record, soffrirà fino alla fine. Da fans di Andrea Accorsi, correrà "fino all'ultimo fiato".
Un affare in famiglia fra le promotrici IUTA, questo record. Era appartenuto a Maria Teresa Nardin, che per prima insegnò alle italiane il sacrificio, e la sua migliore prestazione era rimasta per lungo tempo solitaria. Nel 2008, su questo stesso circuito, Carmen Fiano le aveva dato un primo scossone. Oggi, un altro le è stato inferto.
Il fatto che su questa pista sia stato battuto per ben due volte, non deve far pensare ad un tracciato facile. Il posto è gradevole, ma il sole scotta, il vento sibila e lo sterrato è tutt'altro che scorrevole.
Angela c'è riuscita con una gara regolarissima, distribuendo uniformemente il chilometraggio globale prefissato. Non si è fatta disidratare dal caldo, arrostire dal sole, intimorire dal vento che ululava a 100 km orari. Fino all'ultima ora ha gestito la gara con sicurezza. Leggera in corsa, decisa nel passo, altera nella postura, spesso al ritmo della musica mandata in onda. Ha tenuto duro nei momenti di crisi. Queste sono gare in cui si muore e bisogna avere la forza di risuscitare, non una sola volta come Lazzaro, ma più volte.
A record conseguito, il suo primo pensiero è stato di ringraziamento per quelli che l'hanno sostenuta con tutti mezzi di comunicazione. Il loro incoraggiamento è stato determinante. Poi ha fatto a se stessa la solita promessa che si fa dopo una prova atroce, e che non si mantiene: "Non lo rifarò!".
Mancano circa 14 ore al termine della gara. Per rispetto del record, soffrirà fino alla fine. Da fans di Andrea Accorsi, correrà "fino all'ultimo fiato".