Volley
Asd Volley Barletta, Nemolato: «Pronte per Manfredonia, ingiusta la formula-playout»
La palleggiatrice campana traccia un bilancio verso il finale di stagione
Barletta - mercoledì 23 aprile 2014
3.53
Trent'anni, entusiasmo tutto campano ed esperienza da vendere, Chiara Nemolato, numero 10 e palleggiatrice dell'Asd Volley Barletta che in serie C, girone A, si prepara al rush finale, è sicuramente uno dei tasselli di maggior curriculum in dote al team allenato da Giacinto Dinoia. A tre turni dal termine, con la sfida a Manfredonia (programmata sabato pomeriggio al "PalaMarchiselli") nel mirino e i playout già certi come "coda" all'annata, la Nemolato ha tracciato un bilancio della stagione.
Chiara, dopo il ko di Modugno, siete chiamate al riscatto contro Manfredonia. Avete ricaricato le pile durante la sosta?
«Il ko contro Modugno non è stato facile da digerire. Ci tenevamo tanto a riscattare la sconfitta dell'andata ma purtroppo abbiamo dovuto fare i conti oltre che con l'avversario anche contro la sorte; oramai non è un mistero per nessuno che la sfortuna negli ultimi mesi non ci dà tregua. Tra infortuni malanni assenze e problematiche varie nelle ultime partite siamo scese in campo sempre con formazioni diverse e rimaneggiate, e purtroppo il "cuore" non basta sempre. Speriamo perciò che la pausa ci abbia fatto bene fisicamente e moralmente!»
Che programma di allenamenti avete seguito in questi giorni?
«Il programma di allenamenti stato già incentrato da prima di Pasqua sulla sfida contro Manfredonia lavorando fisicamente e tatticamente per preparare al meglio la partita e sostenendo qualche amichevole per non perdere il "ritmo-partita"».
Sei al primo anno a Barletta. Come ti sei trovata qui?
«Mi sono trovata bene, sicuramente all'inizio ci è voluto un pò per integrarsi e abituarsi ad una categoria ed allenamenti di intensità minore, però nel complesso penso di essermi integrata nel gruppo e nel progetto della società».
Hai in programma di restare in Puglia a lungo?
«Visto che sono approdata per amore, diciamo che spero di rimanerci il più a lungo possibile!».
Che gruppo hai trovato? C'è qualche compagna di squadra con la quale hai legato in particolare?
«Ho trovato un gruppo variegato, formato da atlete con svariate esperienze ed età differenti: essendo tra le più grandi avevo anche il compito di dare il buon esempio e spero nel mio piccolo di esserci riuscita, di aver dato buoni consigli e di aver allo stesso tempo appreso anch'io qualcosa perché non si finisce mai di imparare. Poi di certo mi sono legata di più a qualcuna, per affinità caratteriali e di pensiero. Rimarranno di sicuro in me certo amicizie oltre il campo e questo è anche il bello dello sport».
A tre turni dal termine, dove può arrivare l'Asd Volley Barletta?
«Beh, oramai i giochi sono quasi fatti. Forse con un po'di fortuna dalla nostra parte sarebbe stato un girone di ritorno diverso ma oramai quel che è fatto è fatto. Adesso speriamo solo di arrivare più in alto possibile cercando di spianarci la strada più semplice per i play out: anche se, lasciatemelo dire, da noi in Campania i play-out sono affare delle ultime 4 squadre ed è assurdo che chi si ritrova a metà classifica debba impelagarsi nella retrocessione dopo un campionato in cui ha sudato sette camicie per guadagnarsi più punti possibili: lo trovo ingiusto».
Un saluto e un invito ai vostri tifosi.
«Venite a sostenere i colori della vostra città. I tifosi, si sa, sono il giocatore aggiunto in campo: Vi aspettiamo!»
Chiara, dopo il ko di Modugno, siete chiamate al riscatto contro Manfredonia. Avete ricaricato le pile durante la sosta?
«Il ko contro Modugno non è stato facile da digerire. Ci tenevamo tanto a riscattare la sconfitta dell'andata ma purtroppo abbiamo dovuto fare i conti oltre che con l'avversario anche contro la sorte; oramai non è un mistero per nessuno che la sfortuna negli ultimi mesi non ci dà tregua. Tra infortuni malanni assenze e problematiche varie nelle ultime partite siamo scese in campo sempre con formazioni diverse e rimaneggiate, e purtroppo il "cuore" non basta sempre. Speriamo perciò che la pausa ci abbia fatto bene fisicamente e moralmente!»
Che programma di allenamenti avete seguito in questi giorni?
«Il programma di allenamenti stato già incentrato da prima di Pasqua sulla sfida contro Manfredonia lavorando fisicamente e tatticamente per preparare al meglio la partita e sostenendo qualche amichevole per non perdere il "ritmo-partita"».
Sei al primo anno a Barletta. Come ti sei trovata qui?
«Mi sono trovata bene, sicuramente all'inizio ci è voluto un pò per integrarsi e abituarsi ad una categoria ed allenamenti di intensità minore, però nel complesso penso di essermi integrata nel gruppo e nel progetto della società».
Hai in programma di restare in Puglia a lungo?
«Visto che sono approdata per amore, diciamo che spero di rimanerci il più a lungo possibile!».
Che gruppo hai trovato? C'è qualche compagna di squadra con la quale hai legato in particolare?
«Ho trovato un gruppo variegato, formato da atlete con svariate esperienze ed età differenti: essendo tra le più grandi avevo anche il compito di dare il buon esempio e spero nel mio piccolo di esserci riuscita, di aver dato buoni consigli e di aver allo stesso tempo appreso anch'io qualcosa perché non si finisce mai di imparare. Poi di certo mi sono legata di più a qualcuna, per affinità caratteriali e di pensiero. Rimarranno di sicuro in me certo amicizie oltre il campo e questo è anche il bello dello sport».
A tre turni dal termine, dove può arrivare l'Asd Volley Barletta?
«Beh, oramai i giochi sono quasi fatti. Forse con un po'di fortuna dalla nostra parte sarebbe stato un girone di ritorno diverso ma oramai quel che è fatto è fatto. Adesso speriamo solo di arrivare più in alto possibile cercando di spianarci la strada più semplice per i play out: anche se, lasciatemelo dire, da noi in Campania i play-out sono affare delle ultime 4 squadre ed è assurdo che chi si ritrova a metà classifica debba impelagarsi nella retrocessione dopo un campionato in cui ha sudato sette camicie per guadagnarsi più punti possibili: lo trovo ingiusto».
Un saluto e un invito ai vostri tifosi.
«Venite a sostenere i colori della vostra città. I tifosi, si sa, sono il giocatore aggiunto in campo: Vi aspettiamo!»