Calcio
Alessandro De Leidi: «Mi ispiro a F. Cannavaro, ma voglio spiccare il volo a Barletta»
Esclusiva intervista al difensore di Bergamo, da una settimana in forza ai biancorossi
Barletta - venerdì 20 luglio 2012
03.02
Viso pulito, modi affabili, distinti, quasi troppo per un calciatore della sua giovane età, visti i tanti sfacciati colleghi in giro, leader "silenzioso, in campo preferisco far parlare i fatti", Alessandro De Leidi, centrale di difesa classe 1991, è stato l'unico dei primi sette acquisti biancorossi (poi seguiti da Jacopo Dezi) a non essere presente durante la presentazione di lunedì scorso nella Sala Stampa del "Cosimo Puttilli". In ritiro l'ex capitano della "Primavera" dell'Atalanta, prolifica come poche in Italia, ha subito conquistato l'affetto e il rispetto dei suoi nuovi compagni, dimostrandosi maturo per la sua giovane età e già pronto ad assumersi la responsabilità che la guida di una linea difensiva come quella del Barletta Calcio porta con sè, dopo avere maturato esperienza lo scorso anno in quel di Foggia con il ds Peppino Pavone. Raggiunto telefonicamente al termine della seconda "doppia" seduta di lavori in Val Pusteria, De Leidi si è raccontato in un'intervista-viaggio tra sogni e attualità ai microfoni di Barlettalife.it, con le sue prime parole in biancorosso:
Alessandro, hai seguito il ds Pavone dopo l'esperienza di Foggia. Quanto ha contato la presenza del Direttore nella trattativa con l'Atalanta?
« Sicuramente tanto, ho accettato l'interesse di Pavone e del Barletta con gioia; l'obiettivo resta quello di fare molto bene, salvarsi e guardare anche oltre. Poi anche a livello di vita, a Barletta si sta davvero bene e anche per questo sono entusiasta della mia scelta».
Tu sei nato e cresciuto a Bergamo, oggi a 21 anni sei alla seconda esperienza in Puglia. In te batte un cuore meridionale?
« Sì, al Sud mi trovo davvero bene, anche se devo essere onesto: non faccio molta vita extracalcistica, quindi non ho quasi mai difficoltà con le varie piazze. Ripeto, di Barletta sono davvero entusiasta».
Che tipo di difensore sei in campo e nello spogliatoio?
« Dal punto di vista tecnico, non ho una precisa caratteristica che prevalga sulle altre. Sono abbastanza veloce, ho dei piedi buoni per giocare la palla in difesa, e nonostante una stazza non esagerata (è alto 1,81, ndr) mi faccio rispettare in area di rigore. Ovviamente tutte doti migliorabili, e per questo do sempre il massimo in allenamento, come è giusto che sia. Cercherò di dare sempre il massimo per la squadra».
Sei stato anche capitano di una squadra Primavera blasonata come quella dell'Atalanta, quindi le stimmate del leader ce le hai...
« Mi definirei un leader silenzioso, non sono una persona di tante parole, cerco di dare il migliore esempio con gli allenamenti e l'impegno. All'Atalanta sono stato capitano perchè ero comunque tra i ragazzi più grandi, ma non ho comunque certo paura di parlare e farmi sentire in campo all'occorrenza».
Gli allenamenti con mister Novelli sono i più duri che hai affrontato sin qui in carriera?
« Non so se sono i più duri, certamente sono duri; in questi primi due giorni abbiamo sì caricato tanto, ma la parte più dura del lavoro deve ancora arrivare. Si vede comunque che il mister e il prof Fabiano sono orientati verso la strutturazione di una squadra aggressiva, che corra tanto e con raziocinio in campo».
Che gruppo sta nascendo? C'è già affiatamento tra i nuovi arrivi e i "vecchi" del gruppo?
« Si lavora molto bene, è già nato un ottimo rapporto con tanti calciatori. Poi la composizione "mista" delle camere ha favorito la conoscenza tra le varie facce del gruppo, e anche questo ci sta aiutando a dar vita a una rosa compatta».
Tu con chi condividi la camera?
« Con Andrea Mengoni, il mio attuale compagno di reparto al centro della difesa...».
Lo scorso anno sei stato a Foggia: sai della rivalità tra i rossoneri e il Barletta? E quanto sei spiaciuto per la mancata iscrizione dei Satanelli al prossimo torneo?
« Mi spiace per la piazza, perchè quando sei per un anno in un ambiente, conosci la società, hai un rapporto discreto con i tifosi, comunque è parte della tua storia: se poi penso che la Lega Pro perde una squadra di blasone come il Foggia dispiace per il calcio. Per quanto riguarda la rivalità, me ne hanno parlato e anche per questo mi spiace non poter vivere in stagione questo derby così atteso da entrambe le tifoserie».
Si parla del possibile arrivo in biancorosso di tre tuoi ex-compagni di squadra in quel di Foggia: D'Orsi, Ginestra e Venitucci. Credi sarebbero utili alla causa del Barletta?
« Sicuramente sì, sono tre bravissimi ragazzi oltre che professionisti eccezionali, che danno l'esempio durante gli allenamenti e hanno qualità. Li consiglierei come acquisti e spero vengano qui a Barletta, considerato anche l'ottimo rapporto avuto con loro nella scorsa stagione a Foggia».
A quale difensore ti ispiri?
« Sono ambizioso e dico a Fabio Cannavaro, perchè come lui non sono altissimo per essere un difensore, però riesco comunque con tenacia e senso della posizione a compensare. E' un grande modello, me ne rendo conto, e lavoro sodo per avvicinarmi ogni giorno a lui».
Quale saluto rivolgi ai tifosi del Barletta?
« Li saluto con affetto, e non vedo l'ora di giocare sul terreno del "Puttilli", mi hanno parlato di un tifo davvero passionale. Prometto il massimo impegno per questa maglia, con la quale confido di maturare ad alti livelli, e spero che daremo grandi soddisfazioni ai nostri tifosi in questa stagione».
Gioventù e raziocinio: le due parole chiave di Alessandro De Leidi, le due direttrici del nuovo Barletta...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Alessandro, hai seguito il ds Pavone dopo l'esperienza di Foggia. Quanto ha contato la presenza del Direttore nella trattativa con l'Atalanta?
« Sicuramente tanto, ho accettato l'interesse di Pavone e del Barletta con gioia; l'obiettivo resta quello di fare molto bene, salvarsi e guardare anche oltre. Poi anche a livello di vita, a Barletta si sta davvero bene e anche per questo sono entusiasta della mia scelta».
Tu sei nato e cresciuto a Bergamo, oggi a 21 anni sei alla seconda esperienza in Puglia. In te batte un cuore meridionale?
« Sì, al Sud mi trovo davvero bene, anche se devo essere onesto: non faccio molta vita extracalcistica, quindi non ho quasi mai difficoltà con le varie piazze. Ripeto, di Barletta sono davvero entusiasta».
Che tipo di difensore sei in campo e nello spogliatoio?
« Dal punto di vista tecnico, non ho una precisa caratteristica che prevalga sulle altre. Sono abbastanza veloce, ho dei piedi buoni per giocare la palla in difesa, e nonostante una stazza non esagerata (è alto 1,81, ndr) mi faccio rispettare in area di rigore. Ovviamente tutte doti migliorabili, e per questo do sempre il massimo in allenamento, come è giusto che sia. Cercherò di dare sempre il massimo per la squadra».
Sei stato anche capitano di una squadra Primavera blasonata come quella dell'Atalanta, quindi le stimmate del leader ce le hai...
« Mi definirei un leader silenzioso, non sono una persona di tante parole, cerco di dare il migliore esempio con gli allenamenti e l'impegno. All'Atalanta sono stato capitano perchè ero comunque tra i ragazzi più grandi, ma non ho comunque certo paura di parlare e farmi sentire in campo all'occorrenza».
Gli allenamenti con mister Novelli sono i più duri che hai affrontato sin qui in carriera?
« Non so se sono i più duri, certamente sono duri; in questi primi due giorni abbiamo sì caricato tanto, ma la parte più dura del lavoro deve ancora arrivare. Si vede comunque che il mister e il prof Fabiano sono orientati verso la strutturazione di una squadra aggressiva, che corra tanto e con raziocinio in campo».
Che gruppo sta nascendo? C'è già affiatamento tra i nuovi arrivi e i "vecchi" del gruppo?
« Si lavora molto bene, è già nato un ottimo rapporto con tanti calciatori. Poi la composizione "mista" delle camere ha favorito la conoscenza tra le varie facce del gruppo, e anche questo ci sta aiutando a dar vita a una rosa compatta».
Tu con chi condividi la camera?
« Con Andrea Mengoni, il mio attuale compagno di reparto al centro della difesa...».
Lo scorso anno sei stato a Foggia: sai della rivalità tra i rossoneri e il Barletta? E quanto sei spiaciuto per la mancata iscrizione dei Satanelli al prossimo torneo?
« Mi spiace per la piazza, perchè quando sei per un anno in un ambiente, conosci la società, hai un rapporto discreto con i tifosi, comunque è parte della tua storia: se poi penso che la Lega Pro perde una squadra di blasone come il Foggia dispiace per il calcio. Per quanto riguarda la rivalità, me ne hanno parlato e anche per questo mi spiace non poter vivere in stagione questo derby così atteso da entrambe le tifoserie».
Si parla del possibile arrivo in biancorosso di tre tuoi ex-compagni di squadra in quel di Foggia: D'Orsi, Ginestra e Venitucci. Credi sarebbero utili alla causa del Barletta?
« Sicuramente sì, sono tre bravissimi ragazzi oltre che professionisti eccezionali, che danno l'esempio durante gli allenamenti e hanno qualità. Li consiglierei come acquisti e spero vengano qui a Barletta, considerato anche l'ottimo rapporto avuto con loro nella scorsa stagione a Foggia».
A quale difensore ti ispiri?
« Sono ambizioso e dico a Fabio Cannavaro, perchè come lui non sono altissimo per essere un difensore, però riesco comunque con tenacia e senso della posizione a compensare. E' un grande modello, me ne rendo conto, e lavoro sodo per avvicinarmi ogni giorno a lui».
Quale saluto rivolgi ai tifosi del Barletta?
« Li saluto con affetto, e non vedo l'ora di giocare sul terreno del "Puttilli", mi hanno parlato di un tifo davvero passionale. Prometto il massimo impegno per questa maglia, con la quale confido di maturare ad alti livelli, e spero che daremo grandi soddisfazioni ai nostri tifosi in questa stagione».
Gioventù e raziocinio: le due parole chiave di Alessandro De Leidi, le due direttrici del nuovo Barletta...
(Twitter: @GuerraLuca88)