Calcio
Al Barletta 1922 il primo derby della Disfida
Gli scatti del match tutto biancorosso
Barletta - domenica 24 novembre 2019
19.40
Derby doveva essere e derby è stato, nel senso più autentico della parola. La prima storica stracittadina barlettana è stata infatti caratterizzata da un gioco maschio, a tratti intimidatorio, viste le due espulsioni (una per parte). A completare un'atmosfera da calcio inglese stile anni Settanta ci ha pensato Giove pluvio con un acquazzone misto a vento degno per l'appunto delle grandi battaglie navali della "Grande Guerra".
Il primo "derby della Disfida" lo vince il Barletta 1922 per 3 – 1. Meritatamente, ci sentiamo di dire. Soprattutto perché i biancorossi di Massimiliano Tangorra, su un terreno di gioco ai limiti della praticabilità che ne penalizzava il maggior tasso tecnico, hanno dimostrato una maggiore determinazione agonistica. L'Audace, pur sconfitta, non ha certo demeritato, ed in particolar modo nel primo tempo, ha messo in mostra tutte quelle qualità che gli hanno sin qui permesso di assurgere a matricola terribile dell'anno. Unico rimpianto per i ragazzi di Mister Iannone, il secondo tempo quasi interamente disputato in inferiorità numerica, causa espulsione del portiere Di Candia.
Ma veniamo ai tanti spunti di cronaca. Il primo quarto d'ora fa registrare la decisa supremazia territoriale di un Barletta meglio messo in campo. Al 10° i biancorossi sfiorano il vantaggio con Pignataro che, su un bel cross di Procida, viene anticipato di un soffio da Di Candia. Sugli sviluppi dell'azione il portiere dell'Audace si scontra con Caputo che è poi costretto a lasciare il campo (sostituito da Faccini ) per una botta alla caviglia sinistra. Al 17° l'Audace si affaccia per la prima volta dalle parte di Lullo (oggi titolare al posto di Capossele) con una punizione di Lomuscio deviata in angolo dall'estremo difensore barlettano. Al 26°, sempre su calcio piazzato, Lomuscio impegna nuovamente Lullo che respinge coi pugni. Al 29° clamorosa occasione per Guacci dell'Audace, il quale tutto solo davanti a Lullo calcia incredibilmente alto. Al 31° il Barletta torna a farsi vivo in avanti con Zonno che calcia a lato dal limite dell'area. Pochi minuti più tardi il Barletta ha una grossa occasione con Pignataro che – su punizione di Faccini - anticipa Di Candia in uscita e di testa manda di un soffio a lato.
Ma l'Audace non sta certo a guardare e allo scadere del primo tempo Di Meo con un tiro dal limite dell'area batte Lullo. Decisiva per il vantaggio dell'Audace una leggera deviazione di un difensore barlettano.
Durante l'intervallo, la pioggia insistente mista a vento che bagna il sintetico del Manzi Chiapulin diventa un vero e proprio nubifragio che trasforma il terreno di gioco quasi in una palude. Ad essere penalizzato dalle quasi proibitive condizioni atmosferiche dovrebbe essere il Barletta 1922, visto il maggior tasso tecnico dei suoi elementi, ma i ragazzi di Tangorra iniziano la ripresa più che mai determinati a rimettere in piedi l'ennesima partita messasi in salita. E al 51° infatti c'è la svolta della partita. Su una mischia da calcio d'angolo Faccini scaraventa in rete il pallone del pareggio.
Negli attimi successivi alla rete del Barletta si scatena un parapiglia che vede protagonista il portiere Saverio Di Candia, il quale riceve la seconda ammonizione e lascia colpevolmente in dieci la sua squadra. Mister Iannone è così costretto a sacrificare un giocatore di movimento. La dolorosa scelta cade su D'Onofrio un po' in ombra rispetto alle ultime prestazioni.
Per l'Audace si tratta del punto di non ritorno del derby perché la gara di li in poi assumerà i contorni di un vero e proprio assedio da parte del Barletta 1922. Due minuti più tardi infatti Bonasia da buona posizione colpisce la parte alta della traversa. Al 64° è ancora Faccini, stavolta in acrobazia, a insidiare la porta dell'Audace, difesa ora dal nuovo entrato Rociola. Quest'ultimo al 68° è protagonista di un ottimo intervento su un gran tiro di Procida. All'80° Faccini da due passi fallisce incredibilmente il raddoppio con un tiro cross che termina al lato di centimetri. L'Audace prova a reagire ma l'inferiorità numerica è un fardello troppo pesante dal punto di vista fisico su un terreno di gioco ormai ai limiti della praticabilità. E infatti a cinque minuti dalla fine il Barletta trova il meritato vantaggio con Aprile che sotto misura risolve una mischia furibonda, ancora una vola scaturita da azione di calcio d'angolo.
L'Audace oramai non ne ha più e al 93° subisce la terza rete con Pignataro che dal vertice sinistro dell'area di rigore indovina un bellissimo destro a giro sul secondo palo che mette praticamente la parola fine al primo ed emozionantissimo derby barlettano. Poco prima del fischio finale, un'entrataccia di Aprile ai danni di un avversario ristabilisce la parità numerica tra le due squadre. Poco male, per il Barletta 1922 che di lì a pochi istanti si ritroverà a festeggiare una importantissima vittoria sotto il settore dedicato ai "tifosi ospiti". Un successo per Pignataro e compagni che potrebbe costituire, specialmente dal punto di vista del morale, la svolta di una stagione iniziata ad handicap, ma che c'è ancora tempo e modo di rimettere in piedi. Almeno in ottica play-off.
Per l'Audace c'è delusione, soprattutto per quel che sarebbe potuto essere il derby senza l'espulsione di Di Candia. Ma la sconfitta contro il miglior Barletta della stagione, più che fonte di rammarico dovrebbe rappresentare un'ulteriore tappa di crescita in una stagione fin qui strepitosa.
Il primo "derby della Disfida" lo vince il Barletta 1922 per 3 – 1. Meritatamente, ci sentiamo di dire. Soprattutto perché i biancorossi di Massimiliano Tangorra, su un terreno di gioco ai limiti della praticabilità che ne penalizzava il maggior tasso tecnico, hanno dimostrato una maggiore determinazione agonistica. L'Audace, pur sconfitta, non ha certo demeritato, ed in particolar modo nel primo tempo, ha messo in mostra tutte quelle qualità che gli hanno sin qui permesso di assurgere a matricola terribile dell'anno. Unico rimpianto per i ragazzi di Mister Iannone, il secondo tempo quasi interamente disputato in inferiorità numerica, causa espulsione del portiere Di Candia.
Ma veniamo ai tanti spunti di cronaca. Il primo quarto d'ora fa registrare la decisa supremazia territoriale di un Barletta meglio messo in campo. Al 10° i biancorossi sfiorano il vantaggio con Pignataro che, su un bel cross di Procida, viene anticipato di un soffio da Di Candia. Sugli sviluppi dell'azione il portiere dell'Audace si scontra con Caputo che è poi costretto a lasciare il campo (sostituito da Faccini ) per una botta alla caviglia sinistra. Al 17° l'Audace si affaccia per la prima volta dalle parte di Lullo (oggi titolare al posto di Capossele) con una punizione di Lomuscio deviata in angolo dall'estremo difensore barlettano. Al 26°, sempre su calcio piazzato, Lomuscio impegna nuovamente Lullo che respinge coi pugni. Al 29° clamorosa occasione per Guacci dell'Audace, il quale tutto solo davanti a Lullo calcia incredibilmente alto. Al 31° il Barletta torna a farsi vivo in avanti con Zonno che calcia a lato dal limite dell'area. Pochi minuti più tardi il Barletta ha una grossa occasione con Pignataro che – su punizione di Faccini - anticipa Di Candia in uscita e di testa manda di un soffio a lato.
Ma l'Audace non sta certo a guardare e allo scadere del primo tempo Di Meo con un tiro dal limite dell'area batte Lullo. Decisiva per il vantaggio dell'Audace una leggera deviazione di un difensore barlettano.
Durante l'intervallo, la pioggia insistente mista a vento che bagna il sintetico del Manzi Chiapulin diventa un vero e proprio nubifragio che trasforma il terreno di gioco quasi in una palude. Ad essere penalizzato dalle quasi proibitive condizioni atmosferiche dovrebbe essere il Barletta 1922, visto il maggior tasso tecnico dei suoi elementi, ma i ragazzi di Tangorra iniziano la ripresa più che mai determinati a rimettere in piedi l'ennesima partita messasi in salita. E al 51° infatti c'è la svolta della partita. Su una mischia da calcio d'angolo Faccini scaraventa in rete il pallone del pareggio.
Negli attimi successivi alla rete del Barletta si scatena un parapiglia che vede protagonista il portiere Saverio Di Candia, il quale riceve la seconda ammonizione e lascia colpevolmente in dieci la sua squadra. Mister Iannone è così costretto a sacrificare un giocatore di movimento. La dolorosa scelta cade su D'Onofrio un po' in ombra rispetto alle ultime prestazioni.
Per l'Audace si tratta del punto di non ritorno del derby perché la gara di li in poi assumerà i contorni di un vero e proprio assedio da parte del Barletta 1922. Due minuti più tardi infatti Bonasia da buona posizione colpisce la parte alta della traversa. Al 64° è ancora Faccini, stavolta in acrobazia, a insidiare la porta dell'Audace, difesa ora dal nuovo entrato Rociola. Quest'ultimo al 68° è protagonista di un ottimo intervento su un gran tiro di Procida. All'80° Faccini da due passi fallisce incredibilmente il raddoppio con un tiro cross che termina al lato di centimetri. L'Audace prova a reagire ma l'inferiorità numerica è un fardello troppo pesante dal punto di vista fisico su un terreno di gioco ormai ai limiti della praticabilità. E infatti a cinque minuti dalla fine il Barletta trova il meritato vantaggio con Aprile che sotto misura risolve una mischia furibonda, ancora una vola scaturita da azione di calcio d'angolo.
L'Audace oramai non ne ha più e al 93° subisce la terza rete con Pignataro che dal vertice sinistro dell'area di rigore indovina un bellissimo destro a giro sul secondo palo che mette praticamente la parola fine al primo ed emozionantissimo derby barlettano. Poco prima del fischio finale, un'entrataccia di Aprile ai danni di un avversario ristabilisce la parità numerica tra le due squadre. Poco male, per il Barletta 1922 che di lì a pochi istanti si ritroverà a festeggiare una importantissima vittoria sotto il settore dedicato ai "tifosi ospiti". Un successo per Pignataro e compagni che potrebbe costituire, specialmente dal punto di vista del morale, la svolta di una stagione iniziata ad handicap, ma che c'è ancora tempo e modo di rimettere in piedi. Almeno in ottica play-off.
Per l'Audace c'è delusione, soprattutto per quel che sarebbe potuto essere il derby senza l'espulsione di Di Candia. Ma la sconfitta contro il miglior Barletta della stagione, più che fonte di rammarico dovrebbe rappresentare un'ulteriore tappa di crescita in una stagione fin qui strepitosa.