Pop Corn
Torna 007 con “Skyfall” e compie mezzo secolo
Cambiano i tempi e cambia James Bond
giovedì 8 novembre 2012
Cinquant'anni e dimostrarli. Il film sull'agente segreto britannico 007 più famoso della storia del cinema internazionale, è stato realizzato per la prima volta nel 1962, quando lo James Bond di Sean Connery in "Licenza di uccidere", iniziò a rappresentare quella forza raffinata e intelligente di un agente di sua maestà. L'eleganza e il genio si sono sempre accoppiati a muscoli possenti e coraggio da vendere.
A celebrare la cifra tonda, un nuovo film "Skyfall" del regista britannico Sam Mendes. Il 23° di una saga che tutti auguriamo infinita. Daniel Craig, l'attore che interpreta 007 per la terza volta, si trova a suo agio nei panni del personaggio di fantasia più amato dalle donne e invidiato dagli uomini. Chi può dire di non aver recitato la celebre frase di presentazione: "Sono Bond… James Bond".
Forse l'eroe dei Servizi Segreti ha fatto storcere un po' il naso ai puristi: biondo; si è fatto un gran parlare poi di Bond che beve la birra…non temete il Martini "Agitato non mescolato" c'è sempre. Anzi l'alcool non manca nel film, tanto da renderci uno 007 un po' attempato, alcolizzato, non idoneo ai test psicologici, che non ha più un'ottima mira. Potremmo dire più umano. Sicuramente una scelta del regista per legarlo al filone dell'amarcord che regge il soggetto, sospinta dall'inedita colonna sonora di Adele. E poi il sentimento. Non tanto verso le bellissime Bond girl, che pur ci sono e ben due, quanto è sottolineato il rapporto quasi materno con "M", la bravissima Judi Dench. Un viaggio nel passato di un mito, come il nostro passato: perché tutti saremo sorpresi ad interrogarci, vedendolo, sugli altri film del filone.
Ma tutto finisce. Sembrano ormai obsolete le vecchie missioni di spionaggio. La storica Aston Martin salta in aria e viene distrutta, e non è l'unico motivo che ci fa credere che il Bond di Connery, Roger Moore e Pierce Brosnan non tornerà. Ciò che possiamo dire è che al pubblico italiano ancora piace, visti gli enormi incassi in pochi giorni dall' uscita del film.
Intanto lo immaginiamo a bere una birra con Bersani, sbeffeggiando Renzi, con una battuta che il personaggio dello scrittore Ian Fleming, recita in Skyfall: "la giovinezza non è sinonimo d'innovazione".
A celebrare la cifra tonda, un nuovo film "Skyfall" del regista britannico Sam Mendes. Il 23° di una saga che tutti auguriamo infinita. Daniel Craig, l'attore che interpreta 007 per la terza volta, si trova a suo agio nei panni del personaggio di fantasia più amato dalle donne e invidiato dagli uomini. Chi può dire di non aver recitato la celebre frase di presentazione: "Sono Bond… James Bond".
Forse l'eroe dei Servizi Segreti ha fatto storcere un po' il naso ai puristi: biondo; si è fatto un gran parlare poi di Bond che beve la birra…non temete il Martini "Agitato non mescolato" c'è sempre. Anzi l'alcool non manca nel film, tanto da renderci uno 007 un po' attempato, alcolizzato, non idoneo ai test psicologici, che non ha più un'ottima mira. Potremmo dire più umano. Sicuramente una scelta del regista per legarlo al filone dell'amarcord che regge il soggetto, sospinta dall'inedita colonna sonora di Adele. E poi il sentimento. Non tanto verso le bellissime Bond girl, che pur ci sono e ben due, quanto è sottolineato il rapporto quasi materno con "M", la bravissima Judi Dench. Un viaggio nel passato di un mito, come il nostro passato: perché tutti saremo sorpresi ad interrogarci, vedendolo, sugli altri film del filone.
Ma tutto finisce. Sembrano ormai obsolete le vecchie missioni di spionaggio. La storica Aston Martin salta in aria e viene distrutta, e non è l'unico motivo che ci fa credere che il Bond di Connery, Roger Moore e Pierce Brosnan non tornerà. Ciò che possiamo dire è che al pubblico italiano ancora piace, visti gli enormi incassi in pochi giorni dall' uscita del film.
Intanto lo immaginiamo a bere una birra con Bersani, sbeffeggiando Renzi, con una battuta che il personaggio dello scrittore Ian Fleming, recita in Skyfall: "la giovinezza non è sinonimo d'innovazione".