Pop Corn
Quella stella splendente tanto amata da Keats
“Bright Star”, struggente love story firmata Jane Campion
sabato 26 giugno 2010
Stella lucente, foss'io come te costante -
No - costante sempre, mai mutevole vorrei risiedere
Sempre sul guanciale del seno dell'amore
Ma per sentirlo sempre pulsare cedevole,
Per sempre sveglio in dolce inquietudine,
Per sempre, sempre udire il suo respiro tenue
E così vivere in eterno - o venir meno nella morte.
(Bright Star - John Keats)
Così scriveva John Keats, sublime poeta morto di tubercolosi a soli 25 anni, cantore di un amore struggente e contrastato, versi composti poco prima di morire e rivolti alla musa Fanny, fanciulla dal grande intelletto, anime affini nell'amore e nel tragico epilogo della loro storia.
Londra, 1818. Il fragile poeta si innamora di Fanny Brawne, sua vicina di casa e studentessa di moda. Dopo i primi contrasti, i due si affezionano sempre di più: lei lo aiuterà nella cura del fratellino gravemente malato, lui ricambierà dandole lezioni di poesia. Due creature totalmente differenti, che saranno in grado di scoprire l'amore nonostante caratteri e interessi diversi, tra le beffe dei conoscenti e gli ostacoli sociali ed economici a cui un matrimonio potrebbe condurre.
Jane Campion firma questa pellicola in costume, tornando al genere dopo "Ritratto di signora", indimenticabile capolavoro del 1996 con una meravigliosa Nicole Kidman all'apice del suo talento. E la protagonista di "Bright Star", la giovane attrice australiana Abbie Cornish, sembra ricordare nella mimica e nella gestualità proprio la conterranea Kidman, sebbene meno algida e più corporea, prenotandosi un posto come erede della star.
La regista ha subito trovato il favore della sceneggiatrice Caroline Hewitt, che così parla del film: «E' una storia bellissima e poetica, ma con un ritmo moderno che la rende assolutamente accessibile. Nonostante sia un film d'epoca, è decisamente immediato e attuale, direi universale, visto che parla del primo amore». E il film può essere considerato una vera iniziazione all'amore per Fanny, capricciosa e superba: dopo l'incontro con Keats, scoprirà la magia della poesia e i turbamenti dell'amore, una forza tanto dolce e vitale quanto distruttiva e dolorosa.
Lo spettatore viene trascinato nelle leggiadre campagne inglesi dell'800 proprio attraverso lo sguardo di Fanny: conosceremo Keats in quei brevi istanti fugaci, fra le ombre del bosco vicino casa, e anche noi lo perderemo dopo solo due anni, quando la malattia lo costringerà a partire per Roma e a morire lontano dai suoi amori.
«Ho due piaceri a cui penso di continuo nelle mie passeggiate: il tuo amore, e l'ora della mia morte...» (J. Keats, Lettera a Fanny, 1819)
In programmazione al Cinema Opera.
No - costante sempre, mai mutevole vorrei risiedere
Sempre sul guanciale del seno dell'amore
Ma per sentirlo sempre pulsare cedevole,
Per sempre sveglio in dolce inquietudine,
Per sempre, sempre udire il suo respiro tenue
E così vivere in eterno - o venir meno nella morte.
(Bright Star - John Keats)
Così scriveva John Keats, sublime poeta morto di tubercolosi a soli 25 anni, cantore di un amore struggente e contrastato, versi composti poco prima di morire e rivolti alla musa Fanny, fanciulla dal grande intelletto, anime affini nell'amore e nel tragico epilogo della loro storia.
Londra, 1818. Il fragile poeta si innamora di Fanny Brawne, sua vicina di casa e studentessa di moda. Dopo i primi contrasti, i due si affezionano sempre di più: lei lo aiuterà nella cura del fratellino gravemente malato, lui ricambierà dandole lezioni di poesia. Due creature totalmente differenti, che saranno in grado di scoprire l'amore nonostante caratteri e interessi diversi, tra le beffe dei conoscenti e gli ostacoli sociali ed economici a cui un matrimonio potrebbe condurre.
Jane Campion firma questa pellicola in costume, tornando al genere dopo "Ritratto di signora", indimenticabile capolavoro del 1996 con una meravigliosa Nicole Kidman all'apice del suo talento. E la protagonista di "Bright Star", la giovane attrice australiana Abbie Cornish, sembra ricordare nella mimica e nella gestualità proprio la conterranea Kidman, sebbene meno algida e più corporea, prenotandosi un posto come erede della star.
La regista ha subito trovato il favore della sceneggiatrice Caroline Hewitt, che così parla del film: «E' una storia bellissima e poetica, ma con un ritmo moderno che la rende assolutamente accessibile. Nonostante sia un film d'epoca, è decisamente immediato e attuale, direi universale, visto che parla del primo amore». E il film può essere considerato una vera iniziazione all'amore per Fanny, capricciosa e superba: dopo l'incontro con Keats, scoprirà la magia della poesia e i turbamenti dell'amore, una forza tanto dolce e vitale quanto distruttiva e dolorosa.
Lo spettatore viene trascinato nelle leggiadre campagne inglesi dell'800 proprio attraverso lo sguardo di Fanny: conosceremo Keats in quei brevi istanti fugaci, fra le ombre del bosco vicino casa, e anche noi lo perderemo dopo solo due anni, quando la malattia lo costringerà a partire per Roma e a morire lontano dai suoi amori.
«Ho due piaceri a cui penso di continuo nelle mie passeggiate: il tuo amore, e l'ora della mia morte...» (J. Keats, Lettera a Fanny, 1819)
In programmazione al Cinema Opera.