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American Hustle: l’apparenza inganna ma non troppo

Il teatrino che spodestò la corruzione nel Congresso degli Stati Uniti d’America

Quando la realtà, miscelata abilmente con il racconto filmico rivela gli inganni di una società incondizionatamente abbarbicata alle sue contraddizioni, dal potere che diventa potente mezzo di sovversione delle stesse leggi che dovrebbe tutelare, ai numi protettori di tali sovversioni, fino alla sottomissione malcelata della gente comune a tali alcaponesche leggi.

La storia, gli eventi realmente accaduti durante l'operazione Abscam dell'F.B.I., verso la fine degli anni settanta, narra lo smascheramento lento e sofferto, della corruzione ben piazzata e comprovata tra i membri del Congresso degli Stati Uniti d'America. Il meccanismo scatenante, messo in moto da due abili malfattori a loro volta smascherati dall' agente federale Richie DiMaso(interpretato da Bradley Cooper), ricattati e pertanto costretti a servire le forze dell'ordine con la loro astuzia, parte dall'incontro-passione, tra Irving Rosenfeld(Christian Bale) e Sidney Prosser(Amy Adams), i due si fondono nell'imprevedibile complicità del malaffare, mettendo su un arguto teatrino sputa-soldi. La bellezza di Sidney e la fuorviante retorica di Irving, costringono i poveri malcapitati nelle loro grinfie, a sganciare improbabili cifre, per ottenerne di più grandi. Il meccanismo si inceppa, quando sulla loro ricca e riposata strada, si affaccia l'agente F.B.I DiMaso, che riesce a fingersi cliente in cerca di un prestito così da intrappolare con le mani nel sacco i due Bonnie and Clyde.

David O.Russel , trae la sceneggiatura di Eric Singer, ridefinendola ai limiti del grottesco, esasperando, sino a renderla improbabile, la contestualizzazione storica attraverso una resa dei costumi aggressiva e teatralizzante. Ma l'effetto non delude, così con piccoli "ritorni al passato", si delinea una trama poco elaborata, con una resa sentimentale inaspettatamente profonda. Dall'attenzione per l'ossessione di Irving per i suoi "riportati" capelli, all'ingrandimento dell'amore-complicità, fil rouge di tutta la vicenda, grazie al quale i due protagonisti potranno liberarsi dalle accuse nei loro confronti e riportare alla luce le ben più grandi colpe di politici e loro satelliti in corso di corruzione. In controluce l'abilità interpretativa di Jennifer Lawrence, nel ruolo di Rosalyn Rosenfeld, moglie tradita, irritata e capricciosa, che rischierà nella sua schiettezza di mandare in pasto al potente mafioso Victor Tellegio(Robert De Niro), sua marito e la sua amante.

S'intreccia nella vicenda anche la flebile luce dell'amicizia, un valore poco sperato, che Irving dovrà rivalutare, quando, tentando di incastrare nella trappola dell'F.B.I. il sindaco della povera città di Camden, Carmine Polito, scoprirà la di lui lealtà e sincera affezione. Una rivalutazione generale, una sovversione di affetti e valori improbabile e inaspettata, quando infine l'intreccio dell'amore trarrà in trappola la stessa convinzione dell'agente federale, lanciato nella sua lotta assieme a Don Chisciotte e ai suoi mulini, perché in fondo l'apparenza inganna, ma non troppo, non troppo.
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