La città
ZTL per l'economia di Barletta, Divenuto: «Serve maggiore condivisione nelle scelte»
Intervista al presidente di Confcommercio Barletta: «Una ZTL programmata, condivisa e strutturata, porterebbe beneficio all’intera città»
Barletta - venerdì 18 ottobre 2019
All'indomani delle osservazioni diffuse dall'associazione "Le Strade dello Shopping" che, in una lettera indirizzata al sindaco Cosimo Cannito, si è resa portavoce di un malcontento dei commercianti della zona centrale di Barletta, abbiamo rivolto qualche domanda al presidente di Confcommercio Barletta, Francesco Divenuto.
La chiusura al traffico, seppur in via sperimentale, di piazza Caduti sta creando non poche polemiche. Da un lato, i "gravissimi danni" lamentati da alcuni esercenti commerciali del centro, dall'altro un intervento che prescinde dall'elaborazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Il sindaco Cannito, tuttavia, invita ad attendere i tempi necessari prima di trarre conclusioni che gridano alla catastrofe. Qual è l'effettivo impatto della chiusura di piazza Caduti sul commercio nella zona centrale?
«Non siamo contrari alle zone a traffico limitato, ma siamo contrari alle zone a traffico limitato che creano disagi alla cittadinanza e al commercio. Chiaramente, capisco la difficoltà delle attività commerciali che insistono nell'area di piazza Caduti. Barletta, effettivamente, è poco pronta alla chiusura al traffico che, invece, andrebbe programmata e condivisa con chi vive la strada tutti i giorni, commercianti e cittadini.
La posizione del sindaco, nel dire che bisogna abituarsi e che questo intervento fa parte di un progetto più ampio di chiusura, è condivisibile e noi siamo al suo fianco per migliorare la vivibilità della nostra città. Il sindaco sta facendo molti sforzi per raggiungere questo obiettivo, ma gli chiedo di fare uno sforzo di maggiore condivisione con le associazioni di categoria, perché bisognerebbe lavorare insieme al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Barletta ha bisogno di infrastrutture: parcheggi nelle zone vicine al centro, per poter lasciare l'auto ed invogliare i cittadini a vivere la città a piedi, ma c'è anche bisogno di potenziare il trasporto pubblico, che a Barletta è carente. L'amministrazione, a tal proposito, ha fatto una bellissima scelta, mettendo a disposizione gratuitamente autobus per i lavoratori della zona di via Trani. Si dovrebbe potenziare il trasporto pubblico anche in città e programmare una chiusura al traffico in una zona molto più ampia di piazza Caduti.
La stessa abitudine, tutta meridionale, di arrivare in auto fin sotto casa o fin sotto il negozio di riferimento, è causata proprio dalla mancanza di infrastrutture e di trasporti pubblici. L'amministrazione ci ha spiegato che si tratta di un intervento sperimentale e che sicuramente ci saranno miglioramenti. Dal momento che ci stiamo avvicinando alle feste natalizie, un momento importante per tutte le attività commerciali, chiedo al sindaco, ma sono sicuro di interpretare la volontà di altre associazioni, di costituire un tavolo per mitigare i disagi attesi».
Che ruolo hanno avuto gli esercenti e le associazioni di categoria nelle decisioni prese dall'amministrazione comunale?
«Se ne era parlato, ma non immaginavamo che sarebbe stata presa questa decisione "improvvisamente", pur essendo stata studiata. Non credo che questa amministrazione, né altre, prenda decisioni avventate. Sicuramente, sarebbe stata necessaria una maggiore programmazione e una migliore informazione alla cittadinanza su questa chiusura al traffico. Succede a tanti, ad esempio, di provenire da via Renato Coletta ed essere costretti a fare un giro enorme per raggiungere via de Nittis».
Quale ruolo, invece, dovrebbero avere nella redazione del PUMS?
«Noi abbiamo partecipato alla stesura del PUMS regionale. Chiaramente, ogni Comune è tenuto ad adottare il proprio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, ma a Barletta non abbiamo nemmeno cominciato a parlarne. Ci aspettiamo che presto possano chiamarci per discuterne».
Allarghiamo l'analisi al di là della zona centrale. È evidente che i cantieri da cui è cinta la città stanno causando molti disagi anche al commercio.
«Questo era scontato. Il cantiere di via Andria, che era annunciato da almeno vent'anni, sicuramente porterà grandissimi benefici quando sarà realizzato. Come tutte le opere pubbliche, tuttavia, sappiamo che i tempi sono sempre incerti perché possono esserci, come abbiamo visto, degli imprevisti. Sicuramente, i ritardi hanno causato la chiusura di alcune attività, come è successo ad una attività a causa dei lavori per il sottovia Pertini, perché per due anni ha subito danni incredibili».
Qual è l'auspicio nel breve termine?
«Che i cantieri si chiudano il prima possibile, che si ripristini la viabilità là dove è stata chiusa, ma soprattutto di sederci intorno ad un tavolo per programmare la zona a traffico limitato, che noi vogliamo fortemente. Crediamo, infatti, che una ZTL programmata, condivisa e strutturata, possa portare beneficio all'intera città in termini di salute, ma anche di economia perché, chiaramente, ne avrebbero giovamento anche le attività commerciali».
La chiusura al traffico, seppur in via sperimentale, di piazza Caduti sta creando non poche polemiche. Da un lato, i "gravissimi danni" lamentati da alcuni esercenti commerciali del centro, dall'altro un intervento che prescinde dall'elaborazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Il sindaco Cannito, tuttavia, invita ad attendere i tempi necessari prima di trarre conclusioni che gridano alla catastrofe. Qual è l'effettivo impatto della chiusura di piazza Caduti sul commercio nella zona centrale?
«Non siamo contrari alle zone a traffico limitato, ma siamo contrari alle zone a traffico limitato che creano disagi alla cittadinanza e al commercio. Chiaramente, capisco la difficoltà delle attività commerciali che insistono nell'area di piazza Caduti. Barletta, effettivamente, è poco pronta alla chiusura al traffico che, invece, andrebbe programmata e condivisa con chi vive la strada tutti i giorni, commercianti e cittadini.
La posizione del sindaco, nel dire che bisogna abituarsi e che questo intervento fa parte di un progetto più ampio di chiusura, è condivisibile e noi siamo al suo fianco per migliorare la vivibilità della nostra città. Il sindaco sta facendo molti sforzi per raggiungere questo obiettivo, ma gli chiedo di fare uno sforzo di maggiore condivisione con le associazioni di categoria, perché bisognerebbe lavorare insieme al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Barletta ha bisogno di infrastrutture: parcheggi nelle zone vicine al centro, per poter lasciare l'auto ed invogliare i cittadini a vivere la città a piedi, ma c'è anche bisogno di potenziare il trasporto pubblico, che a Barletta è carente. L'amministrazione, a tal proposito, ha fatto una bellissima scelta, mettendo a disposizione gratuitamente autobus per i lavoratori della zona di via Trani. Si dovrebbe potenziare il trasporto pubblico anche in città e programmare una chiusura al traffico in una zona molto più ampia di piazza Caduti.
La stessa abitudine, tutta meridionale, di arrivare in auto fin sotto casa o fin sotto il negozio di riferimento, è causata proprio dalla mancanza di infrastrutture e di trasporti pubblici. L'amministrazione ci ha spiegato che si tratta di un intervento sperimentale e che sicuramente ci saranno miglioramenti. Dal momento che ci stiamo avvicinando alle feste natalizie, un momento importante per tutte le attività commerciali, chiedo al sindaco, ma sono sicuro di interpretare la volontà di altre associazioni, di costituire un tavolo per mitigare i disagi attesi».
Che ruolo hanno avuto gli esercenti e le associazioni di categoria nelle decisioni prese dall'amministrazione comunale?
«Se ne era parlato, ma non immaginavamo che sarebbe stata presa questa decisione "improvvisamente", pur essendo stata studiata. Non credo che questa amministrazione, né altre, prenda decisioni avventate. Sicuramente, sarebbe stata necessaria una maggiore programmazione e una migliore informazione alla cittadinanza su questa chiusura al traffico. Succede a tanti, ad esempio, di provenire da via Renato Coletta ed essere costretti a fare un giro enorme per raggiungere via de Nittis».
Quale ruolo, invece, dovrebbero avere nella redazione del PUMS?
«Noi abbiamo partecipato alla stesura del PUMS regionale. Chiaramente, ogni Comune è tenuto ad adottare il proprio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, ma a Barletta non abbiamo nemmeno cominciato a parlarne. Ci aspettiamo che presto possano chiamarci per discuterne».
Allarghiamo l'analisi al di là della zona centrale. È evidente che i cantieri da cui è cinta la città stanno causando molti disagi anche al commercio.
«Questo era scontato. Il cantiere di via Andria, che era annunciato da almeno vent'anni, sicuramente porterà grandissimi benefici quando sarà realizzato. Come tutte le opere pubbliche, tuttavia, sappiamo che i tempi sono sempre incerti perché possono esserci, come abbiamo visto, degli imprevisti. Sicuramente, i ritardi hanno causato la chiusura di alcune attività, come è successo ad una attività a causa dei lavori per il sottovia Pertini, perché per due anni ha subito danni incredibili».
Qual è l'auspicio nel breve termine?
«Che i cantieri si chiudano il prima possibile, che si ripristini la viabilità là dove è stata chiusa, ma soprattutto di sederci intorno ad un tavolo per programmare la zona a traffico limitato, che noi vogliamo fortemente. Crediamo, infatti, che una ZTL programmata, condivisa e strutturata, possa portare beneficio all'intera città in termini di salute, ma anche di economia perché, chiaramente, ne avrebbero giovamento anche le attività commerciali».