Eventi
"Zona Franca Creativity" parte dalla Cantina della Sfida
La pioggia ha giocato un brutto scherzo: il cambiamento di location è stato obbligatorio. Venerdì 20 si terrà una “seconda inaugurazione” a Piazza Marina
Barletta - martedì 17 aprile 2012
11.16
«Il tempo è stato inclemente e noi, per rispetto nei confronti di chi ci ha seguiti, abbiamo deciso di spostare l'inaugurazione in un posto chiuso: da Porta Marina alla Cantina della Disfida», queste le parole con cui è stato aperto l'evento di arte contemporanea che, da sabato 14 Aprile, sta coinvolgendo le strade del centro storico di Barletta.
Non è stato, però, solo il tempo ad impedire che l'inaugurazione avvenisse nel migliore dei modi, visto che la Cantina della disfida era a abbastanza vuota perché, a dire il vero, in pochi sapevano del cambiamento di location (e forse anche dell'esistenza dell'evento). Sicuramente non sarà stato facile per i promotori fronteggiare l'imprevedibilità del maltempo e scegliere dove inaugurare sarà stata una decisione dell'ultimo minuto, ma è altrettanto certo che la pioggia ha cominciato a scorrere dal primo pomeriggio, quindi non sarebbe stato troppo difficile organizzarsi in tempo. In tempo per riuscire ad informare, in qualsiasi modo, l'ipotetico pubblico che avrebbe deciso di seguire l'evento, in tempo per conferire dignità alle opere dei quattro artisti il cui talento sembra stare tanto a cuore a politici, art director e coordinatori vari del progetto. Non che si possa negare il fatto che siano state spese diverse parole di stima e apprezzamento nei confronti dei quattro giovani emergenti, ma senz'ombra di dubbio il miglior riconoscimento delle loro creazioni sarebbe stata la presenza nella Cantina di un pubblico folto e interessato ad ascoltare i loro messaggi visivi, ovvero le loro performances, videoproiezioni, sculture e disegni. Invece non è andata così. La scena è stata tutt'altro: lunghi e ripetitivi discorsi dei soliti noti, un cenno alle altre associazioni (i cui nomi non sono stati fatti) che hanno partecipato all'organizzazione dell'evento, una breve presentazione degli artisti (nome e cognome).
«Gli artisti preferiscono parlare attraverso le proprie opere, piuttosto che con le parole», sottolinea giustamente Giusy Caroppo, presidente dell'Associazione Eclettica_Cultura dell'Arte, ma aggiungerei che gli artisti hanno anche bisogno che ci sia chi li ascolta guardando le loro produzioni. E non mi riferisco a uomini politici, a promotori vari, amici e parenti, ma a barlettani e turisti che "Zona Franca Creativity" avrebbe dovuto coinvolgere. La mission era infatti la "realizzazione di interventi di arte contemporanea al fine di coinvolgere lo spazio urbano, i cittadini, i turisti e, al contempo, promuovere e sostenere le piccole e medie imprese del Centro Storico della città" (com'è scritto sul bando del progetto e come hanno ribadito più volte il sindaco Maffei , l'amministratore unico C.A.T. Raffaele Landrascina , il presidente di Confcommercio Barletta Francesco Divenuto, il Consigliere provinciale della BAT Luigi Antonuc ci). Ma dov'erano cittadini e turisti? Si potrebbe pensare ad un disinteresse di massa. Oppure si potrebbe pensare alla cattiva organizzazione che si è tradotta, di conseguenza, nella quasi inesistente promozione dell'arte dei vincitori del bando. Arte che, nell'ottica di questo progetto, sarebbe dovuta essere il ponte tra turismo e attività commerciale. Il problema è che è stato dimenticato qualcuno di importane: il pubblico, l'unico ed essenziale anello mancante dell'inaugurazione di sabato.
Auguriamoci che nei prossimi giorni il sole riscaldi le nostre piazze e le nostre strade, cosicché le opere di Raffaele Fiorella, Sergio Racanati, Claudia Giannuli e Giuseppe Paolillo possano finalmente risaltare agli occhi dei passanti barlettani (anche dei turisti, se mai possano aver appreso dell'esistenza dell'evento da qualche parte). Speriamo che in questo Barlettalife sia un utile veicolo di promozione.
Non è stato, però, solo il tempo ad impedire che l'inaugurazione avvenisse nel migliore dei modi, visto che la Cantina della disfida era a abbastanza vuota perché, a dire il vero, in pochi sapevano del cambiamento di location (e forse anche dell'esistenza dell'evento). Sicuramente non sarà stato facile per i promotori fronteggiare l'imprevedibilità del maltempo e scegliere dove inaugurare sarà stata una decisione dell'ultimo minuto, ma è altrettanto certo che la pioggia ha cominciato a scorrere dal primo pomeriggio, quindi non sarebbe stato troppo difficile organizzarsi in tempo. In tempo per riuscire ad informare, in qualsiasi modo, l'ipotetico pubblico che avrebbe deciso di seguire l'evento, in tempo per conferire dignità alle opere dei quattro artisti il cui talento sembra stare tanto a cuore a politici, art director e coordinatori vari del progetto. Non che si possa negare il fatto che siano state spese diverse parole di stima e apprezzamento nei confronti dei quattro giovani emergenti, ma senz'ombra di dubbio il miglior riconoscimento delle loro creazioni sarebbe stata la presenza nella Cantina di un pubblico folto e interessato ad ascoltare i loro messaggi visivi, ovvero le loro performances, videoproiezioni, sculture e disegni. Invece non è andata così. La scena è stata tutt'altro: lunghi e ripetitivi discorsi dei soliti noti, un cenno alle altre associazioni (i cui nomi non sono stati fatti) che hanno partecipato all'organizzazione dell'evento, una breve presentazione degli artisti (nome e cognome).
«Gli artisti preferiscono parlare attraverso le proprie opere, piuttosto che con le parole», sottolinea giustamente Giusy Caroppo, presidente dell'Associazione Eclettica_Cultura dell'Arte, ma aggiungerei che gli artisti hanno anche bisogno che ci sia chi li ascolta guardando le loro produzioni. E non mi riferisco a uomini politici, a promotori vari, amici e parenti, ma a barlettani e turisti che "Zona Franca Creativity" avrebbe dovuto coinvolgere. La mission era infatti la "realizzazione di interventi di arte contemporanea al fine di coinvolgere lo spazio urbano, i cittadini, i turisti e, al contempo, promuovere e sostenere le piccole e medie imprese del Centro Storico della città" (com'è scritto sul bando del progetto e come hanno ribadito più volte il sindaco Maffei , l'amministratore unico C.A.T. Raffaele Landrascina , il presidente di Confcommercio Barletta Francesco Divenuto, il Consigliere provinciale della BAT Luigi Antonuc ci). Ma dov'erano cittadini e turisti? Si potrebbe pensare ad un disinteresse di massa. Oppure si potrebbe pensare alla cattiva organizzazione che si è tradotta, di conseguenza, nella quasi inesistente promozione dell'arte dei vincitori del bando. Arte che, nell'ottica di questo progetto, sarebbe dovuta essere il ponte tra turismo e attività commerciale. Il problema è che è stato dimenticato qualcuno di importane: il pubblico, l'unico ed essenziale anello mancante dell'inaugurazione di sabato.
Auguriamoci che nei prossimi giorni il sole riscaldi le nostre piazze e le nostre strade, cosicché le opere di Raffaele Fiorella, Sergio Racanati, Claudia Giannuli e Giuseppe Paolillo possano finalmente risaltare agli occhi dei passanti barlettani (anche dei turisti, se mai possano aver appreso dell'esistenza dell'evento da qualche parte). Speriamo che in questo Barlettalife sia un utile veicolo di promozione.