La città
«Voglio continuare con la mia arte, restando a Barletta»
Il pittore barlettano Michele Riefolo e gli invincibili colori della Puglia
Barletta - domenica 31 gennaio 2016
14.36
L'atelier di Michele Riefolo è il suo mondo segreto, colorato e rilassante: uno spazio dove il pittore 39 enne può concentrarsi e dipingere, in costante dialogo con mondi diversi e " rilievi policromi". Qui c'è il suo mondo fatto di libri, vinili, colori, tele, pennelli, fumetti. Vado a trovarlo all'imbrunire; la piacevole chiacchierata ha inizio.
Perché hai scelto la pittura per esprimerti?
«Ho scelto la pittura come mezzo d'espressione perché è il mezzo col quale mi esprimo da sempre, la preferisco ad altre arti, perché mi da modo di avere un rapporto diretto con i colori e la materia che da essi deriva, mi dà la possibilità di raffigurare tutto ciò che mi circonda e inventare quello che non c'è».
Come definiresti il tuo stile pittorico?
«Il mio stile pittorico non so definirlo! Rimando la definizione all'osservatore. Quello che mi interessa è far si che l'osservatore resti impressionato da ciò che dipingo e che gli susciti emozioni tali da stimolare la mente».
Per ottenere questa sensazione, quale ruolo svolgono i colori?
«I colori sono importantissimi! Infondono forti emozioni, riescono a dare allegria e tristezza a seconda di come li si usa, ma spaziano la gamma delle sensazioni che si diversificano a seconda di come sono disposti sulla tela. Negli ultimi quadri, ho deciso di usare il bianco di sfondo, perché rende più lucente la tela ed aumenta il contrasto con le figure apportate su di essa».
Quali sono i temi trattati nei tuoi quadri?
«I temi trattati nei miei lavori sono per la maggior parte dedicati all'essere umano: nascita, crescita, morte, trasformazione, l'attualità che ci circonda, il percorso che ognuno di noi fa in vita, la natura che ci circonda. Le ultime figure si fondono con oggetti che rappresentano il rapporto di unione che ognuno di noi ha con ciò che lo circonda e che infondono movimento, cambiamento. Il tutto in un modo abbastanza divertente e divertito. ».
L'ambiente artistico barlettano gode di buona salute?
«Certamente, l'ambiente artistico barlettano gode di buona salute. Non bisogna sottovalutare i tanti ragazzi che hanno intrapreso la carriera pittorica a Barletta, perché da noi ci sono tanti talenti giovani e meno giovani. Ma la pecca è che non ci sono molte possibilità per esporre e farsi conoscere tranne alcune realtà di gallerie private, qui a Barletta non resta nient'altro. La città non ha spazi o non li rende accessibili a tutti».
Cosa ti ispira?
«La mia ispirazione nasce da sogni, fantasie, esperienze vissute, ma soprattutto dal quotidiano, mi piace osservare ciò che mi circonda e reinterpretarlo a modo mio».
L'arte è una cura per l'anima?
«Certo, l'ho constatato con me stesso, coi bambini ed anche con gli adulti, l'arte in qualsiasi sua forma ha fatto e farà stare sempre bene, proprio perché è parte di tutti noi, un mondo senza arte sarebbe veramente noioso! Il mio consiglio è quello di usare qualsiasi forma d'arte come terapia per se stessi.».
Insegni arte?
«Attualmente, tengo corsi di arte per ragazzi, che vogliano imparare e lavorare in modo serio e continuativo».
Mentre dipingi, ascolti musica, oppure hai particolari "rituali"?
«Ascolto musica, mi piacciono tutti i generi musicali, a seconda di quello che ascolto, cambia anche il mio modo di dipingere. Infatti la musica che ascolto influisce sul risultato finale. Non ho nessun tipo di rituale prima di dipingere, lascio solo il tempo a me stesso di cercare l'ispirazione giusta».
Cosa ci sarà nel tuo futuro artistico?
«Voglio continuare a dipingere, a far conoscere la mia arte, i miei lavori, restando a Barletta, nella mia città, come hanno fatto tanti altri artisti pugliesi, ad esempio Caparezza. Restando qui e aiutando altri artisti, che spero abbiano nel futuro la strada più facile. ».
Perché hai scelto la pittura per esprimerti?
«Ho scelto la pittura come mezzo d'espressione perché è il mezzo col quale mi esprimo da sempre, la preferisco ad altre arti, perché mi da modo di avere un rapporto diretto con i colori e la materia che da essi deriva, mi dà la possibilità di raffigurare tutto ciò che mi circonda e inventare quello che non c'è».
Come definiresti il tuo stile pittorico?
«Il mio stile pittorico non so definirlo! Rimando la definizione all'osservatore. Quello che mi interessa è far si che l'osservatore resti impressionato da ciò che dipingo e che gli susciti emozioni tali da stimolare la mente».
Per ottenere questa sensazione, quale ruolo svolgono i colori?
«I colori sono importantissimi! Infondono forti emozioni, riescono a dare allegria e tristezza a seconda di come li si usa, ma spaziano la gamma delle sensazioni che si diversificano a seconda di come sono disposti sulla tela. Negli ultimi quadri, ho deciso di usare il bianco di sfondo, perché rende più lucente la tela ed aumenta il contrasto con le figure apportate su di essa».
Quali sono i temi trattati nei tuoi quadri?
«I temi trattati nei miei lavori sono per la maggior parte dedicati all'essere umano: nascita, crescita, morte, trasformazione, l'attualità che ci circonda, il percorso che ognuno di noi fa in vita, la natura che ci circonda. Le ultime figure si fondono con oggetti che rappresentano il rapporto di unione che ognuno di noi ha con ciò che lo circonda e che infondono movimento, cambiamento. Il tutto in un modo abbastanza divertente e divertito. ».
L'ambiente artistico barlettano gode di buona salute?
«Certamente, l'ambiente artistico barlettano gode di buona salute. Non bisogna sottovalutare i tanti ragazzi che hanno intrapreso la carriera pittorica a Barletta, perché da noi ci sono tanti talenti giovani e meno giovani. Ma la pecca è che non ci sono molte possibilità per esporre e farsi conoscere tranne alcune realtà di gallerie private, qui a Barletta non resta nient'altro. La città non ha spazi o non li rende accessibili a tutti».
Cosa ti ispira?
«La mia ispirazione nasce da sogni, fantasie, esperienze vissute, ma soprattutto dal quotidiano, mi piace osservare ciò che mi circonda e reinterpretarlo a modo mio».
L'arte è una cura per l'anima?
«Certo, l'ho constatato con me stesso, coi bambini ed anche con gli adulti, l'arte in qualsiasi sua forma ha fatto e farà stare sempre bene, proprio perché è parte di tutti noi, un mondo senza arte sarebbe veramente noioso! Il mio consiglio è quello di usare qualsiasi forma d'arte come terapia per se stessi.».
Insegni arte?
«Attualmente, tengo corsi di arte per ragazzi, che vogliano imparare e lavorare in modo serio e continuativo».
Mentre dipingi, ascolti musica, oppure hai particolari "rituali"?
«Ascolto musica, mi piacciono tutti i generi musicali, a seconda di quello che ascolto, cambia anche il mio modo di dipingere. Infatti la musica che ascolto influisce sul risultato finale. Non ho nessun tipo di rituale prima di dipingere, lascio solo il tempo a me stesso di cercare l'ispirazione giusta».
Cosa ci sarà nel tuo futuro artistico?
«Voglio continuare a dipingere, a far conoscere la mia arte, i miei lavori, restando a Barletta, nella mia città, come hanno fatto tanti altri artisti pugliesi, ad esempio Caparezza. Restando qui e aiutando altri artisti, che spero abbiano nel futuro la strada più facile. ».