Istituzionale
Visita del Ministro dei Beni Culturali, dichiarazioni del sindaco Cascella
Il Ministro Bray a Canne della Battaglia e Barletta
Barletta - lunedì 18 novembre 2013
11.04
"La visita del ministro Massimo Bray a Canne della Battaglia e a Barletta ha reso evidente quali e quante potenzialità i beni culturali offrono alla crescita economica, e quindi all'occupazione qualificata, del territorio ofantino". Queste le dichiarazioni del sindaco Pasquale Cascella a seguito della visita del Ministro dei Beni e Attività Culturali e Turismo, avvenuta sabato scorso.
"A Canne, in particolare, il ministro è arrivato dopo aver partecipato a un convegno a Canosa e all'inaugurazione in quella città del "Museo dei vescovi". Poi è tornato a Barletta per completare la visita della scorsa estate alla pinacoteca De Nittis, ammirando in particolar modo Eraclio e interessandosi al restauro avviato a piazza Marina. Si sono, insomma, intrecciate prime esperienze di valorizzazione dei "tesori" storici, archeologici, artistici diffusi sul nostro territorio, che appartengono all'intera comunità prima ancora che a questo o a quell'ente, e di cui tutti insieme - pubblico e privato - dobbiamo riuscire a evitare che siano depauperati dall'incuria, dall'indifferenza e dallo scarico di responsabilità.
Il ministro per primo si è fatto carico del "dovere" della tutela e del rilancio, non considerandolo "il nostro petrolio", come si dice forse un po' semplicisticamente, ma perché costituisce la nostra identità. Noi sindaci dei Comuni e amministratori della Provincia e della Regione abbiamo un corrispondente dovere: essere consapevoli di avere in "consegna" beni tanto più prestigiosi perché diffusi in un territorio con la stessa storia e la stessa vocazione. Non possiamo, quindi, che essere conseguenti nel cominciare a mobilitare la prima e più grande risorsa: l'unicità e l'organicità di uno straordinario patrimonio".
"A Canne, in particolare, il ministro è arrivato dopo aver partecipato a un convegno a Canosa e all'inaugurazione in quella città del "Museo dei vescovi". Poi è tornato a Barletta per completare la visita della scorsa estate alla pinacoteca De Nittis, ammirando in particolar modo Eraclio e interessandosi al restauro avviato a piazza Marina. Si sono, insomma, intrecciate prime esperienze di valorizzazione dei "tesori" storici, archeologici, artistici diffusi sul nostro territorio, che appartengono all'intera comunità prima ancora che a questo o a quell'ente, e di cui tutti insieme - pubblico e privato - dobbiamo riuscire a evitare che siano depauperati dall'incuria, dall'indifferenza e dallo scarico di responsabilità.
Il ministro per primo si è fatto carico del "dovere" della tutela e del rilancio, non considerandolo "il nostro petrolio", come si dice forse un po' semplicisticamente, ma perché costituisce la nostra identità. Noi sindaci dei Comuni e amministratori della Provincia e della Regione abbiamo un corrispondente dovere: essere consapevoli di avere in "consegna" beni tanto più prestigiosi perché diffusi in un territorio con la stessa storia e la stessa vocazione. Non possiamo, quindi, che essere conseguenti nel cominciare a mobilitare la prima e più grande risorsa: l'unicità e l'organicità di uno straordinario patrimonio".