Politica
Vingi Shoes, Sinistra Italiana: «Siamo al fianco dei lavoratori»
La nota del segretario provinciale Michele Rizzi
Barletta - martedì 8 ottobre 2024
17.22
«Siamo dalla parte dei lavoratori della Vingi Shoes srl che sono in sciopero da lunedì perché preoccupati per il futuro incerto che li avvolge ormai da tempo». Così il segretario provinciale di Sinistra Italiana, Michele Rizzi.
«Stiamo parlando di una fabbrica storica, la cui proprietà a quanto pare non avrebbe versato i fondi di previdenza complementare delle quote del tfr ma non solo. Infatti, da qualche giorno si stanno smontando i macchinari che servono alla produzione che fa intendere un vero piano di dismissione dell'azienda con conseguente dramma occupazionale per quasi centro lavoratori e altrettante famiglie. Ma è possibile che questa azienda abbia ottenuto i benefici della cassa integrazione guadagni straordinaria per aver dichiarato lo stato di crisi, che si sia impegnata ad attuare un piano di rilancio aziendale ed occupazionale e poi di colpo decida di dismettere la produzione cominciando con lo smontare i macchinari? Qualcuno ha forse barato in questi mesi prendendosi gioco dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano? E' forse la solita situazione italiana di prendere agevolazioni pubbliche per poi comunque chiudere tutto infischiandosene delle sorti di lavoratori e famiglie annesse? Spero proprio che non sia così e che si trovi una rapida soluzione che possa riportare tutti alla loro legittima occupazione. Noi stare al loro fianco perché i lavoratori sono esseri umani e non oggetti da utilizzare e scaricare a piacimento».
«Stiamo parlando di una fabbrica storica, la cui proprietà a quanto pare non avrebbe versato i fondi di previdenza complementare delle quote del tfr ma non solo. Infatti, da qualche giorno si stanno smontando i macchinari che servono alla produzione che fa intendere un vero piano di dismissione dell'azienda con conseguente dramma occupazionale per quasi centro lavoratori e altrettante famiglie. Ma è possibile che questa azienda abbia ottenuto i benefici della cassa integrazione guadagni straordinaria per aver dichiarato lo stato di crisi, che si sia impegnata ad attuare un piano di rilancio aziendale ed occupazionale e poi di colpo decida di dismettere la produzione cominciando con lo smontare i macchinari? Qualcuno ha forse barato in questi mesi prendendosi gioco dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano? E' forse la solita situazione italiana di prendere agevolazioni pubbliche per poi comunque chiudere tutto infischiandosene delle sorti di lavoratori e famiglie annesse? Spero proprio che non sia così e che si trovi una rapida soluzione che possa riportare tutti alla loro legittima occupazione. Noi stare al loro fianco perché i lavoratori sono esseri umani e non oggetti da utilizzare e scaricare a piacimento».