Territorio
Vicenda Timac, Cascella: «È il momento di un'assunzione di responsabilità»
Il sindaco chiede l'annullamento del provvedimento regionale
Barletta - giovedì 3 settembre 2015
«È il momento di una comune assunzione di responsabilità di fronte alla situazione ambientale del sito industriale della Timac Agro». Il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, ha colto l'occasione dell'audizione promossa dal Presidente della competente Commissione consiliare della Regione Puglia per riproporre l'esigenza di una urgente ricomposizione degli interventi fin qui frammentari e, per certi aspetti, persino contrapposti che hanno condotto la Regione a definire il procedimento di Messa in sicurezza operativa (Miso) dell'impianto, la Provincia a disporre una ordinanza nei confronti dell'azienda e il Comune a richiedere all'Azienda Sanitaria Locale una specifica relazione sui pericoli che dovessero gravare sulla salute pubblica qualora la contaminazione riscontrata dall'Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'ambiente (Arpa) non fosse adeguatamente contrastata e dovesse arrivare a compromettere la falda tra il mare e la circostante area urbana. «L'incontro alla Regione, finalmente con la partecipazione al massimo livello di tutti i soggetti istituzionali interessati, ha confermato - senza alcuna eccezione: nemmeno da parte della proprietà - le risultanze analitiche dei diversi inquinanti presenti nella vecchia area industriale, via via modificatasi nel tempo. È quindi da questo indiscusso riconoscimento che occorre muovere, con determinazione, per un'azione di bonifica non solo dell'attuale sito ma della più vasta area storicamente interessata ai depositi inquinanti. Il punto riguarda l'accertamento delle effettive responsabilità - attuali o passate - della contaminazione, ma l'indubbia esigenza di accertare le cause non può servire da pretesto per sottrarsi all'altra incombente responsabilità di misure che impediscano la propagazione della contaminazione evitando l'acutizzarsi del rischio ambientale. Peraltro, con un aggravio dei costi dell'intervento di salvaguardia e bonifica, a maggior ragione se questi dovessero essere caricati sulla finanza pubblica (quale che sia l'ente investito dell'onere), fino a pregiudicare la stessa visione comune di uno sviluppo sostenibile. Le volontà manifestate in tale senso debbono, quindi, potersi tradurre in azioni concrete e convergenti, senza ulteriori indugi».
Di qui la proposta che il sindaco Cascella ha avanzato di un annullamento parziale o quantomeno di una sospensione del provvedimento della Regione in modo che il procedimento possa essere ripreso con l'acquisizione di tutti gli elementi che l'Arpa, l'Asl e le forze di polizia degli enti locali coinvolti hanno intanto raccolto e stanno ancora approfondendo, in modo da valutare le condizioni e verificare l'effettiva efficacia degli interventi di messa in sicurezza. «I tempi stringono. Ed è bene mettere subito alla prova tutte le disponibilità, a cominciare da quelle della stessa Regione sulle risorse necessarie a indagini efficaci e inequivocabili per individuare e monitorare tutti gli inquinanti a monte e a valle dello stabilimento, tanto dal sottosuolo quanto nell'aria. La salute e l'ambiente sono beni comuni da salvaguardare con assoluto rigore e, appunto, responsabilità condivise».
Di qui la proposta che il sindaco Cascella ha avanzato di un annullamento parziale o quantomeno di una sospensione del provvedimento della Regione in modo che il procedimento possa essere ripreso con l'acquisizione di tutti gli elementi che l'Arpa, l'Asl e le forze di polizia degli enti locali coinvolti hanno intanto raccolto e stanno ancora approfondendo, in modo da valutare le condizioni e verificare l'effettiva efficacia degli interventi di messa in sicurezza. «I tempi stringono. Ed è bene mettere subito alla prova tutte le disponibilità, a cominciare da quelle della stessa Regione sulle risorse necessarie a indagini efficaci e inequivocabili per individuare e monitorare tutti gli inquinanti a monte e a valle dello stabilimento, tanto dal sottosuolo quanto nell'aria. La salute e l'ambiente sono beni comuni da salvaguardare con assoluto rigore e, appunto, responsabilità condivise».