Cocaina
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Cronaca

Vasta operazione antidroga nelle province di Bari e Bat

Cocaina pura arrivava da Milano, e veniva smistata in un'officina di Bisceglie

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Trani hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una banda di spacciatori di cocaina operante nelle Province di Barletta-Andria-Trani e in quella di Bari. Le ordinanze sono a carico di 13 soggetti accusati, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina nella città di Bisceglie e Comuni limitrofi, con ramificazioni a Milano e nel sud Barese nel periodo compreso tra febbraio ed aprile dell'anno 2011. Sono in corso numerose perquisizioni domiciliari con l'ausilio di unità cinofile e la copertura aerea del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri.

La cocaina pura arrivava da Milano attraverso corrieri che la portavano in un'officina meccanica di Bisceglie (BAT), ma che in realtà fungeva da centro di smistamento dove gli acquirenti all'ingrosso avevano a disposizione una saletta riservata dove provare la qualità dello stupefacente. Potevano poi scegliere se prendere subito la cocaina o farsela consegnare a domicilio, infatti proprio così i carabinieri sono riusciti ad intercettare e sequestrare ben mezzo chilo di cocaina purissima. Altri due chili e mezzo di sostanza sono stati trovati proprio all'interno dell'officina meccanica pronti ad essere consegnati. Il valore dello stupefacente puro era circa 40.000 euro al chilo, ma, opportunamente tagliato, fruttava al dettaglio almeno tre volte tanto. Con tre chili si potevano ottenere fino a 400.000 euro.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina alle ore 10.00, presso la Procura della Repubblica di Trani, presieduta dal Procuratore Capo, Carlo Maria Capristo e con la presenza del Comandante Provinciale Carabinieri di Bari, Col. Rosario Castello.

Con queste pesanti accuse sono stati arrestati, a seguito di un blitz, eseguito in varie località della Puglia, Toscana e Lombardia, cui hanno partecipato circa 80 carabinieri, oltre ad un velivolo del Nucleo Elicotteri di Bari ed unità cinofile, Giovanni Cassanelli ed altri 7 personaggi di spicco del panorama malavitoso biscegliese, putignanese e monopolitano. Le indagini, avviate all'inizio del 2011 dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Trani e coordinate dal Pubblico Ministero Antonio Savasta, hanno permesso di accertare che gli odierni arrestati unitamente ad altre 15 persone, di cui 5 tutt'ora ricercate e 10 denunciate a piede libero, erano coinvolti in un'articolata attività di spaccio di cocaina, che, oltre ad essere ben consolidata sul territorio di Bisceglie, interessava anche alcuni Comuni del sud barese e della provincia di Foggia. L'attività illecita era promossa e diretta da un biscegliese, che utilizzava un'officina meccanica, gestita da Arturo Cavallaro, nel cuore della cittadina del nord barese come quartier generale per lo smistamento dello stupefacente e luogo di incontro per "addetti ai lavori" e "procacciatori d'affari", da cui venivano impartite, di volta in volta, le direttive esecutive ai complici del gruppo criminoso. L'insospettabile locale era anche impiegato come una sorta di "fast food", dove, per i clienti più fidati, era possibile, anche a credito, acquistare e consumare sul posto lo stupefacente, in tutta tranquillità, lontano da occhi indiscreti.

Lo spessore delinquenziale dei soggetti biscegliesi coinvolti nell'indagine emergeva al punto da annoverare tra i loro diretti ed abituali clienti anche esponenti della malavita operanti in altri contesti territoriali, a loro volta riforniti di consistenti quantitativi di cocaina. In particolare, le indagini hanno evidenziato un "rapporto d'affari" con Dentice Giuseppe, personaggio di spicco della criminalità organizzata di Putignano e sud barese, nonché con altri elementi della mala andriese, cerignolana e monopolitana. Oltre a questi ultimi, il gruppo approvvigionava di droga personaggi gravitanti nel quadro della micro-criminalità biscegliese, che, in maniera autonoma, gestivano una fiorente attività di vendita al dettaglio, tra cui Pietro Salerno, Pietro Dell'Olio, Domenico Ferrucci e Pantaleo Logoluso. Le indagini consentivano inoltre di acclarare responsabilità a carico di due cittadini albanesi, gravitanti nell'hinterland milanese e ritenuti i fornitori a monte della cocaina gestita a Bisceglie.

Nel corso dell'attività investigativa, i Carabinieri di Trani, decifrando il linguaggio convenzionalmente artificioso ("lastre", "macchina", "documenti", "trapani", "prolunghe"), usato dai malviventi proprio allo scopo di eludere le attenzioni sui loro movimenti illeciti, hanno tratto in arresto, anche in collaborazione con altri Comandi dell'Arma, quattro persone in flagranza di reato, rinvenendo e sequestrando complessivamente oltre 3 kg di cocaina pura.
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